Dal 1° gennaio 2025 è scattato il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro il quinto anno dall’affidamento: cosa cambia davvero, chi è escluso, come difendersi e quando conviene rateizzare.
Il discarico automatico è la novità strutturale della riforma della riscossione: dal 1° gennaio 2025 le cartelle di pagamento affidate all’Agenzia Entrate‑Riscossione (AdER) e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo vengono restituite all’ente creditore, liberando l’agente dal carico ma senza estinguere automaticamente il debito. La misura nasce nel Decreto Legislativo 29 luglio 2024 n. 110 (il “Decreto Riscossione”), pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 184/2024, ed è affiancata da rateizzazioni più lunghe fino a 120 rate e da una Commissione ad hoc per smaltire il magazzino storico 2000‑2024. Questa disposizione rappresenta un cambio di paradigma che abbandona il principio del “recuperare tutto a ogni costo” per abbracciare quello del “recuperare il recuperabile e sgravare il resto“.
In questo articolo andiamo a vedere come funziona il nuovo meccanismo, cosa non è (non è un condono), le esclusioni, i casi operativi e le strategie pratiche per imprenditori e privati, con riferimenti normativi, prassi e giurisprudenza aggiornati.
Indice degli argomenti
- Che cos’è il discarico automatico
- Ambito di applicazione e decorrenza
- Crediti esclusi dal discarico
- Differimenti del periodo
- Discarico anticipato per inesigibilità manifesta
- Prescrizione: coesistenza e strategia
- Il sistema di controlli e responsabilità
- Esempi pratici di applicazione
- Tabella di riepilogo: confronto stralcio vs sgravio
- Rateizzazioni: più ampie e progressive
- Commissione “magazzino ruoli” 2000‑2024
- Controlli, responsabilità e governance
- Consulenza fiscale online
- Domande frequenti
- Fonti normative
Che cos’è il discarico automatico
Il discarico è la restituzione all’ente creditore dei ruoli non riscossi entro un certo termine, che dal 2025 diventa automatico allo scadere del quinto anno successivo a quello di affidamento ad AdER. La regola cardine: per i carichi affidati dal 1° gennaio 2025, se al 31 dicembre del quinto anno non si è incassato, AdER discarica d’ufficio e comunica l’elenco delle quote all’ente titolare del credito. Il quinquennio si calcola su base “anno solare”: esempio, affidamento marzo 2025, termine al 31 dicembre 2030, discarico nel 2031 salvo cause di differimento.
In ogni caso, gli enti potranno affidare le attività di recupero a privati o chiedere nuovamente l’intervento dell’AdeR. La procedura non comporta automaticamente l’estinzione del debito. Quindi, l’Ente creditore può provvedere autonomamente alla riscossione del credito non prescritto oppure, in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore, riaffidarlo nuovamente all’Agenzia delle entrate-Riscossione.
Sull’azione di recupero dei crediti affidati ad AdeR e su quella di discarico automatico è previsto sia il controllo del Ministero dell’economia e delle finanze che quello dell’Ente creditore, che può contestare all’agente della riscossione l’intervenuta decadenza o prescrizione del diritto di credito.
Ciò che la procedura non è
Il discarico non estingue il debito: l’ente creditore può riscuotere in proprio, riaffidare a AdER in presenza di “nuovi e significativi elementi” o affidare a soggetti esterni, fino a prescrizione. Non è uno stralcio ex lege né uno sgravio per autotutela: elimina il carico dall’agente, ma il credito resta in vita fino a estinzione legale o provvedimento dell’ente.
Un aspetto fondamentale da comprendere è che il la riassegnazione automatica non comporta l’estinzione del debito sottostante. La procedura comporta semplicemente la restituzione del carico all’ente creditore originario, che mantiene la facoltà di decidere il destino del credito.
L’ente creditore può scegliere tra diverse opzioni: annullare definitivamente il credito se lo ritiene realmente inesigibile, tentare una riscossione autonoma con mezzi amministrativi, oppure riaffidare nuovamente il carico ad Agenzia delle Entrate-Riscossione qualora emergano “nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore”.
Ambito di applicazione e decorrenza
La disciplina si applica ai carichi affidati a AdER dal 1° gennaio 2025, con discarico automatico delle quote non riscosse entro il quinquennio. Restano disciplinate a parte le masse pregresse 2000‑2024: è istituita una Commissione MEF‑Corte dei Conti per proporre soluzioni di svuotamento del magazzino entro tappe 2025/2027/2031.
Tributi erariali
I tributi statali come IRPEF, IRES e IVA beneficiano pienamente della procedura. Questi crediti, che tradizionalmente avevano prescrizione decennale, ora sono soggetti al termine quinquennale per la riassegnazione all’ente creditore, creando un “doppio binario” temporale.
