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Come monitorare la posizione contributiva INPS

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La posizione contributiva, anche nota come fascicolo previdenziale, presso l'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) in Italia è un documento che raccoglie tutte le informazioni relative ai contributi versati da un lavoratore nel corso della sua vita lavorativa

L’INPS offre un servizio online dedicato a tutti gli iscritti, permettendo la verifica della posizione assicurativa o previdenziale. È possibile consultare l’estratto conto contributivo sintetico in tempo reale, senza recarsi agli sportelli territoriali.

Il fascicolo previdenziale fornisce dati sulla posizione assicurativa, con la possibilità di stampare l’estratto conto. L’analisi periodica dell’estratto conto contributivo è cruciale per correggere errori od omissioni, garantendo un controllo efficace della propria posizione contributiva. Le tempistiche di elaborazione delle segnalazioni possono essere prolungate, quindi è consigliabile anticipare la richiesta rispetto alla pensione.

In pratica la posizione contributiva contiene tutte quelle informazioni che riguardano i contributi versati dal cittadino, lavorando come dipendente di un’azienda o in modo autonomo. Quando si svolge un lavoro di tipo dipendente, i contributi vengono versati dall’azienda a favore del lavoratore, attraverso l’ente previdenziale italiano INPS. Se il cittadino lavora in modo autonomo, provvede al versamento dei propri contributi.

La posizione contributiva del lavoratore

La posizione contributiva INPS di un lavoratore dipendente è il complesso di dati e registrazioni che documentano i versamenti previdenziali effettuati dal datore di lavoro a favore del lavoratore stesso, ai fini dell’accumulo dei contributi per le prestazioni pensionistiche e assistenziali.

Ogni lavoratore subordinato ha una posizione contributiva individuale presso l’INPS, che rappresenta la sua storia previdenziale e riflette l’insieme dei versamenti effettuati nel corso della carriera lavorativa. Questa posizione viene alimentata mensilmente attraverso il pagamento dei contributi obbligatori, che sono calcolati in percentuale sulla retribuzione imponibile e versati direttamente dal datore di lavoro. L’ente previdenziale registra tali importi nel proprio sistema, assegnandoli al profilo assicurativo del lavoratore.

La posizione contributiva consente di determinare i diritti previdenziali maturati e di verificare il raggiungimento dei requisiti per l’accesso alle diverse forme di pensione, come quella di vecchiaia, anticipata o di invalidità. Inoltre, costituisce il riferimento per la determinazione di prestazioni assistenziali quali la malattia, la maternità, la disoccupazione e gli ammortizzatori sociali. Attraverso il proprio estratto conto contributivo, il lavoratore può controllare in qualsiasi momento la correttezza dei versamenti effettuati dal datore di lavoro e segnalare eventuali anomalie all’INPS.

L’ente previdenziale aggiorna periodicamente la posizione contributiva sulla base delle denunce mensili obbligatorie presentate dalle aziende. In caso di omissioni o ritardi nei versamenti, il lavoratore può subire conseguenze sulla propria futura pensione, motivo per cui è importante monitorare regolarmente la propria situazione contributiva.

Il fascicolo previdenziale INPS

L’INPS mette a disposizione diversi strumenti online per consultare la propria posizione previdenziale e verificare i contributi versati. Il più conosciuto è il cassetto previdenziale. L’accesso ai dati può avvenire attraverso il portale istituzionale utilizzando le credenziali personali come SPID, CIE o CNS.

Ecco alcuni punti chiave del fascicolo previdenziale INPS:

  1. Registrazione dei contributi: include dettagli sui contributi versati dal lavoratore, sia come dipendente sia come autonomo. Questi contributi sono essenziali per determinare l’ammontare e il diritto alla pensione;
  2. Storico lavorativo: documenta l’intera storia lavorativa del soggetto, inclusi i periodi di lavoro dipendente, autonomo, eventuali periodi di disoccupazione e altre variazioni rilevanti;
  3. Dati anagrafici e amministrativi: contiene informazioni personali e amministrative del lavoratore, utili per l’identificazione e la gestione del suo profilo previdenziale;
  4. Gestione online: grazie ai servizi online dell’INPS, i lavoratori possono accedere al loro fascicolo previdenziale in modo semplice e veloce, per monitorare la propria situazione contributiva e fare simulazioni sulla pensione futura;
  5. Base per il calcolo della pensione: le informazioni contenute nel fascicolo sono cruciali per calcolare il diritto alla pensione, sia in termini di requisiti di età e contributivi, sia per determinarne l’importo;
  6. Importanza per la pianificazione finanziaria: permette ai lavoratori di pianificare in anticipo la propria situazione finanziaria in vista della pensione, avendo una visione chiara dei propri contributi e dei potenziali diritti pensionistici.

