Come trasferirsi in Malesia e pagare tasse solo sui redditi locali: vantaggi fiscali, requisiti e procedure per privati e imprese.
La scelta del Paese ove trasferirsi è inevitabilmente una scelta legata alla propria pianificazione fiscale. La Malesia rappresenta una delle destinazioni più interessanti per chi cerca un sistema fiscale vantaggioso basato sul principio territoriale. A differenza di molti paesi occidentali che tassano il reddito mondiale dei propri residenti, applica una tassazione esclusivamente sui redditi prodotti all’interno del territorio nazionale. Questo significa che i redditi generati all’estero e non rimessi nel Paese rimangono completamente esenti da imposizione fiscale locale. In questa guida scoprirai come funziona il trasferimento di residenza fiscale in Malesia, quali requisiti devi soddisfare e quali vantaggi concreti offre questo sistema sia per le persone fisiche che per le imprese.
Indice degli argomenti
- Trasferirsi in Malesia: il regime fiscale di tassazione
- Apertura di società : opportunità per gli imprenditori
- Imposta sul valore aggiunto
- Convenzioni contro le doppie imposizioni
- Confronto con altri regimi fiscali territoriali: Singapore, Hong Kong e Dubai
- Chi beneficia maggiormente del regime Malese
- Consulenza fiscale online trasferimento di residenza all’estero
Trasferirsi in Malesia: il regime fiscale di tassazione
Il cuore del sistema fiscale malese risiede nel principio di territorialità , un approccio che attrae imprenditori, professionisti digitali e investitori internazionali. Secondo questo principio, solo i redditi che hanno origine in Malesia o che vengono rimessi nel paese sono soggetti a tassazione. I redditi esteri non trasferiti in territorio malese restano fuori dall’ambito impositivo, creando opportunità significative di ottimizzazione fiscale legale.
Questo sistema si distingue nettamente dai regimi basati sulla residenza o sulla cittadinanza adottati dalla maggior parte dei paesi europei e dagli Stati Uniti. In pratica, se sei residente fiscale malese ma percepisci redditi da consulenze prestate a clienti europei, da dividendi di società estere o da affitti di immobili situati in altri paesi, questi redditi non saranno tassati finché non decidi di trasferirli su un conto bancario malese.
Le aliquote applicate sui redditi di fonte malese risultano inoltre competitive rispetto agli standard internazionali. Per le persone fisiche, il sistema progressivo parte da 0% per i primi scaglioni fino a raggiungere un massimo del 30% per redditi superiori a circa 2 milioni di Ringgit malesi. Per le società , l’aliquota standard è del 24%, con riduzioni significative per le piccole e medie imprese che possono beneficiare di aliquote ridotte sui primi scaglioni di reddito.
Aspetti fiscali generali
Il Consiglio di Malesia Inland Revenue è l’istituto per la tassazione e fornisce chiara e dettagliata informazioni su tutte le questioni fiscali. Per questo motivo, se hai bisogno di informazioni precise ti consiglio di contattare questo istituto.
Tutti coloro che sono soggetti a tassazione deve presentare una dichiarazione dei redditi malese. Il termine di presentazione è il 30 aprile per l’anno fiscale precedente. Tale termine non può essere prorogata. Un anno fiscale è pari un anno civile.
Si riceverà un Modello di imposta sul reddito del Consiglio di Malesia Inland Revenue. I residenti devono compilare un modulo BE, i non residenti un M Form. Bisogna colmare le rispettive forme completamente e per restituirli entro 30 giorni.
Residenza fiscale
Acquisire lo status di residente fiscale malese richiede il soddisfacimento di criteri temporali specifici stabiliti dall’Inland Revenue Board of Malaysia. Il principio fondamentale è semplice: devi trascorrere almeno 182 giorni in Malesia durante un anno solare per essere considerato residente fiscale. Questo calcolo include tutti i giorni di presenza fisica nel paese, indipendentemente dallo scopo del soggiorno.
Esistono tuttavia circostanze particolari in cui puoi ottenere la residenza fiscale anche con permanenze inferiori. Se risiedi nel Paese per un periodo più breve ma che si collega a un soggiorno prolungato nell’anno precedente o successivo, potresti comunque qualificarti come residente. La normativa prevede inoltre che chi trascorre 90 giorni o più in quattro anni consecutivi e almeno 90 giorni nell’anno corrente può essere considerato residente fiscale.
