In questo articolo andremo a vedere tutti i principali requisiti per poter accedere al pensionamento, quali saranno i soggetti coinvolti, quali regimi si potranno applicare alle varie casistiche, e quali sono state le novità introdotte dalla Legge 197/2022 in merito alle pensioni 2023. 

Le modifiche alla Legge 197/2022, in materia di pensionamento riguardano tutti quei lavoratori, prossimo al pensionamento, iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria, in particolare è stata introdotta la “Quota 103”, attualmente solo per l’anno 2023, di cui parleremo in seguito, dettagliando la modalità di accesso a tale regime. 

Innanzitutto vediamo quali sono le forme di accesso alla pensione nell’ordinamento Italiano: 

  • Pensione di vecchiaia (art. 24 commi 6 e 7 del D.L n.201/2011);
  • Pensione anticipata (L.Fornero);
  • Opzione donna (art. 16 del d.l. n. 4/19);
  • Ape sociale;
  • Quota 100 (art. 14 del decreto legge 4-2019);
  • Quota 102 (L.Bilancio 2022);
  • Quota 103 (L.Bilancio 2023).

L’INPS ha fornito con la circolare n.28 del 18 febbraio i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici che devono essere applicati a partire dal 1 Gennaio 2023, tali requisiti con molta probabilità rimarranno tali fino al 2025 come ha rilevato l’ISTAT. 

Vediamo nel dettaglio cosa devi fare e in quale regime puoi rientrare, con il dettaglio dei requisiti di accesso di cui andremo a parlare, per ogni regime pensionistico previsto. 

Pensione di vecchiaia

Per poter accedere alla pensione di vecchiaia devi essere in possesso di un requisito anagrafico valido per il biennio 2023-2024, pari a 67 anni di età, con la presenza di uno sgravio di qualche mese arrivando a 66 anni e 7 mesi nel caso in cui tu fossi un lavoratore dipendente di un’azienda per la quale svolgi mansioni pericolose che potrebbero essere faticose e svolte con costanza. 

Per poter accedere alla pensione di vecchiaia, ulteriore requisito, oltre a quello anagrafico è la maturazione di almeno 20 anni di contributi.

Per cui per accedere alla pensione di vecchiaia dovrai avere un età anagrafica pari a 67 anni + 20 anni di contributi versati. 

I requisiti di accesso non cambiano in base a uomo/donna, e una volta fatta richiesta la pensione viene calcolata esclusivamente in base al sistema contributivo.

Se il tuo accredito contributivo, inizia dal 1 Gennaio 1996, potrai accedere alla pensione di vecchiaia anche con un’età anagrafica di 71 anni e una contribuzione minima di 5 anni, questa opzione è prevista per il biennio 2023/2024. 

Pensione anticipata

Nella pensione anticipata, il solo requisito di cui si tiene di conto è quello contributivo, infatti per l’uomo si potrà accedere alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne con 41 anni e 10 mesi. 

Se rientri tra coloro che hanno versato i contributi a partire dal 1996, e nel corso della tua carriere lavorativa hai guadagnato una retribuzione medio alta potrai andare in pensione anticipata, con 64 anni e almeno 20 anni di contributi purché l’importo sia pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale. 

Per tutti coloro invece che hanno versato contributi in più gestioni, come ad esempio la Gestione separata, casse professionali, hanno la possibilità di sommare tutti gli anni di contributi versati, se da tale calcolo risulta 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi, allora potranno far richiesta della pensione anticipata. 

Opzione donna

Opzione donna è un regime previsto per l’anno 2022 e mantenuto anche per il 2023 prevede dei particolari requisiti di accesso al regime pensionistico per le donne. 

Le donne lavoratrici che potranno accedere a tale regime devono avere dei requisiti anagrafici e contributivi, maturati entro il 31 Dicembre 2022 ed inoltre devono versare in determinate condizioni, vediamo insieme quali sono.

Se sei una donna lavoratrice in procinto di accedere alla pensione, ma ancora non hai maturato i requisiti previsti per la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata, potrai comunque accedervi se rientri in una delle seguenti situazioni: 

  • Essere in possesso di un’invalidità civile pari almeno al 74%;
  • Essere lavoratrici o lavoratrici licenziate presso aziende per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale; 
  • Svolgere caregivers (assistenza con svolta nei confronti di familiari che siano conviventi con la lavoratrice).

Se versi in una di queste situazioni gravi e hai maturato un’anzianità contributiva almeno pari a 35 anni e un’età anagrafica di 60 anni potrai richiedere l’applicazione del regime Opzione Donna. 

Il requisito dell’età anagrafica si abbassa a 59 anni in caso di un figlio e 58 nel caso di due o più figli. 

