Sei un pensionato italiano residente in Francia e temi la doppia tassazione? Scopri come funziona il regime fiscale per la tua pensione INPS. Ti spieghiamo la regola della tassazione concorrente, il calcolo del credito d’imposta e gli obblighi dichiarativi per non commettere errori.
Sei un pensionato italiano, hai deciso di trasferire la tua residenza in Francia e ti chiedi come verrà tassata la tua pensione INPS? Comprendere il meccanismo fiscale è fondamentale per evitare brutte sorprese e gestire correttamente i tuoi obblighi. Molti credono che, spostando la residenza, la pensione venga tassata solo nel nuovo Paese, ma per la Francia la situazione è più complessa.
A causa di un accordo specifico tra i due Stati, la tua pensione di sicurezza sociale, come quella erogata dall’INPS, è soggetta a un regime di “tassazione concorrente“. Questo significa che entrambi i Paesi hanno il diritto di tassare il tuo reddito, ma non temere: esistono strumenti precisi per evitare di pagare le imposte due volte. In questo articolo analizziamo in dettaglio la normativa, ti spieghiamo come funziona il credito d’imposta che neutralizza la doppia imposizione e quali sono i passaggi concreti da seguire per essere in regola con il fisco italiano e francese. Il meccanismo può sembrare controintuitivo, ma una volta compreso ti permetterà di pianificare con serenità la tua vita da pensionato in Francia, ottimizzando il carico fiscale in modo legale e consapevole.
La tua pensione INPS da residente in Francia è soggetta a tassazione sia in Italia sia in Francia. Questo regime, detto “tassazione concorrente“, è una particolarità dell’accordo italo-francese. Per evitare di pagare due volte, la Francia ti riconosce un credito d’imposta pari alle tasse versate in Italia.
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La Convenzione Italia-Francia: la regola della tassazione concorrente
Il trattamento fiscale delle pensioni per i residenti all’estero è disciplinato dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni. Secondo il modello standard dell’OCSE, le pensioni private sono generalmente tassate solo nel Paese di residenza del pensionato. Tuttavia, l’accordo tra Italia e Francia rappresenta una notevole eccezione per le pensioni private (art. 18).
La Convenzione firmata nel 1989 e, soprattutto, un successivo Accordo Amichevole del 20 dicembre 2000, hanno stabilito un principio diverso per le pensioni che rientrano nei regimi di sicurezza sociale. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che le pensioni erogate dall’INPS (vecchiaia, anzianità, reversibilità) rientrano pienamente in questa categoria. Di conseguenza, questi redditi sono soggetti a una tassazione concorrente: l’Italia, come Stato della fonte, e la Francia, come Stato di residenza, hanno entrambi il diritto di applicare le proprie imposte. Questa regola si applica indipendentemente dalla tua cittadinanza; ciò che conta è la tua residenza fiscale in Francia e la natura della pensione percepita.
Attenzione: Non confondere la regola applicata dalla Francia con quella di altri Paesi europei. Ad esempio, la Convenzione tra Italia e Spagna prevede che le pensioni private INPS siano tassate esclusivamente nel Paese di residenza. La tassazione concorrente è una specificità dell’accordo con la Francia che devi conoscere per non commettere errori.
Come funziona il credito d’imposta in Francia? esempio pratico
Il concetto di tassazione concorrente potrebbe spaventare, ma il meccanismo per eliminare la doppia imposizione è chiaro ed efficace. Lo strumento previsto dalla Convenzione è il credito d’imposta estero. In pratica, le tasse che paghi in Italia sulla tua pensione non sono un costo definitivo, ma diventano un “buono” che puoi utilizzare per ridurre le imposte dovute in Francia. Il processo si svolge in due fasi.
Prima, l’INPS, in qualità di sostituto d’imposta italiano, tratterrà le imposte (IRPEF e addizionali) direttamente dalla tua pensione lorda. Successivamente, al momento della dichiarazione dei redditi in Francia, dovrai indicare il reddito da pensione lordo di fonte italiana. Il sistema fiscale francese calcolerà l’imposta dovuta su quel reddito secondo le proprie aliquote e regole. A quel punto, potrai detrarre dall’imposta francese un importo pari a quanto hai già versato in Italia. Il credito d’imposta non può mai superare l’imposta francese dovuta per lo stesso reddito.
