La SRL non è sempre la scelta migliore: ecco quando SNC e SAS offrono vantaggi fiscali concreti per piccoli imprenditori.
Quando avvii un’attività imprenditoriale con soci, la prima domanda è: quale struttura scegliere? La maggior parte dei consulenti suggerisce automaticamente la SRL, e per buoni motivi. Tuttavia, esistono situazioni specifiche in cui SNC (Società in Nome Collettivo) e SAS (Società in Accomandita Semplice) rappresentano la scelta più vantaggiosa, sia fiscalmente che operativamente.
In questo articolo ti mostrerò con casi concreti, calcoli reali e tabelle comparative quando le forme societarie personali battono la SRL. Non si tratta di teoria: sono situazioni che incontro ogni settimana nelle consulenze con imprenditori italiani.
Indice degli argomenti
- Perché la maggioranza sceglie la SRL: i vantaggi innegabili
- Tutela dal creditore particolare del socio
- Confronto sistematico: quando SNC/SAS battono la SRL
- Checklist decisionale finale: SNC/SAS o SRL?
- Come posso aiutarti a scegliere la struttura giuridica ottimale
- Domande frequenti
- Normativa e riferimenti
Perché la maggioranza sceglie la SRL: i vantaggi innegabili
Prima di esplorare le eccezioni, è corretto riconoscere perché la Società a Responsabilità Limitata domina il panorama delle PMI italiane. Secondo dati Unioncamere 2024, oltre il 60% delle nuove imprese con forma societaria sceglie la SRL.
I due pilastri che sostengono questa preferenza sono chiari:
1. Separazione patrimoniale perfetta
Ai sensi dell’art. 2462 c.c., nella SRL il patrimonio sociale rimane completamente separato da quello personale dei soci. I creditori della struttura possono aggredire esclusivamente il patrimonio societario. Questo significa che la tua casa, i tuoi risparmi personali, gli investimenti privati restano al sicuro anche in caso di fallimento dell’impresa.
Al contrario, in una SNC tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente delle obbligazioni sociali (art. 2291 c.c.). Nella SAS, i soci accomandatari hanno responsabilità illimitata, mentre gli accomandanti rispondono nei limiti della quota conferita (art. 2313 c.c.).
2. Tassazione proporzionale vs progressiva
Questa differenza diventa rilevante quando i redditi superano i 50.000 euro annui. La SRL sconta l’IRES al 24% (art. 77 TUIR), una percentuale fissa indipendentemente dall’ammontare del reddito. Nelle forme societarie personali, invece, il reddito viene imputato per trasparenza ai soci che lo tassano con le aliquote IRPEF progressive (dal 23% fino al 43%).
Esempio numerico:
Reddito € 100.000 con SRL:
- IRES 24% = 24.000€
- Utile netto disponibile: 76.000€
- Se distribuito come dividendo: tassazione 26% = 19.760€
- Totale imposte: 43.760€ (tassazione effettiva 43,76%)
Reddito € 100.000 con SNC (2 soci al 50%):
- Imputazione 50.000€ per socio
- IRPEF su 50.000€: circa 15.000€ per socio
- INPS commercianti 24%: 12.000€ per socio
- Totale imposte per entrambi: 54.000€ (tassazione effettiva 54%)
Con questi numeri, la SRL sembra vincere. Ma continua a leggere: ci sono scenari dove questo calcolo si ribalta completamente.
Caso 1: Business familiari con fatturati contenuti (fino a € 100.000)
Scenario: Marco ha avviato un’attività di consulenza online nel settore travel, generando € 85.000 di fatturato con margini elevati (costi minimi: hosting, software, alcuni viaggi). È sposato con Laura, attualmente senza reddito proprio, che collabora nella gestione amministrativa e nei contenuti social.
L’errore della SRL “per default“
Molti consulenti avrebbero suggerito a Marco di costituire una SRL. Tuttavia, questa scelta avrebbe comportato:
Complessità gestionale sproporzionata:
- Obbligo bilancio civilistico completo (stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa);
- Nomina amministratore formale con compenso soggetto a tassazione IRPEF + INPS gestione separata (24%);
- Controllo ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) più stringente;
- Costi fissi annui: ~3.000€ (commercialista, revisore se necessario, CCIAA).
