Prestiti personali: come funzionano e perché sono utili

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Tutto quello che devi sapere per richiedere un prestito personale: tipologie, requisiti, simulazione online e confronto tra banche e finanziarie.

La dicitura prestito personale indica genericamente un finanziamento destinato a un privato. Tralasciando i prestiti a titolo gratuito, per esempio quelli tra parenti o amici, è indubbiamente interessante saperne di più su quelli a titolo oneroso, concessi da banche e società finanziarie autorizzate all’esercizio del credito.

I prestiti personali a titolo oneroso possono essere finalizzati o non finalizzati: i primi, come si intuisce dalla terminologia, sono quelli che il consumatore richiede per una specifica finalità, come l’acquisto di un’auto o di un elettrodomestico, mentre i secondi sono quelli per i quali il richiedente non deve fornire spiegazioni al riguardo: potrà infatti utilizzare l’importo ricevuto come più ritiene opportuno. È di questi ultimi che si tratterà di seguito.

La richiesta di prestito personale

La richiesta di prestito personale può essere fatta recandosi, previo appuntamento, presso la sede di un istituto di credito oppure online collegandosi al sito web della banca o della finanziaria. Richiedere prestiti online è oggi una procedura sempre più comune, soprattutto da parte di privati cittadini.

Prima di inoltrare una domanda di finanziamento, è senz’altro utile effettuare una simulazione del prestito, una procedura semplice e rapida che consente di verificare tutti i dettagli del prestito e serve a capire quale sarà l’impatto del finanziamento sul proprio bilancio familiare. È fondamentale dare la giusta rilevanza all’importo della rata, che deve essere facilmente rimborsabile, allo scopo di evitare ritardi o inadempienze.

Una volta effettuata la simulazione, si potrà procedere con la richiesta di prestito vera e propria: saranno chieste varie informazioni e si dovranno fornire alcuni documenti (dati anagrafici, dati di contatto, documentazione reddituale ecc.).

La richiesta online non richiede molto tempo e, generalmente, l’esito viene comunicato nel giro di pochi giorni.

Per quanto riguarda l’importo, banche e finanziarie offrono diverse tipologie di prestito: si va da proposte pensate per piccole spese (5.000-10.000 euro) a soluzioni che sono destinate al finanziamento di progetti significativi (60.000-75.000 euro).

Relativamente alla durata, tipicamente si va dai 24 ai 120 mesi e di solito, anche se non è una regola assoluta, maggiore è l’importo del prestito, più lunga sarà la dilazione richiesta. Molto dipende anche dalla capacità di rimborso mensile del richiedente, ed è per questo che la simulazione di prestito è molto importante.

Requisiti da rispettare

Per accedere a un prestito personale è necessario soddisfare specifici requisiti. L’età minima richiesta è 18 anni, mentre quella massima varia tra 70 e 75 anni al termine del rimborso. Il reddito dimostrabile rappresenta il criterio principale di valutazione: i dipendenti devono presentare le ultime buste paga e il modello CU, mentre i lavoratori autonomi necessitano della dichiarazione dei redditi degli ultimi due anni.

La stabilità lavorativa incide significativamente sull’approvazione. Un contratto a tempo indeterminato facilita l’accesso al credito, mentre contratti a termine o partite IVA richiedono garanzie aggiuntive. L’assenza di segnalazioni negative presso le Centrali Rischi (CRIF, Experian) costituisce condizione essenziale per l’approvazione.

Tempi di erogazione e cosa fare in caso di rifiuto

L’erogazione del prestito avviene mediamente entro 7-10 giorni lavorativi dall’approvazione. I prestiti online garantiscono tempistiche più rapide, con risposte preliminari in 48 ore ed erogazione in 5 giorni. La cessione del quinto richiede tempi più lunghi, fino a 30 giorni, per le verifiche con datore di lavoro o ente pensionistico.

Un rifiuto non preclude future richieste. Verificate innanzitutto il motivo del diniego consultando il vostro score creditizio presso CRIF o Experian. Migliorate il profilo creditizio estinguendo eventuali debiti in sospeso e attendete almeno 3 mesi prima di una nuova richiesta. Valutate la presentazione di un garante o la riduzione dell’importo richiesto. In alternativa, considerate il consolidamento debiti se avete già finanziamenti attivi.