Tributi locali e contributi
I tributi locali e i contributi previdenziali seguono le stesse regole, ma con una particolarità importante: molti di questi crediti hanno già prescrizione quinquennale per legge, quindi spesso si estingueranno per prescrizione prima ancora della riassegnazione automatica.
Sanzioni amministrative
Le multe stradali e altre sanzioni amministrative sono incluse nel meccanismo, ma mantengono la loro prescrizione specifica di cinque anni dal momento in cui diventano titolo esecutivo.
Crediti esclusi dal discarico
Non tutti i crediti sono soggetti al discarico automatico quinquennale. Il decreto conferma le tradizionali esclusioni già previste dalle precedenti sanatorie fiscali:
- Risorse Proprie dell’Unione Europea: le risorse proprie tradizionali UE, principalmente dazi doganali e IVA all’importazione, rimangono escluse dalla procedura automatica per vincolo comunitario. Lo Stato italiano non può rinunciare a questi crediti attraverso condoni o discarichi amministrativi;
- Crediti da recupero aiuti di Stato: i crediti derivanti dal recupero di aiuti di Stato dichiarati illegittimi dall’Unione Europea sono espressamente esclusi. Lo Stato ha l’obbligo comunitario di recuperarli integralmente e non può rinunciarvi;
- Crediti oggetto di condanne della Corte dei Conti: i crediti derivanti da danni erariali accertati dalla Corte dei Conti rimangono al di fuori del perimetro della procedura automatica, coerentemente con la finalità sanzionatoria di tali crediti.
Differimenti del periodo
Il decreto prevede importanti eccezioni al discarico automatico che sospendono il decorso del quinquennio. La sospensione opera automaticamente quando:
- È in corso una procedura esecutiva (pignoramento) o concorsuale (fallimento, concordato preventivo)
- Il debitore ha ottenuto una rateizzazione a lungo termine per comprovate difficoltà economiche
- Sono attive definizioni agevolate come rottamazioni o saldo e stralcio i cui effetti si protraggono oltre i cinque anni
In questi casi la cartella rimane “viva” finché la procedura non si esaurisce, garantendo che l’azione di recupero attiva non venga interrotta dal meccanismo automatico.
Discarico anticipato per inesigibilità manifesta
Oltre al meccanismo quinquennale, la normativa introduce la possibilità di discarico anticipato prima dei cinque anni. L’articolo 3, comma 2 del D.Lgs. n. 110/2024 consente ad Agenzia Entrate-Riscossione di trasmettere all’ente creditore una comunicazione motivata di riassegnazione anticipata nei seguenti casi:
- Fallimento accertato del debitore o chiusura di altre procedure concorsuali senza soddisfacimento del credito;
- Assenza di beni del debitore suscettibili di essere aggrediti;
- Constatazione dell’impossibilità di individuare nuovi beni aggredibili rispetto a quelli già esecutati senza successo.
Questa procedura permette di evitare l’attesa del quinquennio quando l’inesigibilità è manifesta e documentata.
Riaffidamento del carico
Dopo la conclusione della procedura, l’ente può riaffidare a AdER per due anni se emergono nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore, oppure in caso di nuovi carichi dello stesso debitore. Se, al termine del biennio, vi sono procedure pendenti o pagamenti in corso, AdER prosegue gli adempimenti fino a conclusione e incasso, anche in forma rateale.
Prescrizione: coesistenza e strategia
Il discarico non interrompe né sospende la prescrizione: l’ente deve attivare atti interruttivi se intende mantenere vivo il credito oltre il rientro dall’agente della riscossione. In generale, per tributi erariali si applica spesso la prescrizione decennale, mentre per tributi locali, contributi e sanzioni amministrative vale in prevalenza il termine quinquennale, salvo atti interruttivi validi.
Il sistema di controlli e responsabilità
Per bilanciare l’automatismo della procedura, il decreto introduce un articolato sistema di controlli. Gli enti creditori possono contestare formalmente all’Agente della Riscossione eventuali negligenze che abbiano causato la decadenza o prescrizione di un credito.
In caso di contestazione fondata, l’Agente può definire la questione in via agevolata pagando all’ente una somma pari a un ottavo dell’importo del credito come penale transattiva. Se non si definisce e si instaura un giudizio presso la Corte dei Conti, la responsabilità può arrivare fino a un terzo dell’importo.
La responsabilità dell’Agente è comunque limitata ai casi di dolo o colpa grave, escludendo sanzioni per mere negligenze lievi o cause sistemiche.
Esempi pratici di applicazione
Vediamo, di seguito, alcuni semplici esempi di applicazione della disciplina.