Inefficienza fiscale sugli utili distribuiti:
Con € 85.000 di fatturato e costi reali di € 15.000, il reddito imponibile è € 70.000.
Percorso SRL:
- IRES 24% su 70.000€ = 16.800€ → Utile netto € 53.200
- Compenso amministratore a Marco: € 40.000
- IRPEF su € 40.000: ~ € 10.000
- INPS gestione separata 24%: € 9.600
- Dividendo residuo 13.200€: tassazione 26% = € 3.432
- Totale imposte + contributi: € 39.832 (56,9% del reddito)
La soluzione SAS ottimale
Costituire una SAS con Marco come socio accomandatario (60%) e Laura come socia accomandante (40%) cambia radicalmente il quadro:
Vantaggi operativi:
- Contabilità semplificata (solo registri IVA, libro giornale, inventari – art. 2214 c.c.)
- Nessun obbligo di deposito bilancio (privacy maggiore)
- Costituzione semplice: atto notarile base ~€ 1.500
- Costi annui: ~€ 1.500
Vantaggio fiscale con “split income“:
Reddito 70.000€ ripartito:
- Marco (accomandatario 60%): € 42.000
- Laura (accomandante 40%): € 28.000
Tassazione Marco:
- IRPEF su € 42.000: ~ € 10.800
- INPS commercianti 24% su € 42.000: € 10.080
- Totale Marco: € 20.880
Tassazione Laura:
- IRPEF su € 28.000: ~ € 5.600
- INPS: 0 (la socia accomandante che non partecipa alla gestione NON è soggetta a contributi INPS – Circolare INPS n. 14/2000)
- Totale Laura: € 5.600
TOTALE COMPLESSIVO: € 26.480 (37,8% del reddito)
RISPARMIO vs SRL: € 13.352 annui (33,5% in meno)
Questa strategia funziona ottimamente quando esiste effettivamente una collaborazione reale del socio accomandante. Laura deve svolgere attività concrete (gestione social, amministrazione, customer care) per giustificare la ripartizione. La Cassazione ha più volte ribadito che la suddivisione del reddito deve rispecchiare contributi effettivi (Cass. civ., sez. trib., 12 marzo 2019, n. 7091).
Tutela dal creditore particolare del socio
Questo è uno scenario meno noto ma estremamente rilevante nella pratica professionale. Mentre la SRL protegge la società dai creditori personali dei soci attraverso la responsabilità limitata, le forme societarie personali offrono paradossalmente una protezione inversa: proteggono la società dai creditori personali del socio.
Il problema della SRL: pignoramento della quota
Quando un socio di SRL ha debiti personali (es. finanziamento privato, causa civile persa, cartelle esattoriali personali), il creditore particolare può procedere al pignoramento della quota societaria ai sensi dell’art. 2471 c.c. Il meccanismo operativo può essere sintetizzato come di seguito:
- Il creditore ottiene un titolo esecutivo contro il socio debitore;
- Può pignorare la quota di partecipazione nella SRL;
- La quota viene liquidata al valore di bilancio;
- Se gli altri soci non esercitano il diritto di prelazione, la quota può essere venduta all’asta.
Le conseguenze operative che ne derivano sono:
- Blocco decisionale: pendenza del pignoramento può paralizzare decisioni strategiche;
- Squilibri gestionali: ingresso forzato di terzi estranei al progetto imprenditoriale;
- Tensioni tra soci: gli altri soci devono trovare liquidità per riscattare la quota o subire un nuovo socio imposto;
- Svalutazione: vendita forzata generalmente sotto il valore reale.
La protezione della SNC/SAS: quota non aggredibile
Nelle società personali (SNC e SAS), l’art. 2270 c.c. stabilisce un principio opposto:
“Il creditore particolare del socio, finché dura la società, può far valere i suoi diritti sugli utili spettanti al socio suo debitore e compiere atti conservativi sulla quota spettante al socio stesso nella liquidazione.”
Tradotto in pratica: Il creditore può:
- Pignorare gli utili distribuiti annualmente;
- Iscrivere ipoteca conservativa sulla quota (tutela per il futuro);
- NON può pignorare la quota stessa;
- NON può forzare la liquidazione della quota;
- NON può sostituirsi al socio nella gestione.
