Rottamazione quinquies: come prepararsi alla nuova sanatoria

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Rientrano nella rottamazione quinquies tutti i debiti affidati all’ADER dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Chi aderisce alla nuova sanatoria potrà pagare solo il capitale iscritto a ruolo, le spese di notifica e di esecuzione, più l’eventuale interesse di dilazione al 2% se si opta per la rateazione, che potranno essere fino ad un massimo di 120 rate mensili (10 anni) con la possibilità di non pagare fino ad otto rate senza decadenza, offrendo anche un margine di tolleranza superiore alle edizioni precedenti. Nel cassetto fiscale potrai trovare l’elenco delle cartelle definibili.

Rispetto alla rottamazione quater, la nuova pace fiscale estende il periodo sanabile oltre il 30 giugno 2022 e introduce un piano di pagamento più lungo, ovvero fino a 120 rate anziché 18. Lo scopo è cercare di dare una nuova chance a chi non è rientrato nella precedente sanatoria o ha ricevuto ruoli affidati all’ADER negli ultimi mesi del 2022-2023, alleggerendo il carico di interessi e sanzioni.

Per quanto riguarda gli accertamenti esecutivi già affidati all’ADER per il recupero, devono considerarsi definibili quelli per i quali il flusso di carico è stato trasmesso all’Agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023.

In arrivo con la rottamazione quinquies potrebbe arrivare anche il saldo e stralcio. E’ possibile quindi rateizzare in 120 rate i debiti più grandi ed anche beneficiare della cancellazione automatica dei debiti di importo inferiore a 1.000 euro.

Cosa controllare per essere ammessi alla nuova sanatoria fiscale?

La proposta prevede la possibilità di saldare i debiti fiscali in 120 rate in dieci anni, senza sanzioni e senza interessi, ma solo per chi dimostra una reale condizione di difficoltà. L’introduzione della nuova rottamazione dovrebbe essere prevista con la Legge di Bilancio 2026.

Sono ammessi alla nuova pace fiscale tutti i debiti affidati all’Agenzia Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Sono ammessi tutti i ruoli la cui consegna formale dall’ente creditore all’Agente della riscossione sia avvenuta entro il 10 gennaio 2024. Questo perché il periodo  1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 non deve essere inteso sulla base della data di notifica della cartella. Occorre verificare sulla cartella o rivolgendosi ad un ufficio Agenzia Entrate Riscossione la data di trasmissione del carico all’ADER. E’ necessario che siano stati effettivamente trasmessi all’Agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023.

Per gli accertamenti esecutivi già affidati all’ADER per il recupero, sono considerati definibili quelli per i quali il flusso di carico è stato trasmesso all’Agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023.

La nuova definizione permetterà di sanare la propria posizione con riferimento ai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 e potrannp essere inclusi i tributi locali come IMU, TARI, bollo auto e anche multe per infrazioni del codice della strada.

I debiti esclusi, invece, riguardano:

  • Aiuti di Stato da restituire in quanto illegittimi secondo la normativa dell’Unione Europea;
  • Danni erariali riconosciuti da sentenze della Corte dei Conti;
  • Sanzioni penali.
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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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