Caso 1: Cartella IRPEF 2025
Un contribuente riceve una cartella per IRPEF di 15.000 euro affidata nel giugno 2025. Se entro il 31 dicembre 2030 la cartella non viene riscossa (per nullatenenza del debitore o altri motivi), sarà automaticamente discaricata e restituita all’Agenzia delle Entrate nel 2031.
L’Agenzia delle Entrate potrà decidere se annullare il credito per inesigibilità o mantenerlo in vita con propri strumenti di recupero, considerando che la prescrizione IRPEF è decennale e quindi non ancora maturata.
Caso 2: Contributi INPS con rateazione
Un’azienda ottiene nel 2025 una rateazione decennale per contributi INPS non versati. Poiché la dilazione è in corso, la procedura di riassegnazione automatica non scatta nel 2030 ma viene differito fino al completamento del piano di pagamento nel 2035.
Caso 3: Multa stradale
Una multa di 200 euro del 2025 non viene pagata. Se entro il 2030 non viene riscossa, sarà discaricata e restituita al Comune, che potrà valutare se procedere con propri strumenti di recupero entro il termine di prescrizione quinquennale.
Tabella di riepilogo: confronto stralcio vs sgravio
Rateizzazioni: più ampie e progressive
Dal 2025 la dilazione ordinaria cresce per fasi: 84 rate per richieste 2025‑2026, 96 per 2027‑2028 e 108 dal 2029, con la possibilità di piani fino a 120 rate in caso di comprovate difficoltà e di una proroga una tantum di pari durata. Le valutazioni si basano su ISEE per persone fisiche e ditte individuali in semplificata e, per gli altri soggetti, su indici finanziari tra cui l’indice di liquidità e rapporto debito/valore della produzione.
Tabella: calendario rate ordinarie
Commissione “magazzino ruoli” 2000‑2024
Il Decreto Riscossione istituisce una Commissione tecnica con MEF e Corte dei Conti per definire criteri di discarico dello stock pregresso, con obiettivi temporali per coorti 2000‑2010 (entro 2025), 2011‑2017 (entro 2027), 2018‑2024 (entro 2031). L’intervento è mirato a smaltire crediti inesigibili che gravano sui conti pubblici e rallentano l’azione di recupero sui carichi realmente esigibili.
Controlli, responsabilità e governance
Il nuovo impianto prevede pianificazione annuale dell’attività di riscossione, flussi informativi mensili verso gli enti e tentativi di notifica nei 9 mesi dall’affidamento, per ridurre inerzie e rischi di decadenza o prescrizione. La responsabilità dell’agente è limitata a dolo o colpa grave, con strumenti di definizione delle contestazioni su presunta inerzia, a tutela dell’equilibrio tra efficacia e sostenibilità operativa.
Consulenza fiscale online
Il discarico automatico quinquennale rappresenta solo la prima fase di una riforma più ampia della riscossione. Si attendono per il 2025-2026 ulteriori interventi legislativi, probabilmente proposti dalla Commissione MEF-Corte dei Conti, per affrontare l’enorme magazzino dei crediti 2000-2024.
È plausibile una “operazione saldo e stralcio generalizzato” che potrebbe annullare definitivamente ampie categorie di crediti inesigibili, completando la modernizzazione del sistema di riscossione italiano.
Una pianificazione intelligente tra discarico, dilazioni e difese su prescrizione consente di ottimizzare flussi finanziari e ridurre rischi esecutivi, soprattutto per posizioni miste erariali/locali e per debitori con patrimonio variabile. Una consulenza professionale può impostare il piano rateale corretto, mappare i carichi verso il quinquennio, impostare eccezioni su posizioni prescritte e prevenire riaffidamenti tramite accordi o definizioni sostenibili.
Domande frequenti
No, la procedura libera AdER dalla gestione ma il credito resta in capo all’ente, che può riscuotere in proprio, riaffidare o abbandonare entro i termini di prescrizione.
No, la prescrizione prosegue secondo la natura del credito; l’ente deve agire per interromperla se intende riscuotere dopo il rientro del carico.
Fonti normative
- Decreto Legislativo 29 luglio 2024 n. 110 (Riforma della Riscossione)
- Decreto-Legge 23 ottobre 2018 n. 119, art. 4 (convertito in Legge 136/2018)
- Legge 29 dicembre 2022 n. 197, commi 222-230 (Legge di Bilancio 2023)
- Corte Costituzionale, sentenza 17 ottobre 2023 n. 190
- Corte di Cassazione SS.UU., sentenza 17 novembre 2016 n. 23397
- Corte di Cassazione Sez. Tributaria, ordinanza 17 luglio 2020 n. 15292
- Linee guida Agenzia delle Entrate-Riscossione (sezioni “Definizione agevolata” e “Tregua fiscale”)
- Circolare Agenzia delle Entrate 27 gennaio 2023 n. 2/E