Leggi anche: Impignorabilità quote della società semplice.
Se un socio di SNC ha € 100.000 di debiti personali e la sua quota vale € 80.000 nel capitale sociale:
- Gli altri soci non subiscono conseguenze operative;
- Il creditore può aggredire solo gli utili annualmente deliberati;
- Se la società decide di non distribuire utili (reinvestendoli), il creditore non incassa nulla;
- La società può continuare operando normalmente.
Confronto sistematico: quando SNC/SAS battono la SRL
| Criterio | SNC/SAS | SRL | Vincitore |
|---|---|---|---|
| Costituzione | |||
| Capitale sociale obbligatorio | Non richiesto | Min. 1€ (10.000€ ordinaria) | SNC/SAS ✓ |
| Costo costituzione | 1.500€ (notaio + CCIAA) | 2.500€ (+ eventuale perizia conferimenti) | SNC/SAS ✓ |
| Tempo costituzione | 5-7 giorni | 10-15 giorni | SNC/SAS ✓ |
| Gestione ordinaria | |||
| Contabilità | Semplificata (registri IVA + libro giornale) | Ordinaria obbligatoria | SNC/SAS ✓ |
| Bilancio | Non obbligatorio | Obbligatorio + deposito | SNC/SAS ✓ |
| Costi annui fissi | 1.500-2.000€ | 3.000-4.000€ | SNC/SAS ✓ |
| Fiscalità (redditi <100k€) | |||
| Tassazione con splitting redditi | IRPEF progressiva (23-38%) | IRES 24% + distribuzione 26% | SNC/SAS ✓ |
| Possibilità split income familiare | ✓ Sì (con SAS) | ✗ No | SNC/SAS ✓ |
| Contributi INPS socio accomandante | 0€ se non gestisce | N/A | SNC/SAS ✓ |
| Fiscalità (redditi >150k€) | |||
| Aliquota marginale | Fino al 43% | 24% fisso | SRL ✓ |
| Reinvestimento utili | Tassato sempre | Tassato solo 24% se non distribuito | SRL ✓ |
| Responsabilità patrimoniale | |||
| Protezione patrimonio personale soci | ✗ No (illimitata per accomandatari) | ✓ Sì (limitata al conferito) | SRL ✓ |
| Protezione società da creditore particolare socio | ✓ Sì (quota non pignorabile) | ✗ No (quota pignorabile) | SNC/SAS ✓ |
| Governance | |||
| Flessibilità decisionale | Massima (accordi tra soci) | Vincolata a procedure statutarie | SNC/SAS ✓ |
| Ingresso nuovi soci | Modifica atto: notaio obbligatorio | Cessione quote: procedure semplificate | SRL ✓ |
| Esclusione soci | Complessa (cause limitate ex lege) | Più agevole (clausole statutarie) | SRL ✓ |
| Successione e trasferibilità | |||
| Cessione quote | Difficoltosa (consenso tutti soci) | Agevole (limiti statutari) | SRL ✓ |
| Successione ereditaria | Liquidazione o consenso soci | Trasmissibile a eredi | SRL ✓ |
| Attrattività esterna | |||
| Finanziamento bancario | Più difficile (garanzie personali) | Più agevole (bilanci certificati) | SRL ✓ |
| Investitori esterni | Scoraggiati (responsabilità illimitata) | Attratti (responsabilità limitata) | SRL ✓ |
| Trasformazione | |||
| Trasformazione in SRL | ✓ Possibile (omogenea progressiva) | N/A | SNC/SAS ✓ |
Quando le forme societarie personali rappresentano la scelta ottimale
Le società di persone come SNC e SAS emergono come soluzione vincente in contesti imprenditoriali caratterizzati da dimensioni contenute e gestione familiare. Il terreno ideale per queste strutture si manifesta quando il fatturato si mantiene sotto i 120.000 euro annui, soglia oltre la quale la tassazione proporzionale della SRL inizia a mostrare i suoi vantaggi. La configurazione familiare dell’attività, con due-quattro soci legati da rapporti di parentela o stretta fiducia, permette di sfruttare appieno il meccanismo dello split income, ripartendo il reddito tra i membri della famiglia e abbattendo così l’aliquota IRPEF marginale complessiva.