Programmi per l’ottenimento della cittadinanza
Per trasferire formalmente la tua residenza, dovrai prima ottenere il diritto di soggiornare legalmente nel paese attraverso uno dei visti disponibili. Il Malaysia My Second Home Programme (MM2H) rappresenta storicamente l’opzione più popolare per i pensionati e gli individui con patrimonio sufficiente, richiedendo depositi bancari sostanziali e dimostrazione di redditi mensili stabili. Recentemente i requisiti finanziari sono stati significativamente aumentati, rendendo questo programma accessibile principalmente a individui con patrimoni elevati.
Alternative includono visti professionali per chi trova un’occupazione presso aziende malesi, visti per investitori che avviano attività imprenditoriali nel paese, o programmi specifici per professionisti qualificati in settori strategici come la tecnologia. Ogni categoria di visto presenta requisiti specifici in termini di documentazione, garanzie finanziarie e procedure di approvazione che possono richiedere diversi mesi per il completamento.
Una volta ottenuto il visto appropriato e stabilita la presenza fisica sufficiente, dovrai registrarti presso le autorità fiscali malesi e ottenere un numero identificativo fiscale. Questo passaggio è essenziale per formalizzare il tuo status e iniziare a beneficiare del regime territoriale. La procedura richiede la presentazione di documentazione che dimostri la tua presenza fisica, l’indirizzo di residenza e, se applicabile, eventuali attività economiche che intendi svolgere.
Tassazione sul reddito delle persone fisiche
Il sistema di tassazione personale adotta una struttura progressiva a scaglioni che risulta particolarmente vantaggiosa per redditi bassi e medi. I primi 5.000 Ringgit di reddito imponibile sono completamente esenti da imposte, un aspetto che riduce significativamente il carico fiscale per chi genera redditi modesti. Gli scaglioni successivi vedono un incremento graduale delle aliquote, passando dall’1% per redditi fino a 20.000 Ringgit, al 3% fino a 35.000 Ringgit, e così via fino al massimo del 30% per redditi superiori a 2 milioni di Ringgit.
Questo sistema progressivo si applica esclusivamente ai redditi di fonte malese o ai redditi esteri rimessi nel paese. Diventa quindi cruciale distinguere correttamente la fonte del reddito e gestire strategicamente i flussi finanziari. Se lavori come consulente per clienti internazionali e fatturi dall’estero, i tuoi compensi non costituiranno reddito di fonte malese. Analogamente, dividendi da partecipazioni in società straniere, affitti di proprietà situate all’estero o capital gain da investimenti internazionali rimangono fuori dall’imposizione fiscale malese se non vengono trasferiti in conti bancari locali.
Deduzioni e detrazioni
La normativa prevede inoltre numerose detrazioni e deduzioni che riducono ulteriormente l’imponibile. Puoi dedurre i contributi versati al fondo pensione locale (EPF), le spese mediche sostenute per te e i tuoi familiari a carico, i premi assicurativi sulla vita e sulla salute, le spese per l’educazione dei figli e gli interessi sui mutui immobiliari. Queste deduzioni, quando applicate strategicamente, possono ridurre significativamente l’imposta effettivamente dovuta.
Capital gain
Un aspetto particolarmente interessante riguarda i capital gain, che sono generalmente esenti da tassazione. Le plusvalenze derivanti dalla vendita di azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari non costituiscono reddito imponibile, con la sola eccezione delle plusvalenze immobiliari che sono soggette a una tassa specifica (Real Property Gains Tax) con aliquote che diminuiscono in base al periodo di detenzione dell’immobile.
Tassazione dei soggetti non residenti
Per quanto concerne, invece, i soggetti non residenti in Malesia, questi sono assoggettai ad un’imposta pari al 29%. Essi non hanno diritto ad alcun tipo di detrazione e a loro carico è prevista, inoltre, una trattenuta aggiuntiva sulle entrate che varia a seconda del tipo di reddito.
