Quando si decide di acquistare un immobile, uno dei primi step e tra i tanti elementi da valutare, c’è il valore catastale e, proprio per questo, potrebbe essere molto utile sapere come si calcola.
Il valore catastale di un immobile è un dato fondamentale per regolare alcune questioni di carattere fiscale. Si utilizza per il calcolo di alcune imposte da versare.
Come si calcola il valore catastale di un immobile? È sufficiente moltiplicare la rendita catastale per alcuni coefficienti, ma nel testo, vediamo quali sono tutte le informazioni utili che devi sapere.
Indice degli Argomenti
Valore catastale di un immobile
Il valore catastale di un immobile corrisponde al valore fiscale di un immobile e rappresenta la base di calcolo di alcune imposte che il cittadino deve versare:
- Imposta di successione;
- Imposta di registro;
- Imposta di donazione;
- Imposte ipotecarie e catastali.
Tali imposte sono collegate ad alcune operazioni come la compravendita oppure il trasferimento della proprietà di una determinata unità immobiliare.
Scendendo più nello specifico, si tratta della base imponibile a cui vengono applicate le aliquote delle imposte collegate al possesso di una proprietà immobiliare.
A cosa serve il valore catastale
Si tratta, come abbiamo detto, di un valore determinante nel calcolo delle imposte da versare, con l’obiettivo di completare le operazioni immobiliari, come la compravendita.
Le imposte coinvolte sono:
- Imposta di registro, ipotecaria e catastale: chi acquista un immobile deve pagare le suddette imposte in misura percentuale per quanto riguarda l’imposta di registro e in misura fissa per quanto riguarda quelle ipotecaria e catastale;
- Imposta di successione: applicata alle eredità e il grado di parentale differenzia le aliquote da applicare;
- Imposta di donazione: deve essere versata dal beneficiario della donazione.
- Imu.
Cos’è il prezzo-valore
Un aspetto chiave sul quale occorre soffermarsi prima di passare alla spiegazione del calcolo è il concetto di prezzo-valore. Cosa si intende? Il prezzo-valore permette di calcolare la base imponibile sul valore catastale dell’immobile. Solitamente, si tratta di un valore inferiore al prezzo di vendita.
Si tratta di un valore che ha l’obiettivo di evitare che quando si acquista un immobile, nell’atto di vendita, venga indicato un prezzo inferiore rispetto a quello realmente versato.
Il prezzo-valore viene utilizzato nella compravendita tra persone fisiche, per gli immobili utilizzati come abitazione e le relative pertinenze.
Come si calcola il valore catastale di un immobile
Dopo questa parentesi generale, ma funzionale, rispondiamo alla domanda che ci siamo posti.
Come si calcola il valore catastale di un immobile? Si deve moltiplicare la rendita catastale per un coefficiente stabilito dalla normativa.
I coefficienti variano e sono stabiliti per legge. I coefficienti sono nove ed ecco quali sono:
- Immobili ad uso abitativo (prima casa): coefficiente è 115,5;
- Fabbricati categoria catastale A (esclusa la categoria A/10): coefficiente è 126;
- Fabbricati categoria catastale B: coefficiente è 176,4;
- Immobili categoria C (esclusa la categoria C/1): coefficiente è 126;
- Fabbricati di categoria A/10: coefficiente è 63;
- Fabbricati di categoria C/1: coefficiente è 42,84;
- Immobili di categoria D: coefficiente è 63;
- Immobili di categoria E: coefficiente è 42,84;
- Terreni agricoli: coefficiente è 112,5 (in questo caso, da moltiplicare al reddito dominicale).
Differenza tra valore catastale e rendita catastale
Spesso genera confusione, ma c’è una differenza tra il valore catastale e la rendita castale. Sono due concetti diversi, ma collegati tra loro dal momento che per calcolare il valore catastale è indispensabile conoscere la rendita catastale.
Cos’è la rendita castale? Si tratta del valore che viene dato a ogni singola unità immobiliare capace di generare reddito. Il valore catastale, invece, serve per calcolare le imposte da pagare sulla proprietà.
A differenza del valore catastale, la rendita si calcola moltiplicando la dimensione dell’unità immobiliare per la tariffa d’estimo relativa. Questa viene definita dall’Ufficio del Territorio di riferimento e varia in base alla zona censuaria e alla categoria catastale.
Differenza tra valore catastale e valore commerciale
Un secondo appunto dobbiamo farlo sulla differenza tra il valore catastale e il valore commerciale di un immobile.
Il valore di mercato o valore commerciale di un immobile è rappresentato dal valore dell’abitazione in un determinato periodo storico. Si tratta di un dato che si osserva, prevalentemente, nel momento in cui si ha l’intenzione di vedere casa e si deve fissare il prezzo di vendita.
Come abbiamo già detto, invece, il valore catastale serve per il calcolo delle imposte da versare.
Conclusioni
Il calcolo del valore catastale di un immobile non è semplicissimo, ma sicuramente utile da conoscere nei casi di compravendita immobile.
Per farlo, la prima cosa da sapere è cos’è: si tratta di dato fondamentale, perché è alla base del calcolo della maggior parte delle imposte dovute in caso di operazioni di carattere immobiliare. Serve, quindi, per calcolare con esattezza l’imposto delle imposte da versare.
In secondo luogo, bisogna sapere come si effettua il calcolo: si deve moltiplicare la rendita catastale per il coefficiente catastale indicativo della categoria di appartenenza dell’immobile.