La vera convenienza delle forme societarie personali si manifesta quando gli utili prodotti vengono distribuiti annualmente ai soci, piuttosto che reinvestiti nella struttura aziendale. In questo scenario, la tassazione per trasparenza evita la doppia imposizione tipica della SRL, dove si paga prima l’IRES al 24% e poi, in caso di distribuzione, un ulteriore 26% sui dividendi. Quando uno dei soci presenta un’esposizione debitoria personale verso terzi, la SNC o la SAS offrono paradossalmente una protezione superiore rispetto alla SRL: mentre nella società di capitali la quota può essere pignorata dal creditore particolare del socio, nelle forme societarie personali tale aggressione non è permessa, proteggendo così la continuità operativa dell’impresa.
Gli aspetti operativi rinforzano ulteriormente questa scelta. I costi di gestione essenziali, che si attestano mediamente tra i 1.500 e i 2.000 euro annui contro i 3.000-4.000 della SRL, rendono queste strutture particolarmente adatte a chi opera con margini stretti o in fase di avvio. La privacy garantita dall’assenza di obbligo di deposito bilanci pubblici risulta preziosa per molti piccoli imprenditori che preferiscono mantenere riservate le informazioni economiche della propria attività. Infine, quando l’attività presenta un rischio operativo contenuto, senza significative esposizioni verso terzi o responsabilità professionali rilevanti, la responsabilità illimitata dei soci diventa un elemento accettabile in cambio dei vantaggi fiscali e operativi offerti dalla struttura personale.
Quando la SRL diventa la scelta imprescindibile
La Società a Responsabilità Limitata si impone come soluzione necessaria quando l’attività imprenditoriale raggiunge dimensioni rilevanti o presenta caratteristiche di complessità. Il superamento della soglia dei 150.000 euro di fatturato annuo rappresenta il primo segnale che la tassazione proporzionale IRES al 24% inizia a battere la progressività IRPEF, soprattutto quando si prevede una crescita rapida nei successivi esercizi. La struttura a responsabilità limitata diventa essenziale quando la strategia aziendale prevede il reinvestimento degli utili per finanziare l’espansione: in questo caso, la possibilità di accantonare gli utili tassati solo al 24%, senza ulteriore imposizione in capo ai soci fino alla distribuzione, rappresenta un vantaggio finanziario determinante per sostenere lo sviluppo.
L’apertura verso l’esterno costituisce un altro elemento decisivo. Quando si rende necessario l’ingresso di investitori esterni come venture capital, business angels o fondi di investimento, questi soggetti richiedono invariabilmente la forma SRL per beneficiare della tutela offerta dalla responsabilità limitata e dalla maggiore trasparenza derivante dall’obbligo di bilancio certificato. La natura stessa dell’attività può rendere imprescindibile la separazione patrimoniale perfetta: settori ad alto rischio come quello medico, ingegneristico o della produzione industriale, dove le conseguenze di errori o difetti possono tradursi in rilevanti responsabilità civili, necessitano della protezione del patrimonio personale dei soci garantita dalla SRL.
La complessità organizzativa guida verso la medesima scelta. Quando il patrimonio personale dei soci assume dimensioni rilevanti, esponendosi a rischi significativi in caso di responsabilità illimitata, la SRL diventa l’unico strumento prudente. L’accesso al credito bancario per importi superiori ai 100.000 euro si semplifica notevolmente con una SRL, grazie alla maggiore affidabilità percepita dagli istituti di credito verso bilanci certificati e depositati. Infine, quando la compagine sociale supera i quattro-cinque soci e questi non sono legati da vincoli familiari, la governance formale della SRL, con le sue procedure statutarie codificate e la maggiore flessibilità nelle clausole di esclusione o cessione quote, garantisce una gestione più agevole dei rapporti societari e una migliore prevenzione dei conflitti tra i partecipanti.
Checklist decisionale finale: SNC/SAS o SRL?