Le persone fisiche non residenti sono soggette a una imposta cedolare di acconto che diventa la tassa definitiva nelle seguenti tipologie di reddito:
- 10% su speciali categorie di reddito come uso di beni mobili, consulenza tecnica, assistenza o servizi, servizi di montaggio relativi alla fornitura di impianti, macchinari, prestazioni individuali connesse all’utilizzo di beni immateriali;
- 10% su royalty;
- 15% su interessi bancari;
- 15% prestazioni di artisti dello spettacolo.
Scaglioni di tassazione IRPEF
Reddito imponibile (MYR) | Aliquota (%) |
---|---|
0 – 5.000 | 0% |
5.001 – 20.000 | 1% |
20.001 – 35.000 | 3% |
35.001 – 50.000 | 6% |
50.001 – 70.000 | 11% |
70.001 – 100.000 | 19% |
100.001 – 400.000 | 25% |
400.001 – 600.000 | 26% |
600.001 – 2.000.000 | 28% |
Oltre 2.000.000 | 30% |
Nota: i contribuenti non residenti sono soggetti a un’aliquota fissa del 30% su tutto il reddito imponibile.
Apertura di società : opportunità per gli imprenditori
Oltre ai vantaggi per le persone fisiche, la Malesia offre un ambiente favorevole per l’attività d’impresa attraverso la possibilità di costituire società locali che beneficiano anch’esse del principio territoriale. Una società malese paga tasse solo sui redditi generati nel paese o sui redditi esteri rimessi nel paese, creando opportunità per strutture di holding internazionali o società di servizi che operano con clienti esteri.
L’aliquota standard per le società è fissata al 24%, ma le piccole e medie imprese godono di condizioni privilegiate. I primi 600.000 Ringgit di reddito imponibile sono tassati al 17%, mentre solo l’eccedenza viene colpita dall’aliquota piena. Per qualificarsi come PMI, la società deve avere un capitale versato non superiore a 2,5 milioni di Ringgit e un fatturato annuo non eccedente i 50 milioni di Ringgit. Questo trattamento favorevole riduce significativamente il carico fiscale per le imprese in fase di avvio o di crescita.
La costituzione di una società privata limitata (Sendirian Berhad) richiede almeno un socio e un amministratore, che può essere anche straniero. Il processo di incorporazione è relativamente rapido e può essere completato in due o tre settimane se tutta la documentazione è in ordine. Dovrai presentare l’atto costitutivo, lo statuto sociale, i dati dei soci e degli amministratori, oltre a versare il capitale sociale minimo di 1 Ringgit per società esenti da obbligo di revisione contabile.
Le zone economiche speciali e i parchi tecnologici offrono ulteriori incentivi fiscali per attrarre investimenti in settori strategici. Le società che si stabiliscono in queste aree possono beneficiare di esenzioni fiscali temporanee, aliquote ridotte per periodi determinati o deduzioni potenziate per investimenti in ricerca e sviluppo. Questi incentivi si aggiungono ai vantaggi del regime territoriale, creando un pacchetto complessivo estremamente competitivo.
Imposta sul valore aggiunto
A partire dal 1° gennaio 2007 in Malesia è entrata in vigore una riforma che ha sostituito la tassa sui consumi, con un’imposta basata sul valore aggiunto. Questa imposta si applica solamente ai beni prodotti in certe località e ai beni importati da altre certe località .
Le zone malesi di Langawi, free zone e Lubuan sono, ad esempio, esenti da tale imposta. L’imposta sui consumi non si applica ai:
- Generi alimentari di prima necessità ;
- Materiali grezzi da costruzione;
- Libri e giornali;
- Apparecchiature fotografiche
- Attrezzature sportive e turistiche.
Inoltre, le piccole e medie imprese sono esenti dall’imposta sui consumi.
Altre imposte indirette
Altro aspetto importante da analizzare è che non esiste l’imposta sulle successioni. Attualmente l’imposta indiretta più importante sia la c.d. real property gains tax. Ovvero la tassa sull’incremento di valore degli immobili.
Questa imposta si applica sugli incrementi derivanti dalla cessione di proprietà immobiliari situate nel territorio malese. Per i cittadini malesi e i residenti permanenti, i profitti che derivano dalla cessione di proprietà immobiliari non sono più assoggettati a tale imposta decorsi 5 anni dall’acquisto.
