La pensione minima è un’integrazione al trattamento minimo e la sua disciplina è rinvenibile nella L. n. 638/1983.

L’art. 6 della L. n. 638/1983 prevede il diritto del pensionato a ricevere un assegno sufficiente a garantire una vita dignitosa. La pensione minima è pertanto un diritto riconosciuto dallo Stato, per chi è titolare di una pensione molto bassa.

La pensione minima costituisce quindi una sorta di integrazione della pensione fino al raggiungimento della pensione minima.

L’erogazione della pensione minima non è automatica, pertanto per riceverla occorre presentare domanda all’INPS.

L’importo della pensione minima non è fisso ma varia di anno in anno in funzione dell’indice di variazione ISTAT, pertanto, se aumenta il costo della vita, l’INPS deve adeguare l’importo della pensione.

Pensione-minima-2021
Pensione minima 2021

Cos’è la pensione minima?

Nel nostro ordinamento esiste una legge (L. n. 638/1983) che garantisce una prestazione economica rivolta a tutti i pensionati che ricevono una pensione troppo bassa, al di sotto dei minimi di Legge.

La pensione minima 2021 è un’integrazione della pensione riconosciuta in favore del pensionato che nonostante abbia versato i contributi durante la propria carriera lavorativa il suo importo contributivo non raggiunge la pensione minima.

In questo modo l’importo della pensione viene aumentato fino al raggiungimento della soglia stabilita ogni anno dalla Legge.

Per quanto riguarda le pensioni che possono essere integrate, c’è la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, le pensioni erogate dall’Assicurazione generale dell’INPS.

Sono oggetto di integrazione anche la pensione superstiti e la pensione di reversibilità.

Qual’è l’importo della pensione minima 2021?

La pensione minima è un’integrazione che lo Stato, tramite l’INPS, corrisponde al pensionato quando la pensione, nonostante i contributi versati, è di importo molto basso.

In questo caso l’importo della pensione spettante viene aumentato fino a raggiungere una cifra stabilita di anno in anno dalla legge. 

Per il 2021, l’importo della pensione minima è pari a 515,58 euro.

Pertanto, se il pensionato riceve una pensione inferiore a 515,58 euro per 13 mensilità, l’importo della pensione sarà aumentato fino al raggiungimento di tale soglia.

Come fare domanda per la pensione minima?

Per poter ottenere la pensione minima, occorre presentare apposita domanda all’INPS.

Requisiti pensione minima 2021

Per poter beneficiare della pensione minima è necessario essere in possesso di determinati requisiti, ossia, se il pensionato non è sposato, si ha diritto:

  • All’integrazione della pensione in misura piena, in caso di reddito annuo non superiore a 6.702,54 euro;
  • All’integrazione della pensione in misura parziale, in caso di reddito annuo superiore a 6.702,54 euro e fino a 13.405,08 euro.

Se il reddito del pensionato è superiore a di 13.405,08 euro, non si ha diritto ad alcuna integrazione.

Se il pensionato è sposato:

  • All’integrazione della pensione in misura piena, se il reddito annuo complessivo proprio e del coniuge non supera 20.107,62 euro ed il reddito del pensionato non supera 6.702,54 euro;
  • All’integrazione della pensione in misura parziale, se il reddito annuo complessivo proprio e del coniuge supera 20.107,62 euro, ma non supera 26.810,16 euro ed il reddito del pensionato non supera i 13.405,08 euro.

Qualora il reddito personale e del coniuge è superiore a 26.810,16 euro, o se il solo reddito personale supera la soglia di 13.405,08 euro, non si ha diritto ad alcuna integrazione.

Redditi esclusi

Sono esclusi dal calcolo della soglia reddituale:

  • Redditi esenti da IRPEF (pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni degli invalidi civili, trattamenti di famiglia eccetera);
  • Pensione da integrare al minimo;
  • Reddito della casa di abitazione;
  • Arretrati soggetti a tassazione separata.

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1 COMMENTO

  1. PERCHE’DOPO 30 ANNI CHE PERCEPISCO LA PENSIONE MINIMA DI 21 ANNI DI LAVORO, NON MI è STATO FATTO L’AUMENTTO ISTAT? ED è GIUSTO CHE IO PERCEPISCO 345,03 DI PENSIONE LORDA, SE NON FOSSE PER L’INDENNITA’ INTEGRATIVA SPECIALE, MORIREI DI FAME.

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