Il decreto Superbonus (DL 39/2024), di recente approvazione, ha apportato una serie di modifiche ai bonus edilizi, alcuni dei quali subiranno una ‘rivisitazione’ nei prossimi anni, tendenzialmente con un abbassamento della detrazione fruibile. Tra questi troviamo il bonus ristrutturazione.
Questa misura, ad oggi in vigore con un’aliquota del 50%, subirà gradatamente uno snellimento, fino ad arrivare al 2028 con un’aliquota del 30%. Del resto l’agevolazione non è nuova alle modifiche. Nel corso degli anni abbiamo infatti assistito a rialzi e ad abbassamenti. Questa volta però l’intervento di modifica si è reso necessario a causa delle eccessive spese costate al Governo per il superbonus 110, e per ridurre quanto possibile il debito pubblico, l’area d’intervento non poteva che essere quella della razionalizzazione dei bonus edilizi.
Vediamo dunque in cosa consiste oggi il bonus ristrutturazione e come cambierà dal 2028.
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Bonus ristrutturazione: come funziona fino al 31 dicembre 2024
Oggi il bonus ristrutturazione permette di recuperare il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo. L’aliquota resterà invariata fino al 31 dicembre 2024, con una spesa massima detraibile di 96.000 euro per unità immobiliare. L’importo massimo della detrazione per le spese sostenute nel 2024 è pertanto pari a 48 mila euro; la detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.
L’elenco dei lavori ammessi al Bonus Ristrutturazione è ampio e comprende:
- Ristrutturazioni edilizie che comportino il rifacimento o la sostituzione di pavimenti, infissi, impianti idraulici ed elettrici, etc.
- Manutenzione straordinaria, come la riparazione o la sostituzione di parti danneggiate dell’edificio.
- Restauro e risanamento conservativo, finalizzati al recupero e alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.
Per ottenere la detrazione del Bonus Ristrutturazioni, è necessario:
- Effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale parlante, indicando la causale del pagamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA del fornitore.
- Trasmettere all’Enea la scheda descrittiva degli interventi realizzati entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
- Presentare la dichiarazione dei redditi, indicando le spese sostenute e la detrazione spettante.
Prima di iniziare i lavori è comunque consigliabile consultare un tecnico abilitato per verificare la conformità degli interventi alle normative vigenti, e conservare tutta la documentazione relativa alle spese sostenute, come fatture, ricevute e bonifici.
Chi può usufruire del bonus ristrutturazione
Hanno diritto alla detrazione il proprietario o nudo proprietario, il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), l’inquilino o comodatario, i soci di cooperative divise e indivise, i soci delle società semplici, gli imprenditori individuali.
Hanno inoltre diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile, il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge, un convivente more uxorio.
Come cambierà nei prossimi anni il bonus ristrutturazione
A partire dal 2025 il bonus ristrutturazione subirà una contrazione nell’aliquota, che dal prossimo anno scenderà al 36%, per arrivare al 2028, e fino al 2033, al 30%. Le novità sono state introdotte grazie ad un emendamento inserito al decreto Superbonus. Si tratta in particolare dell’articolo 9-bis, comma 8, che aggiunge il comma 3-ter all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), di cui al D.P.R. n. 917 del 1986, stabilendo appunto che per le spese agevolate ai sensi del medesimo articolo 16-bis sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, escluse quelle per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, di cui al comma 3-bis, l’aliquota di detrazione è ridotta al 30%.
Cambia anche il tetto massimo di spesa. Dall’attuale 96mila euro, a gennaio 2025 si passerà infatti alla metà 48mila euro.
Questa diminuzione dell’aliquota colpirà tutti i lavori agevolati attraverso il Bonus Ristrutturazione, inclusi anche gli interventi destinati al ripristino degli edifici colpiti da calamità naturali, quelli destinati all’eliminazione delle barriere architettoniche e infine gli interventi mirati alla bonifica dall’amianto. L’incentivo dovrebbe infatti assorbire tutte le altre agevolazioni, compreso appunto il Sismabonus e l’Ecobonus ordinario, a partire dal prossimo anno. Per il resto restano invariati i requisiti.
Le preoccupazioni
Dagli addetti ai lavori del settore edilizio emerge scetticismo su questi interventi di riduzione dell’aliquota. Il timore è che le famiglie non vedano più in maniera accattivante il bonus ristrutturazione nei prossimi anni. E sarebbe un problema in vista dell’adattamento che gli Stati Membri dovranno attuare per rispettare le regole fissate dalla Direttiva Green.
Occorre quindi capire come intende agire il Governo per raggiungere gli ambiziosi obiettivi UE entro il 2030 e se ha in piano di introdurre nuove misure e incentivi per agevolare coloro che dovranno effettuare lavori importanti.
Conclusioni
A breve il bonus ristrutturazione subirà un restyling. Incrementata l’aliquota fino al 50% per il 2024 tornerà all’originaria 36% fino al 2028. Dopodichè scenderà ancora fino al 30% fino al 2033.
Coloro che sono interessati ad apportare modifiche importanti al proprio immobile dovranno quindi affrettarsi per poter godere ancora di uno sconto corposo. Nei prossimi anni diventerà invece meno attraente agli occhi dei proprietari, in attesa che il Governo pensi a nuove agevolazioni che permettano il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva Green.