Il 17 giugno 2025 è stato approvato in via definitiva il Decreto sugli acconti IRPEF dovuti per l’anno 2025. I lavoratori dipendenti e i pensionati senza redditi aggiuntivi non dovranno versare alcun acconto IRPEF per il 2025.
Il provvedimento risolve un disallineamento tra la riforma fiscale del 2023 e la legge di bilancio 2025, gli acconti Irpef da versare nel 2025 rischiavano di far effettuare versamenti più alti del necessario. In questo modo lavoratori dipendenti e pensionati non dovranno versare alcun acconto, mentre per gli altri contribuenti gli importi saranno ridotti e adeguati alle nuove aliquote.
Cosa cambia per lavoratori dipendenti e pensionati?
Il 17 giugno la Camera dei Deputati ha dato il via libera al disegno di legge di conversione del DL n. 55/2025, recante disposizioni urgenti in materia di acconti IRPEF per l’anno d’imposta 2025. La conversione elimina ogni riferimento all’anno 2025 dal comma 4 dell’art. 1, D.lgs. n. 216/2023, che stabiliva l’obbligo di rideterminazione dell’acconto secondo le precedenti aliquote e senza considerare la maggiore detrazione introdotta per i redditi da lavoro dipendente/alcuni redditi assimilati (da 1.880 a 1.955 euro per i contribuenti con redditi fino a 15.000 euro annui).
I lavoratori dipendenti e i pensionati senza redditi aggiuntivi non dovranno versare alcun acconto IRPEF per il 2025. Vengono anche previste norme di coordinamento tra il D.Lgs. 216/2023, attuativo della delega sullariforma fiscale, e la legge di bilancio per il 2025.
Dal 1° gennaio 2025, la riforma fiscale prevede una nuova struttura dell’IRPEF con tre scaglioni di reddito:
- 23% Per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% Per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
- 43% Per i redditi oltre 50.000 euro.
L’intervento era necessario per correggere un difetto di coordinamento tra il decreto legislativo del 2023, attuativo della delega fiscale, che prevedeva soltanto per il 2024 la riduzione delle aliquote IRPEF da 4 a 3 e la legge di bilancio 2025 che ha reso strutturale la predetta riduzione di aliquote.
Viene anche confermata la detrazione di 1.955 euro per i redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro, ad esclusione dei pensionati. È ufficiale anche il nuovo livello della no tax area, portato a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.
L’intervento interesserebbe circa 2,2 milioni di contribuenti che in questo modo dovranno evitare di versare anticipi IRPEF più alti rispetto a quanto realmente dovuto.
L’intervento approvato avrà un impatto costa circa 245,5 milioni di euro nel 2025. Per coprire questa spesa, il governo utilizzerà risorse già disponibili, prelevandole da un fondo del Ministero dell’Economia.