Arriva il bonus per le famiglie che scelgono di mandare i propri figli alle scuole paritarie. Si tratta di un contributo fino a 1.500 euro a studente se iscritto a una scuola paritaria, secondaria di I grado (medie) o al primo biennio di una scuola paritaria di II grado (superiori). Il contributo è rivolto per le famiglie con ISEE fino a 30 mila euro.
Il bonus è rivolto alle famiglie con ISEE entro i 30mila euro e riguarda gli studenti che frequentano una scuola paritaria secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado, cioè le medie o il primo biennio delle superiori. La misura, stanzia 20 milioni di euro per il prossimo anno, e sarà determinata secondo scaglioni inversamente proporzionali al reddito ISEE.
Il nuovo contributo per le scuole paritarie mira a sostenere le famiglie con redditi medio-bassi e a garantire la libertà di scelta educativa, tuttavia, le opposizioni hanno criticato questa proposta come un rischio per il finanziamento e l’equità della scuola pubblica.
Cos’è il bonus scuole paritarie 2026?
Nella legge di Bilancio è stato approvato un nuovo bonus per le scuole paritarie volto a sostenere le famiglie con redditi medio-bassi e garantire la libertà di scelta educativa. L’obiettivo è aiutare le famiglie a sostenere i costi delle scuole paritarie, che fanno parte del sistema pubblico di istruzione ma prevedono una retta a carico dei genitori. Il provvedimento stanzia 20 milioni di euro per il 2026 e prevede un contributo economico destinato a chi iscrive i propri figli in una scuola paritaria.
Il bonus è un contributo economico che può arrivare fino a 1.500 euro per studente. Il contributo potrà essere beneficiato dalle Famiglie con ISEE fino a 30mila euro, per studenti delle scuole medie, studenti del primo biennio delle scuole superiori per l’iscrizione alle scuole paritarie.
Il bonus non riguarda quindi le scuole elementari né l’intero percorso delle superiori.
A quanto ammonta il bonus?
Il contributo può arrivare fino a 1.500 euro per studente, in base alle risorse disponibili e ai criteri che verranno definiti nei decreti attuativi. Per il 2026 lo Stato ha stanziato 20 milioni di euro complessivi.
Le critiche delle opposizioni
L’introduzione del bonus ha scatenato un acceso dibattito politico. Il Movimento 5 Stelle ha dichiarato che questa misura è capace di favorire le scuole private a discapito di quelle pubbliche. Secondo le opposizioni, il problema sarebbe nel contesto più ampio della spesa pubblica per l’istruzione, che negli anni ha subito tagli continui e significativi. Tagli che hanno interessato aspetti fondamentali: la manutenzione e il miglioramento degli edifici scolastici, il numero di insegnanti e il finanziamento di nuovi progetti educativi.
Le opposizioni temono insomma che destinare risorse pubbliche alle scuole paritarie possa accentuare le disuguaglianze tra studenti e famiglie, favorendo chi ha già la possibilità di scegliere e penalizzando chi dipende esclusivamente dal sistema pubblico.