Come si accede alla posizione contributiva INPS

La consultazione in tempo reale dell’estratto conto contributivo sintetico può essere effettuata tramite il portale web INPS.it, accedendo all’area riservata con le proprie credenziali, evitando la necessità di recarsi presso gli sportelli territoriali.

L’estratto conto contributivo elenca tutti i contributi versati all’INPS a favore del lavoratore, inclusi quelli derivanti dal lavoro effettivo, contributi figurativi e da riscatto. Questi contributi sono suddivisi in base alla gestione a cui il lavoratore risulta iscritto.

L’estratto conto previdenziale consente di verificare i dati archiviati presso l’INPS, provenienti dalla pubblica amministrazione presso cui è stato prestato servizio. Per accedere a questa informazione, è possibile seguire il percorso dalla home page:

www.inps.it:  Pensioni e Previdenza > Fascicolo Previdenziale del Cittadino > Consultazione Estratto conto contributivo/previdenziale.

Il servizio online “Fascicolo previdenziale” fornisce tutti i dati relativi alla Posizione Assicurativa, compreso l’estratto conto contributivo con i versamenti effettuati nelle diverse gestioni (Regime generale e Gestione separata), presenti negli archivi INPS alla data della richiesta dell’estratto conto, il quale può essere stampato.

Consultando la sezione Cassetto previdenziale del contribuente, è possibile ottenere informazioni registrate presso gli archivi INPS alla data della richiesta, riguardanti contributi versati e prestazioni erogate.

Nell’Estratto conto previdenziale, i contributi degli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) sono inclusi, mentre quelli degli iscritti alla Gestione Separata sono presenti nell’Estratto conto parasubordinati.

Contenuto dell’estratto conto INPS

L’estratto conto riassume in una tabella le diverse tipologie di contributi (lavoro dipendente, contributi figurativi, disoccupazione, malattia, lavoro agricolo dipendente, lavoro autonomo, ecc.) versate al lavoratore, indicando anche le settimane utili per il diritto alla pensione.

Consultando il fascicolo previdenziale nel cassetto INPS, è possibile conoscere:

  • Il periodo di riferimento dei contributi versati;
  • La tipologia di contributi (da lavoro dipendente, artigiano, commerciante, servizio militare, ecc.);
  • I contributi utili espressi in giorni, settimane o mesi per il calcolo della pensione e il raggiungimento del diritto;
  • La retribuzione o reddito da cui è derivato il versamento;
  • I riferimenti del datore di lavoro che ha effettuato i contributi;
  • I lavoratori prossimi alla pensione possono inoltre richiedere alle sedi INPS un Estratto conto certificativo (EcoCERT), che fornisce un’attestazione analitica della posizione assicurativa con valore legale.

Controllo dei periodi contributivi

In prossimità della conclusione della carriera lavorativa, è comune effettuare un’attenta analisi dell’estratto conto INPS. Talvolta, emergono discrepanze come l’assenza di specifici periodi lavorati o indicazioni di retribuzioni inferiori a quelle reali. In caso di errori od omissioni nell’estratto conto contributivo, è fondamentale intraprendere azioni mirate, a seconda della problematica riscontrata.

Il controllo dell’estratto conto contributivo, risulta utile anche in giovane età, soprattutto per monitorare e controllare che il datore di lavoro effettivamente stia versando i contributi dovuti a nostro carico. 

È così possibile controllare i periodi lavorativi, con le retribuzioni e contributi versati, pensate di controllare a distanza di 15 anni i contributi versati da più datori di lavoro, potrebbe accadere che non si riesca a ricordare ad esempio i contributi versati per alcuni lavori stagionali prestati in giovane età, per tale motivo avere sott’occhio il proprio estratto conto contributivo periodicamente è un ottimo modo per tenere sotto controllo la propria posizione contributiva

Ragioni dell’assenza di periodi contributivi

Non sempre l’assenza di periodi nel documento è imputabile a errori INPS o mancato adempimento del datore di lavoro.

Alcuni periodi richiedono istanza specifica per l’accredito figurativo, come quelli durante il servizio di leva o periodi di maternità al di fuori del rapporto di lavoro. Altri periodi sono visibili solo se riscattati, come le annualità di studi universitari.

Errori nella posizione contributiva: come fare

Può accadere che il cittadino, andando a controllare i contributi previdenziali versati durante il lavoro, trovi delle incongruenze o delle differenze, talvolta errori, per quanto riguarda i contributi effettivi versati.

Le cause degli errori possono essere diverse, cosa può fare il cittadino in questo caso?

Presentando la richiesta di accedere dall’estratto conto contributivo si può visionare il documento che dichiara quali sono state effettivamente le retribuzioni relative ai contributi pagati dall’azienda per cui si è lavorato. Ricordiamo che in alternativa al lavoro dipendente, il lavoratore autonomo si occupa di versare i propri contributi all’INPS o ad un’altra cassa previdenziale.