Facciamo un esempio: se l’imposta francese sulla tua pensione è di € 4.000 e in Italia hai già pagato € 3.000, dovrai versare al fisco francese solo la differenza di € 1.000. Se l’imposta italiana fosse superiore a quella francese, il credito annullerebbe completamente l’imposta francese, ma non avrai diritto a un rimborso per l’eccedenza.
| Principio di tassazione | Residenza in Francia | Residenza in Spagna (Esempio) |
|---|---|---|
| Pensione privata (INPS) | Tassazione concorrente (Italia + Francia) | Tassazione esclusiva in Spagna |
| Meccanismo correttivo | Credito d’imposta in Francia | Nessuno (imposte pagate solo in Spagna) |
| Obbligo dichiarativo | In entrambi i Paesi | Solo in Spagna |
Obblighi Dichiarativi e Tassazione in Francia
Come residente fiscale in Francia, sei tenuto a dichiarare tutti i tuoi redditi, ovunque prodotti (principio della worldwide taxation). Dovrai quindi presentare la dichiarazione dei redditi ogni anno, includendo la tua pensione lorda italiana. Il sistema fiscale francese è progressivo, con aliquote che per i redditi vanno dallo 0% al 45%.
Un elemento distintivo è il quoziente familiare, che adatta la tassazione alla composizione del tuo nucleo familiare, potenzialmente riducendo l’onere fiscale. I pensionati beneficiano inoltre di un abbattimento forfettario del 10% sul reddito da pensione, una deduzione che viene applicata automaticamente. Per gestire correttamente la tua posizione, dovrai richiedere all’INPS la certificazione delle ritenute subite (il modello CU, se disponibile, o un documento analogo) da presentare alle autorità fiscali francesi per attestare l’imposta pagata in Italia e poter così beneficiare del credito d’imposta. È fondamentale conservare tutta la documentazione e compilare correttamente i moduli di entrambi i Paesi per garantire che il meccanismo anti-doppia imposizione funzioni come previsto.
Per evitare che l’INPS applichi le ritenute italiane, in passato alcuni contribuenti tentavano di richiedere la detassazione. Con la Francia, questa richiesta non è corretta e viene respinta. Devi lasciare che l’INPS applichi le imposte e poi recuperarle tramite il credito fiscale nella tua dichiarazione francese. Assicurati di ottenere dall’INPS la documentazione che attesti l’imposta pagata.
Consulenza fiscale online
La gestione fiscale di una pensione tra Italia e Francia presenta delle peculiarità che richiedono attenzione per evitare errori e ottimizzare il carico fiscale. Se hai trasferito la tua residenza o stai pianificando di farlo, potresti avere dubbi specifici legati alla tua situazione reddituale e familiare, come la gestione di altri redditi, la corretta applicazione del quoziente familiare francese o la compilazione delle dichiarazioni.
Analizzare la tua posizione con un professionista esperto in fiscalità internazionale ti permette di ottenere risposte chiare e di applicare correttamente le norme della Convenzione, garantendoti tranquillità e sicurezza. Un consulto mirato ti aiuta a comprendere appieno gli obblighi e le opportunità, assicurandoti di versare le imposte giuste in ogni Paese senza pagare un euro più del dovuto. Se desideri una valutazione dettagliata del tuo caso per pianificare al meglio la tua situazione fiscale, contattaci per una consulenza personalizzata.
Domande frequenti
No, ai fini della Convenzione, entrambe sono considerate pensioni di sicurezza sociale e seguono la regola della tassazione concorrente.
No, la tassazione dipende dalla residenza fiscale e dalla fonte del reddito, non dalla cittadinanza. La regola della tassazione concorrente rimarrebbe invariata.
No, per le pensioni di sicurezza sociale destinate a residenti in Francia, l’INPS è tenuto ad applicare la ritenuta alla fonte come previsto dall’Accordo tra i due Paesi.
Il credito d’imposta in Francia coprirà l’imposta francese fino al suo completo azzeramento. L’eccedenza di imposta pagata in Italia, però, non viene rimborsata dal fisco francese.
È essenziale la certificazione delle imposte pagate in Italia. Solitamente si utilizza la Certificazione Unica (CU) o un attestato analogo rilasciato dall’INPS.
Fonti
- Convenzione Italia-Francia per evitare le doppie imposizioni (Legge n. 20/1992)
- Accordo Amichevole del 20 dicembre 2000
- Agenzia delle Entrate – Principio di Diritto n. 2 del 6 luglio 2022