Sempre i cittadini malesi e i residenti permanenti hanno inoltre diritto ad un’esenzione pari alla somma più alta tra 5mila ringgit o il 10% dei profitti e beneficiano di un’esenzione una tantum sui profitti derivanti dall’alienazione di un immobili privato di tipo residenziale.
Per i non residenti e per gli stranieri in genere, i profitti derivanti dalla cessione di proprietà immobiliari entro 5 anni dalla data di acquisto sono tassati con un’aliquota fissa del 30% che si riduce, però, al 10% se la cessione avviene a partire dal sesto anno in poi.
Per quanto riguarda le accise, queste sono applicate su determinati beni prodotti per il consumo locale e non su scala nazionale, con un’aliquota variabile a seconda del bene preso in considerazione.
Convenzioni contro le doppie imposizioni
L’Italia e la Malaysia hanno sottoscritto a Kuala Lumpur il 28 gennaio 1984 la Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito.
Tale accordo è stato ratificato in Italia con la Legge n 607/1985 ed è in vigore dal 18 aprile 1986. La Convenzione si applica all’imposta sul reddito e all’imposta sui sovrapprofitti, a tutte le altre imposte supplementari sul reddito ed all’imposta sui redditi petroliferi. Ricordo, inoltre, che ad oggi, la Malaysia ha sottoscritto convenzioni per evitare la doppia imposizione con circa 50 Paesi.
Gestione pratica della residenza fiscale: doppia imposizione e certificati
Quando trasferisci la residenza fiscale in Malesia, devi gestire attentamente il disimpegno fiscale dal paese di origine per evitare situazioni di doppia residenza fiscale. La maggior parte dei paesi europei richiede specifiche procedure di cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente e comunicazioni formali alle autorità fiscali. Dovrai dimostrare l’effettivo trasferimento del centro dei tuoi interessi vitali ed economici, fornendo prove come contratti di locazione, utenze intestate, eventuale attività lavorativa locale e documenti che attestino la permanenza fisica.
Le convenzioni contro le doppie imposizioni prevedono criteri di tie-breaker per risolvere i casi di doppia residenza. Generalmente, prevale la residenza nel paese dove si trova l’abitazione permanente, ma se hai abitazioni in entrambi i paesi si guarda al centro degli interessi vitali, cioè dove sono più stretti i legami personali ed economici. In ultima analisi, può essere rilevante la nazionalità o un accordo bilaterale specifico tra le autorità fiscali dei due paesi.
Una volta stabilita la residenza fiscale malese, puoi richiedere il certificato di residenza fiscale all’Inland Revenue Board. Questo documento ufficiale attesta il tuo status di residente fiscale malese ed è fondamentale per beneficiare delle convenzioni contro le doppie imposizioni quando percepisci redditi all’estero. Il certificato consente di ottenere riduzioni delle ritenute alla fonte su dividendi, interessi e royalty secondo le aliquote previste dalle convenzioni bilaterali, che sono generalmente più favorevoli rispetto alle aliquote standard applicate ai non residenti.
La presentazione della dichiarazione dei redditi deve avvenire entro il 30 aprile dell’anno successivo per i contribuenti che presentano la dichiarazione cartacea, o entro il 15 maggio per chi utilizza il sistema elettronico. Il pagamento delle imposte dovute deve essere effettuato contestualmente alla presentazione della dichiarazione. Non esistono acconti obbligatori per i lavoratori dipendenti, mentre i lavoratori autonomi e le società devono versare imposte stimate durante l’anno attraverso il sistema di installment payments.
Confronto con altri regimi fiscali territoriali: Singapore, Hong Kong e Dubai
La Malesia non è l’unico paese ad adottare un regime fiscale territoriale, e confrontarla con alternative come Singapore, Hong Kong o Dubai aiuta a comprenderne i punti di forza specifici. Singapore offre un sistema altrettanto territoriale ma con costi della vita significativamente superiori e requisiti più stringenti per l’ottenimento di visti di lungo periodo. Le aliquote societarie sono leggermente inferiori (17% standard), ma l’accesso alla residenza per individui senza impiego locale o investimenti sostanziali risulta più complesso.
