Dopo il taglio strutturale del cuneo il governo ha intenzione di ridurre di due punti della seconda aliquota, dal 35% al 33%, allargando lo scaglione fino ai 60.000 euro. Questa operazione potrebbe costare circa 4 miliardi e potrebbe interessare 11 milioni di contribuenti.
Gli interventi coinvolgeranno il ceto medio, ossia lo scaglione che va da 30.000 a 50.000 euro lordi annui di stipendio. Le misure previste dovrebbero aumentare la soglia massima a 60mila euro e ridurre l’aliquota dal 35 al 33%.
Secondo le prime stime si avrebbe un il risparmio sulle tasse da versare allo Stato tra i 257 e i 627 euro all’anno per persona.
La riduzione della pressione fiscale è uno degli obiettivi del Governo e la Legge di Bilancio 2026 prevederà misure volte ad alleggerire il carico fiscale per cittadini e imprese con redditi sopra i 28.000 euro.
Lavoratori dipendenti: chi ci guadagnerà?
Per chi guadagna 30.000 euro lordi annui la riduzione sarebbe di poco più di 100 euro. Chi invece ha una retribuzione annua lorda di 35.000 euro lo sconto fiscale sarà di circa 107 euro.
Chi ha un guadagno di 40.000 euro lordi e un reddito imponibile di poco superiore a 36.000 euro si risparmiano invece 627 euro, con 43.000 euro la retribuzione scende a 340 euro e con 45.000 euro si arriva a 257 euro.
Per chi ha un guadagno di 50.000 euro lordi il risparmio è di 348 euro. Salendo ancora, oltre i 55.000 euro, si arriva a 439 euro. A partire dai 60.000 euro di retribuzione c’è una stabilizzazione che ammonta a circa 440 euro all’anno.
Secondo le simulazioni effettuate dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti, per il taglio di un solo punto percentuale, ovvero che porta l’aliquota dal 35% al 34% il risparmio per le retribuzioni sarebbe variabile in base al reddito complessivo. La riduzione dell’aliquota, quindi, avrebbe un peso solo a partire da retribuzioni lorde superiori a 35.000 euro.
Per lavoratori dipendenti con la retribuzione lorda di 40.000 euro e un taglio dal 35% al 34% si risparmierebbero 543 euro in un anno, per chi ha redditi fino a 35.000 euro, invece, il taglio avrebbe un effetto negativo: perdite di 101 euro per redditi di 30.000 euro e fino a 145 euro per redditi di 35.000 euro.
Lavoratori autonomi e i pensionati
Il Messaggero ha dichiarato che chi ha un reddito imponibile di 30.000 euro all’anno, con la riduzione dell’aliquota dal 35 al 33%, si avrebbe uno sconto di 40 euro al mese sulle tasse. Aumenta a 140 euro annui con 35.000 euro. A 40.000 euro la riduzione è di 240 euro e a 45.000 euro di 340 euro.
I dati del Mef sull’Irpef
Intanto, secondo quanto riferito da una nota del Mef, cioè il ministero dell’Economia e delle Finanze, le entrate tributarie e contributive a gennaio-giugno 2025 sono aumentate di 33,8 miliardi di euro (+8,4%) rispetto all’analogo periodo del 2024, in salita di 21,3 miliardi le entrate tributarie (+7,8%).