Ape sociale 

L’ape sociale è un ammortizzatore sociale, a carico dell’INPS che prevede una forma di pensione anticipata per particolari categorie di lavoratori che hanno maturato 63 anni compiuti e 30/36 anni di contributi versati.

Potrai farne richiesta se ti trovi in una delle seguenti condizioni: 

  • se svolgi lavori faticosi o usuranti da almeno 6 anni negli ultimi 7 o da almeno 7 negli ultimi 10, in tal caso sono richiesti 32 anni di contributi per gli edili e 36 per gli altri; vengono considerati usuranti tutti quei lavori per i quali è prevista una prestazione psicofisico intensa e continuativa, senza possibilità intervenire con misure idonee per contrastare la natura di questi lavori. 
  • se hai subito un licenziamento collettivo, oppure ti sei dimesso per giusta causa puoi accedere a tale regime se nei 36 mesi precedenti hai avuto un contratto di lavoro per almeno 18 mesi. 
  • Essere in possesso di un’invalidità civile pari almeno al 74%
  • Svolgere caregivers (assistenza con svolta nei confronti di familiari che siano conviventi con la lavoratrice) 

Le lavoratrici madri possono accedervi con un anno di anticipo per ogni figlio entro un massimo di 2 anni. 

Quota 100

Potrai accedere a Quota 100, qualora tu abbia maturato almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, requisiti di accesso che valgono anche per il pensionamento 2023. 

Ricordiamo che per non confluiscono nel calcolo dei contributi tutti i versamenti effettuati in favore di casse ed enti previdenziali privati, sono inoltre esclusi da Quota 100 il personale  militare,  Forze armate  delle Forze di polizia e di polizia penitenziaria, e  personale operativo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e personale della Guardia di Finanza.

Il requisiti contributivo previsto dei 38 anni si può raggiungere tenendo conto di tutti i tipi contributi ovvero quelli obbligatori, volontari, da riscatto e figurativi. 

Quota 102

L’accesso al regime Quota 102 è possibile anche per il 2023, i requisiti da rispettare sono la maturazione di 38 anni di contributi versati e 64 anni di età, Quota 102 infatti si riferisce soprattutto ai lavoratori nati entro il 1958.

La pensione non è cumulabile con altri redditi da lavoro autonomo o subordinato, è consentito solo il cumulo con redditi da lavoro autonomo occasionale, percepiti entro la soglia dei 5.000 euro lordi annui.

Qualora percepisci la pensione da quota 102, ma hai svolto un lavoro autonomo, subordinato oppure hai superato il limite di cumulabilità di 5.000,00 euro lordi annui con redditi da lavoro occasionale è sospeso il pagamento della pensione e i ratei di pensione eventualmente già posti in pagamento da parte dell’INPS saranno da quest’ultimo recuperati. 

Se sei titolare di altri trattamenti temporanei di sostegno al reddito al di fuori del rapporto di lavoro, questi non saranno compatibili con la pensione in questione.

Quota 103 

Tra le principali novità previste dalla Legge di Bilancio 2023, troviamo l’introduzione di un nuovo regime pensionistico, denominato Quota 103, attualmente previsto per il biennio 2023/2024.

Anche per Quota 103 è previsto il cumulo di redditi derivanti solo da lavoro autonomo occasionale nel limite massimo di 5.000,00 euro lordi annui, inoltre ai fini del conseguimento del diritto alla pensione, gli iscritti a più gestioni previdenziali possono godere del cumulo contributivo, ad esclusione dei periodi maturati nell’ambito delle casse professionali. 

Hanno diritto alla pensione Quota 103, tutti coloro che entro il 31 Dicembre 2023 maturano il requisito anagrafico di almeno 62 anni e il requisito contributivo di 41 anni, considerando come detto precedentemente, il cumulo tra diverse gestioni INPS.

Quota 103 prevede la possibilità di andare in pensione anticipata a tutti coloro che, una volta raggiunti i requisiti, abbiano un valore lordo mensile massimo di pensione, non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente.

La novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, in merito a questo nuovo regime, riguarda l’incentivo che viene offerto a tutti quei lavoratori che decidono di rimanere sul posto di lavoro, nonostante abbiano maturati i requisiti necessari per poter andare in pensione anticipata con Quota 103.

Si tratta di un importante sgravio contributivo che prevede la possibilità di non versare la quota a carico lavoratore relativa al 9,19% dei contributi dovuti

Le somme non corrisposte a titolo contributivo, verranno corrisposte in busta paga al lavoratore. 

Un esonero che permette al lavoratore di ricevere in busta paga un importo netto maggiore, si pensi ad un lavoratore con una busta paga lorda di 1.200,00 euro, i contributi che dovrebbe versare a suo carico sono pari a:

1200 * 9,19% = 110,28 

Tale importo non sarà trattenuto dal datore di lavoro e versato all’ente pensionistico, ma verrà erogato direttamente in busta paga al lavoratore.

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