Hong Kong applica anch’essa la territorialità pura e mantiene aliquote competitive, con un sistema bifasico che tassa i profitti aziendali al 8,25% sui primi 2 milioni di HKD e al 16,5% sull’eccedenza. Tuttavia, le tensioni geopolitiche recenti e l’incertezza sul quadro normativo futuro hanno ridotto l’attrattività del territorio per alcuni investitori internazionali. I costi abitativi rimangono tra i più elevati al mondo, rendendo Hong Kong accessibile principalmente a imprenditori e professionisti ad alto reddito.
Dubai e gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un’alternativa radicalmente diversa, con assenza totale di imposte sui redditi personali e aliquote societarie recentemente introdotte al 9% per profitti superiori a 375.000 AED. I costi di setup aziendale e i requisiti patrimoniali per i visti di residenza risultano tuttavia sostanzialmente superiori rispetto alla Malesia. Il clima desertico e le differenze culturali possono inoltre rappresentare un ostacolo per chi cerca un ambiente più familiare e accessibile.
In questo contesto, la Malesia si posiziona come un’opzione intermedia che bilancia vantaggi fiscali concreti con costi della vita accessibili, infrastrutture moderne, diversità culturale e facilità di integrazione. Il costo medio della vita in città come Kuala Lumpur risulta inferiore del 50-60% rispetto a Singapore o Dubai, mentre la qualità dei servizi sanitari ed educativi rimane eccellente secondo gli standard internazionali.
Chi beneficia maggiormente del regime Malese
Il regime fiscale territoriale malese si presta particolarmente a determinati profili professionali ed economici. I professionisti digitali e i consulenti che lavorano per clienti internazionali rappresentano la categoria ideale: possono trasferirsi fisicamente in Malesia, godere di un costo della vita accessibile e infrastrutture moderne, mentre i loro redditi da consulenze prestate a clienti esteri rimangono completamente esenti da tassazione locale finché non vengono rimessi nel paese.
Consideriamo Marco, un consulente IT italiano che lavora remotamente per aziende europee. Trasferendosi con un visto professionale ottenuto attraverso un contratto part-time con una società locale, Marco mantiene i suoi clienti europei fatturando tramite la sua società italiana. I compensi vengono accreditati su conti bancari europei e Marco preleva mensilmente solo quanto necessario per le spese correnti. In questo scenario, solo i fondi effettivamente trasferiti in territorio malese potrebbero potenzialmente costituire reddito imponibile, mentre la parte lasciata all’estero rimane fuori dall’imposizione malese.
Gli investitori e i rentier che vivono di dividendi, interessi e affitti generati da asset internazionali trovano anch’essi grande convenienza. Una persona che possiede un portafoglio azionario diversificato, obbligazioni e proprietà immobiliari in vari paesi può stabilirsi in Malesia e ricevere i redditi da questi investimenti senza pagare imposte locali, godendo inoltre dell’esenzione sui capital gain quando vende partecipazioni o altri asset finanziari.
Gli imprenditori che gestiscono attività internazionali possono strutturare le loro operazioni in modo da minimizzare il reddito di fonte malese, concentrando nel paese solo le attività amministrative di base mentre le funzioni commerciali, produttive e di gestione clienti rimangono localizzate altrove. Questa strutturazione richiede sostanza economica reale e documentazione appropriata per superare eventuali verifiche fiscali, ma quando implementata correttamente offre vantaggi fiscali significativi.
Consulenza fiscale online trasferimento di residenza all’estero
La Malesia è un Paese che si è aperto al mondo occidentale, ma che evidentemente deve sfruttare il tax gap per riuscire ad attrarre capitali esteri ed investitori esteri.
Per questo motivo gli investitori sono sempre i benvenuti nel Paese. Il vantaggio principale legato alla tassazione territoriale è ampliato dal fatto che esiste la non tassazione dei trasferimenti di denaro dall’estero.
Questo fa si che un soggetto con attività all’estero che si trasferisce nel Paese sia totalmente esentato da tassazione su quei proventi. Ad esempio dividendi su partecipazioni societarie. Ma anche royalty o redditi da lavoro autonomo. Insomma, può essere un valido punto di riferimento per chi vuole gestire nel modo migliore i redditi derivanti da investimenti o attività economiche detenute in altri Paesi.
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