Il Decreto Superbonus ha ottenuto l’approvazione al Senato con 101 voti favorevoli, 64 contrari e nessun astenuto. Dopo il via libera del Senato, il testo passa alla Camera per ricevere l’ok definitivo entro il 28 maggio.
Il nuovo testo del decreto recepisce le misure inserite nell’emendamento del Governo, approvato precedentemente dalla commissione Finanze del Senato.
Dopo giorni di accesi dibattiti, il provvedimento con la stretta al bonus edilizio, che prevede di spalmare i crediti d’imposta su 10 anni e il rimborso ridotto al 30% a partire dal 2028 per il Bonus ristrutturazioni, è stato approvato.
Nel testo, vediamo quali sono tutte le novità contenute nel Decreto Superbonus.
Indice degli Argomenti
Approvazione Decreto Superbonus al Senato
Il Decreto Superbonus ha ottenuto la fiducia in Senato. Il via libero è arrivato con 101 voti favorevoli, 64 contrari e nessun astenuto. Il provvedimento, passa adesso alla Camera per ricevere l’approvazione definitiva.
Sono diverse le misure contenute nel provvedimento: la ripartizione in dieci anni delle detrazioni sui bonus edilizi, con effetto retroattivo, e il divieto per le banche dal 2025 di compensazione dei crediti d’imposta dei bonus fiscali con i contributi previdenziali.
Destini diversi e nuove proroghe per plastic e sugar tax. Slitta al 1° luglio 2025 l’introduzione della sugar tax e al 2026 quella della plastic tax.
Taglio al bonus ristrutturazioni
Una novità molto importante riguarda il taglio al bonus ristrutturazioni, la misura base nell’ambito dei bonus casa.
Il taglio sarà applicato a partire dal 2028 e fino al 2033: l’agevolazione non sarà più del 36%, ma del 30%.
Il bonus ristrutturazioni, almeno strutturalmente, è finanziato al 36%. Si tratta di una percentuale che, a più riprese, è stata incrementata. Attualmente, infatti, si può beneficiare di uno sconto del 50% fino a 31 dicembre 2024.
Con il taglio, cambiano anche i tetti di spesa: dall’attuale 96.000 euro, si passa a 48.000 euro. Un limite che, secondo le previsioni, dovrebbe essere confermato.
Detrazioni fiscali in 10 anni
Le detrazioni relative alle spese sostenute dal 2024 nell’ambito del Superbonus, bonus barriere architettoniche sono ripartite in dieci anni.
Si tratta di un obbligo che vale solo per l’utilizzo diretto in dichiarazione del bonus e non riguarda, invece, i crediti d’imposta derivanti dalla cessione o dallo sconto in fattura.
Quindi, le imprese che hanno acquisito crediti continueranno ad utilizzarli in base alla ripartizione attualmente in vigore in quattro rate, se relativi al superbonus, e in cinque rate se relativi al sismabonus, sismabonus acquisti e bonus barriere architettoniche.
Prevista anche la strada a senso unico dopo la dichiarazione dei redditi. Stando a quanto previsto dal decreto, chi ha già portato una rata del bonus casa in detrazione, adesso non potrà più cedere le rate residue, ma dovrà far passare tutto dalla dichiarazione negli anni successivi.
In questo caso, si tratta di una novità che riguarda tutti i bonus cedibili e non solo per il superbonus, ma anche per il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus e il sismabonus.
Stop compensazione crediti
Nel Decreto Superbonus figura anche lo stop, a partire dal 1° gennaio 2025, per le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazioni alla compensazione dei crediti d’imposta da bonus fiscali:
- I contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate da enti previdenziali, comprese le quote associative;
- I contributi previdenziali ed assistenziali relativi ai dipendenti e i premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Se non si rispetta il divieto, è previsto il recupero di quanto indebitamente compensato, con l’applicazione di interessi e sanzioni tributarie amministrative.
Il Decreto contempla anche una norma anti-usura. Le banche, le assicurazioni e gli intermediari che abbiano acquistato crediti a un corrispettivo inferiore al 75%, a partire dal 2025 dovranno applicare a queste rate la ripartizione in sei quote annuali. Le rate dei crediti risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere né ripartite ulteriormente e neppure cedute.
La norma vale per i crediti generati a partire da maggio 2022. I nuovi obblighi non scattano se banche e intermediari hanno acquistato i crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell’importo delle detrazioni.
Sugar e plastic tax
Con l’emendamento al Decreto Superbonus, arriva anche la proroga per la sugar e la plastic tax. Due imposte che, durante gli ultimi giorni, hanno conquistato i riflettori, tensioni e preoccupazioni.
Ricordiamo che già la Legge di Bilancio 2024 aveva posticipato al 1° luglio 2024 la decorrenza dell’efficacia della Plastic tax e della Sugar tax istituite dalla legge di Bilancio 2020.
Si attende ancora il testo definitivo, ma entrambe le tasse slittano nuovamente: la sugar tax al 1° luglio 2025 e la plastic tax al luglio 2026.
La sugar tax entrerà, quindi, in vigore un anno più tardi rispetto a quanto previsto inizialmente. Invece, la plastic tax slitta al 2026, raggiungendo la quota di ben sette rinvii.
Fondo da 35 milioni di euro per le aree colpite dal sisma
Un altro emendamento al Decreto Superbonus prevede la creazione di un fondo da 35 milioni di euro per il 2025 per gli interventi legati al Superbonus su immobili danneggiati da terremoti verificatesi a partire da aprile 2009, diversi da quelli in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria già coperti da altre misure come il sismabonus.
Il contributo verrà erogato su richiesta dei soggetti interessati. Solo con un successivo decreto verranno stabiliti il limite massimo di contributo spettante a ciascun richiedente, il contenuto dell’istanza e le modalità applicative delle disposizioni.
Conclusioni
Spese detraibili non più in quattro anni, ma in dieci anni e taglio al bonus ristrutturazioni. Si tratta solo di alcune, delle numerose misure, contenute nel Decreto Superbonus.
Dopo il via libera in commissione, il Decreto Superbonus ha ottenuto l’approvazione dell’aula del Senato col voto di fiducia.
Il via libera al provvedimento è stato espresso con 101 voti favorevoli, 64 contrari e nessun astenuto. Ora il testo del provvedimento fiscale passa alla Camera.