Il governo Meloni sta lavorando alla riforma del fisco che arriverà entro la fine di Marzo. L’obiettivo è di farla approdare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione entro la fine di Marzo. Tra i principali punti della riforma c’è la riduzione delle aliquote Irpef e meno tasse. Il testo verrà scritto nelle prossime settimane e sarà strutturata in quattro parti:

  1. principi generali;
  2. revisione delle imposte;
  3. procedimenti: nuovo metodo di accertamento, riscossione e contenzioso tributario;
  4. La quarta parte sarà dedicata ai testi unici per arrivare poi alla stesura del Codice tributario

Stop alla revisione e all’aggiornamento del Catasto, pertanto, non sarà previsto nessun aumento della tassazione sulla casa. Il principale obiettivo della riforma fiscale è la semplificazione del rapporto tra fisco-contribuente e revisione del contenzioso tributario, con un abbassamento delle sanzioni.

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha parlato di un “addolcimento del sistema” delle aliquote Irpef, per i lavoratori e pensionati.

Attualmente, le aliquote IRPEF attuali sono:

SCAGLIONI DI REDDITOALIQUOTA IRPEF
Fino a 15.000 euro di reddito23%
Da 15.000 euro a 28.000 euro di reddito25%
Da 28.000 euro a 50.000 euro di reddito35%
Oltre 50.000 euro di reddito43%

Con la nuova riforma IRPEF le aliquote applicate saranno:

SCAGLIONI DI REDDITOALIQUOTA IRPEF
Fino a 15.000 euro di reddito23%
Per redditi tra 15.001 e 50.000 euro27%
Oltre 50.000 euro di reddito43%

Per maggiori informazioni leggi anche: “Riforma IRPEF 2023: chi sarà a guadagnarci?”

Nessuna riforma del Catasto

Il Viceministro Maurizio Leo ha dichiarato al 60 forum dei commercialisti ed esperti contabili che: “I nostri valori catastali non meritano un’accelerazione nell’aggiornamento, negli altri paesi la rivalutazione è ben più datata”. Sulla riforma del catasto “bisogna fare un po’ di chiarezza: se vediamo gli altri paesi Ue, in quasi nessuno c’è stato un aggiornamento dei valori immobiliari. L’Austria è dal 1973 che non ha fatto aggiornamenti dei valori catastali, il Belgio dal ’75, la Francia dal ’70. I nostri risalgono al 1988-89: non possiamo dire di essere la Cenerentola nell’aggiornamento dei valori catastali”.

Aliquote IRPEF

La riduzione delle imposte sui redditi sarà articolata in più fasi, come dichiarato dal Viceministro: “Abbiamo disposizione un lasso temporale abbastanza ampio, la legislatura – puntualizza Leo –. Un primo intervento si può articolare passando dalle 4 aliquote a 3 per poi progressivamente ridurre ulteriormente. Sui numeri stiamo ragionando e questo sarà coerente con le risorse a disposizione”.

Si potrebbe passare dalle attuali quattro aliquote a tre: 23%, 27%, 43%. Sarà previsto anche un quoziente familiare, ancora da definire, il cui obiettivo è tenere conto della composizione dei nuclei familiari.

L’obiettivo a lungo termine per il governo Meloni, tuttavia, è l’armonizzazione della tassazione per tutti i redditi che provengono da lavoro o pensione. Il principio è si tassano tutti i redditi in misura eguale. La finalità del governo è quella di estendere la flat tax al 15% anche ai lavoratori dipendenti e pensionati.

Detrazioni fiscali

A seguito dei tagli alle tasse occorre tenere in considerazione anche il restringimento delle detrazioni fiscali: al crescere dei redditi, si ridurranno fino a scomparire.

Lotta all’evasione fiscale

Tra gli obiettivi più importanti della riforma fiscale 2023 c’è anche combattere l’evasione fiscale prima che questa si realizzi mediante un cambiamento del rapporto che il contribuente ha con il Fisco. Verranno potenziati tutti gli strumenti volti a favorire l’adempimento degli oneri in modo spontaneo. La strada da seguire è quella delle compliance e molto probabilmente, saranno previste altre tregue fiscali e altre definizioni agevolate per le irregolarità tributarie. In tale modo viene data la possibilità al contribuente di sanare la propria posizione prevenendo la cartella.

Semplificazione sistema delle sanzioni

Nell’ambito della semplificazione dei procedimenti e del rapporto Fisco-contribuente, secondo il Viceministro devono essere rivisti anche i meccanismi del contenzioso e l’apparto sanzionatorio: “Oggi le sanzioni sono fuori linea rispetto ai partner europei e anche per le sanzioni penali bisognerà procedere a restyling”.

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