Scegli SNC o SAS se:
- Fatturato previsto <120.000€ nei primi 2-3 anni
- Hai un socio familiare che può beneficiare dello split income
- Gli utili vengono distribuiti annualmente (non reinvestiti)
- Vuoi minimizzare costi di gestione (budget <2.000€/anno)
- L’attività non ha rischi di responsabilità civile rilevanti
- Uno dei soci ha esposizione debitoria personale (tutela quota sociale)
- Preferisci privacy (no obbligo deposito bilanci pubblici)
- È un business in fase test (possibile chiusura rapida se fallisce)
Scegli SRL se:
- Fatturato previsto >150.000€ o crescita rapida attesa
- Necessità di reinvestire utili per espansione (IRES 24% conveniente)
- Prevedi ingresso investitori esterni (VC, business angels, fondi)
- Attività con alto rischio responsabilità (es. medico, ingegnere, produzione industriale)
- Patrimonio personale rilevante da proteggere
- Necessità accesso credito bancario significativo (>100k€)
- Compagine sociale complessa (>4-5 soci non familiari)
- Vuoi massima flessibilità su governance e clausole statutarie
Come posso aiutarti a scegliere la struttura giuridica ottimale
Scegliere tra SNC, SAS o SRL non è una decisione da prendere leggendo un articolo, per quanto completo. Ogni situazione imprenditoriale è unica:
- Il tuo settore di attività
- La tua situazione patrimoniale personale
- Gli obiettivi di crescita nei prossimi 3-5 anni
- La composizione della compagine sociale
- Le esigenze fiscali specifiche
Dal 2017 accompagno imprenditori italiani nella scelta e costituzione della forma societaria ottimale. Nelle mie consulenze:
Analizziamo insieme la tua situazione completa (business plan, proiezioni reddituali, situazione patrimoniale). Simuliamo fiscalità comparata SNC/SAS vs SRL con calcoli reali sul tuo caso. Valutiamo scenari evolutivi (cosa succede se cresci rapidamente? Se aggiungi soci? Se cambi attività?). Identifichiamo la struttura ottimale oggi + strategia trasformazione futura se necessaria. Ti fornisco bozza di atto costitutivo/statuto personalizzato con clausole ad hoc.
Domande frequenti
No, non esiste un obbligo di capitale sociale minimo per costituire SNC o SAS (diversamente dalla SRL che richiede almeno 1€, art. 2463 c.c.).
I soci conferiscono il capitale che ritengono opportuno per avviare l’attività. Possono anche essere conferimenti in natura (es. attrezzature, brevetti, know-how) senza necessità di perizia di stima obbligatoria (a differenza della SRL ex art. 2465 c.c.).
Sì, attraverso il conferimento d’azienda. La procedura è meno onerosa della trasformazione in SRL:
Costituisci la SNC/SAS con atto notarile
Conferisci l’azienda individuale nella nuova società
Perizia di stima solo se hai beni rilevanti (macchinari, magazzino)
Continuità fiscale: stesso codice attività, no tassazione plusvalenze latenti
Meccanismo automatico di imputazione per trasparenza (art. 5 TUIR):
La società chiude l’anno con utile (es. 60.000€)
L’utile viene automaticamente imputato ai soci in base alle quote possedute, a prescindere dalla distribuzione effettiva
Ciascun socio lo dichiara nel proprio 730/Unico come reddito di impresa
La società può decidere se: Distribuire fisicamente gli utili (trasferimento liquidità)
Trattenerli a riserva (i soci hanno comunque già pagato IRPEF+INPS)
No, se non partecipa alla gestione. Questo è un vantaggio fiscale enorme, spesso sottovalutato.
Normativa e riferimenti
- Codice Civile – Libro V, Titolo V:
- Art. 2291-2312 c.c. – Società in Nome Collettivo (SNC)
- Art. 2313-2324 c.c. – Società in Accomandita Semplice (SAS)
- Art. 2462-2483 c.c. – Società a Responsabilità Limitata (SRL)
- Art. 2498 c.c. – Trasformazione società
- Testo Unico Imposte sui Redditi (TUIR – D.P.R. 917/1986):
- Art. 5 – Imputazione per trasparenza redditi società di persone
- Art. 77 – Determinazione reddito complessivo società di capitali (IRES)
- Art. 170-173 – Neutralità fiscale trasformazione società
- Legge 233/1990
- Art. 2 L. 233/1990