Una forma particolare di prestito personale: la cessione del quinto

La cessione del quinto è una particolare forma di prestito personale non finalizzato a tasso fisso. Il termine “particolare” non è casuale e trova giustificazione in alcune caratteristiche di questo finanziamento.

In primo luogo, è un finanziamento che può essere richiesto soltanto da dipendenti e pensionati.

In secondo luogo, è un prestito caratterizzato dal fatto che la rata mensile di rimborso non può mai essere superiore al quinto (20%) dello stipendio o della pensione netti.

Altra peculiarità è che la rata non viene pagata dal debitore con un addebito sul conto corrente oppure pagando un bollettino postale, bensì tramite una trattenuta effettuata dal datore di lavoro sulla busta paga (cessione del quinto dello stipendio) o dall’ente previdenziale sul cedolino pensionistico (cessione del quinto della pensione); sono quindi l’azienda o l’ente pensionistico che provvedono a effettuare il versamento al creditore.

Si tratta di un prestito personale che prevede alcune forme di garanzia, in particolare la stipula di una polizza sul rischio vita e sul rischio impiego (nel caso in cui il richiedente sia un dipendente).

Il prestito tra soggetti privati

In Italia è prevista anche la possibilità di prestiti personali tra privati. Solitamente si tratta di operazioni tra parenti (per esempio, i genitori che prestano del denaro ai propri figli) o tra conoscenti stretti.

Si tratta di una possibilità del tutto legittima, ma qualora vi si faccia ricorso, è necessario rispettare alcune regole, in particolar modo se le cifre in gioco sono considerevoli.

Innanzitutto si deve tenere presente che sebbene la legge non imponga limiti all’importo che si può prestare, la legge vieta di trasferire somme in contanti che superano un determinato limite, che attualmente è stabilito in 4.999,99 euro. Se la transazione supera questo importo, è obbligatorio ricorrere a una modalità di trasferimento tracciabile, come il bonifico bancario (sulla causale è consigliabile specificare con esattezza la motivazione).  

Per quanto non sia obbligatorio stipulare un accordo scritto, quest’ultima è un’opzione consigliata che serve a tutelare sia il creditore che il debitore.

Se chi presta i soldi decide di applicare un tasso d’interesse, è fondamentale che questo non superi la soglia che possa qualificarlo come tasso usurario: il nostro ordinamento giuridico infatti stabilisce dei precisi limiti al riguardo.

Prestiti personali non finalizzati: perché sono utili?

Un prestito personale non finalizzato può risultare utile in varie circostanze. Lo si può per esempio richiedere per rinnovare l’arredamento della propria casa, per acquistare elettrodomestici e apparecchi elettronici costosi oppure per finanziare importanti lavori di riparazione o di ristrutturazione della casa.

Con un prestito personale si può anche finanziare l’acquisto di un mezzo di trasporto (auto, moto, scooter) o pagare spese mediche, come le cure odontoiatriche.

Si può ricorrere a un finanziamento anche per superare più facilmente un periodo di difficoltà economiche, magari legato a spese elevate e non preventivate.

Alcuni richiedono un prestito personale anche per sostenere economicamente gli studi dei figli oppure per realizzare un determinato progetto, come l’avvio di una seconda attività.

A prescindere dalle motivazioni, un prestito personale serve a non intaccare le proprie scorte di liquidità o i propri risparmi.

Il tasso di interesse dei prestiti personali

Nel caso dei prestiti personali proposti da banche e finanziarie, viene applicato un determinato tasso di interesse che dipende sia dalle politiche dei diversi istituti di credito, sia dall’andamento del mercato dei tassi.

Solitamente, nei prestiti personali questo è fisso; di conseguenza non subirà mai variazioni a prescindere dalla durata più o meno lunga del finanziamento. 

L’applicazione di un tasso variabile non è usuale nei prestiti personali, mentre è una possibilità molto comune nel caso dei mutui per la casa, i finanziamenti a lungo termine destinati all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile a uso abitativo.

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