Prendendo contatto con l’INPS, è possibile chiedere, tramite segnalazione, spiegazioni sugli errori sui contributi. Nel caso di errori gravi o di mancanze rilevanti sui contributi, si può presentare la documentazione relativa al lavoro che si è svolto nel periodo mancante.

La responsabilità può essere di una mancanza dell’ente previdenziale, oppure talvolta può essere correlata all’azienda o al datore di lavoro che non hanno versato i contributi ai dipendenti. Si consiglia sempre di visionare e tenere presente la propria posizione contributiva, in modo da prevenire situazioni di errori o di mancanze dettate dal mancato versamento di contributi a causa dell’azienda. In alcuni casi si può chiedere infine un risarcimento dei danni in base alla gravità dell’errore.

Se l’errore invece è relativo semplicemente all’estratto conto presentato dall’ente previdenziale, è possibile applicare delle correzioni richiedendo allo stesso INPS di procedere, documentando con precisione i periodi per cui risulta mancante la retribuzione.

Presentazione segnalazione contributiva all’INPS

In caso di mancato versamento dei contributi previdenziali da parte del datore di lavoro, il lavoratore deve attivarsi per segnalare l’irregolarità all’INPS e tutelare i propri diritti previdenziali, al fine di evitare ripercussioni sulla futura pensione e sulle prestazioni assistenziali a cui ha diritto.

Se il lavoratore è certo del periodo mancante e deve essere accreditato, è necessaria una segnalazione contributiva all’INPS. La procedura avviene tramite il servizio nel fascicolo previdenziale del cittadino, indicando dettagliatamente il periodo, la gestione coinvolta, e la tipologia di contribuzione assente. Documenti probatori, come cedolini paga e ricevute di versamento, devono essere allegati.

Se il datore di lavoro non versa i contributi, il lavoratore rischia di trovarsi con periodi non coperti ai fini pensionistici o di altre prestazioni previdenziali, come la malattia, la maternità o la disoccupazione. Poiché l’obbligo di versamento è a carico del datore di lavoro, il lavoratore ha comunque diritto al riconoscimento di tali periodi, purché dimostri l’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa.

Istanza di regolarizzazione contributiva

Se emerge un’omissione, il lavoratore può segnalare il mancato versamento all’INPS presentando un’istanza di regolarizzazione contributiva. L’ente previdenziale avvierà verifiche nei confronti del datore di lavoro e, se necessario, potrà richiedere il pagamento dei contributi omessi, applicando sanzioni e interessi per il ritardato versamento. Nei casi più gravi, il lavoratore può rivolgersi all’Ispettorato Nazionale del Lavoro o ad un’organizzazione sindacale per avviare un’azione legale nei confronti del datore di lavoro.

Ricorso in sede civile

Un’altra opzione è agire giudizialmente attraverso un ricorso in sede civile per ottenere il riconoscimento dei contributi omessi. Questa strada è necessaria soprattutto se l’azienda è fallita o ha cessato l’attività senza aver saldato gli obblighi contributivi. Se il datore di lavoro è insolvente, il lavoratore può chiedere l’intervento del Fondo di Garanzia INPS, che copre in parte i contributi non versati in caso di insolvenza dell’impresa.

Come verificare la matricola INPS di un’azienda

La matricola INPS è un codice univoco assegnato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale a ogni azienda che assume dipendenti e ha l’obbligo di versare i contributi previdenziali. Questa matricola è fondamentale per identificare l’impresa nei rapporti con l’INPS e per la gestione delle denunce contributive.

Per verificare la matricola INPS di un’azienda, è possibile seguire diverse procedure:

  1. Consultazione sul sito INPS
    • Accedere al portale INPS (www.inps.it) con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
    • Utilizzare il servizio “Cassetto Previdenziale” disponibile per aziende e consulenti.
    • Controllare le informazioni anagrafiche aziendali, tra cui la matricola INPS.
  2. Richiesta tramite intermediario
    • I datori di lavoro possono affidarsi a consulenti del lavoro, commercialisti o associazioni di categoria, che hanno accesso ai dati aziendali e possono verificare la matricola attraverso i sistemi telematici dell’INPS.
  3. Contatto con la sede INPS territoriale
    • È possibile richiedere informazioni sulla matricola aziendale recandosi presso la sede INPS di competenza o contattando il Contact Center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164164 (da rete mobile a pagamento).
  4. Controllo sulla documentazione aziendale
    • La matricola INPS è riportata nei documenti ufficiali dell’azienda, come il cassetto previdenziale, il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e nei moduli di comunicazione obbligatoria relativi ai dipendenti.

Se si sospetta che un’azienda non abbia una regolare matricola INPS e non versi i contributi previdenziali, è possibile effettuare una segnalazione all’INPS o all’Ispettorato del Lavoro per verificare la regolarità contributiva e tutelare i diritti dei lavoratori.

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    Elisa Migliorini
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    Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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