Avere debiti col fisco rappresenta per tutti i malcapitati un tormento, da cui volersene liberare il prima possibile. Ma se non si ha la possibilità di pagare in un’unica soluzione non resta che optare per la rateizzazione, così come previsto dall’articolo 19 del DPR n. 662/73. Come procedere quindi?
Per chiarire ogni dubbio e aiutare i contribuenti a sanare i debiti in più rate l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione a tal proposito sul proprio sito, e su quello dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, una GUIDA dettagliata sulla rateizzazione delle cartelle esattoriali. La guida è disponibile anche in versione video ed è aggiornata con tutta la normativa di riferimento.
Questo strumento risulterà utile visto l’ampio ricorso al pagamento a rate dei debiti col fisco. L’Agenzia delle Entrate, sulla base dei dati in suo possesso, ha riscontrato infatti come più di 1,4 milioni di persone hanno fatto uso di questo strumento nel 2023, con un aumento del 12% sull’anno precedente.
Vediamo di seguito i dettagli.
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Sanare debiti col fisco a rate: come fare
Si può procedere, in maniera autonoma, via web accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate, sul proprio profilo personale, cliccando sul pulsante “rateizza ora”. La prima distinzione su cui il contribuente deve esprimere una scelta riguarda l’entità del debito: minore o superiore a 120mila euro? A seconda di ciò che si opta la modalità di prosecuzione sarà diversa.
Se il debito è superiore a 120mila euro:
- Occorre presentare una domanda via Pec, allegando una documentazione di temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica (dimostrando ad esempio di aver perso il lavoro);
- Allegare il modulo R2 (se il debitore è una persona fisica) o il modulo R3 (persona giuridica) presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Se invece il debito è inferiore a 120mila euro:
- Compilare il modulo R1;
- Non serve alcuna domanda o dichiarazione o certificazione di difficoltà economica.
Quali debiti si possono pagare a rate?
Non esiste in realtà una distinzione tra debiti. La rateizzazione può essere richiesta esclusivamente per tutte le tipologie di riscossione a mezzo ruolo. Non risulta, quindi, essere circoscritta unicamente alle imposte. Può essere richiesta anche per i ruoli straordinari, per eventuali somme che siano state consegnate all’Agenzia delle Entrate Riscossione dopo che sono stati avviati degli accertamenti esecutivi.
Ma anche per eventuali importi che sono oggetto di riscossione frazionata e per eventuali ruoli formali a causa della decadenza da dilazioni relative a qualsiasi istituto deflativo del contenzioso (adesione, acquiescenza, conciliazione giudiziale).
In quante rate pagare i debiti col fisco
La rateizzazione può essere richiesta fino ad un massimo di 72 rate mensili ( pari a 6 anni) nel caso della rateizzazione ordinaria In via straordinaria si può anche chiedere la rateizzazione fino a 120 rate mensili (pari a 10 anni) che però richiede al contribuente di provare una “comprovata e grave situazione legata alla congiuntura economica”. Che si tratti di una persona fisica o di un’azienda, questo significa dimostrare al fisco che, per fattori esterni imprevedibili, ci si è trovati in una difficoltà economica grave che non permette di pagare le tasse dovute.
Anche in questo caso i moduli da presentare via Pec sono due: R4 se il richiedente è una persona fisica o R5 se invece è una persona giuridica. Fatta la domanda, bisogna attendere la risposta dell’Agenzia, che dovrà analizzare la richiesta e mandare una risposta con il piano di pagamenti in caso venga accettata o le motivazioni del rigetto in caso sia rifiutata.
Va precisato che la rateizzazione decade dopo che non sono state versate 8 rate, anche quando non sono consecutive. Inoltre ogni singola rata del debito non può avere un importo inferiore a 50 euro, e il contribuente ha la possibilità, inoltre, di chiedere un piano di rateazione in rate variabili, che crescono anno dopo anno.
La proroga
Una casistica da considerare è quella in cui un contribuente dimostra il peggioramento della situazione di obiettiva difficoltà economica intervenuto dopo la concessione della prima rateizzazione. In questa circostanza l’Agenzia delle entrate-Riscossione può concedere la rateizzazione in proroga.
La proroga è richiedibile una sola volta, e a condizione che non sia intervenuta la decadenza del piano per il quale si chiede la proroga.
Occorre poi distinguere tra due tipi di proroga:
- Ordinaria fino a un massimo di ulteriori 72 rate;
- Straordinaria fino a un massimo di 120 rate nel caso in cui oltre al peggioramento della situazione di difficoltà economica sussiste anche la condizione di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica.
Il numero massimo di rate concedibili per una richiesta di rateizzazione in proroga è determinato dalla differenza tra il numero delle rate richieste e concedibili (massimo 72 o massimo 120) e il numero delle rate scadute e non pagate alla data di accoglimento, del precedente piano di pagamento rateale per il quale si sta chiedendo la proroga.
Debiti fisco: in quali casi è esclusa la rateizzazione
Sono escluse dalla rateizzazione le somme affidate per la riscossione dagli Enti creditori ad Agenzia delle entrate-Riscossione:
- se già oggetto di una precedente rateizzazione decaduta per mancato pagamento del numero di rate, tempo per tempo previsto. Tale preclusione opera in via definitiva nel caso di rateizzazioni riferite a richieste presentate a decorrere dal 16 luglio 2022; in tal caso il debito ricompreso in tali rateizzazioni decadute non può essere più dilazionato;
- se riferite ai cosiddetti “debiti non dilazionabili”, cioè debiti che, per propria caratteristica o per ragioni di specialità della normativa di riferimento, non sono rateizzabili: per esempio, le violazioni di specifiche norme doganali oppure il recupero degli aiuti di stato
- se affidate da quegli Enti che hanno deciso di non delegare ad AdeR il potere di rateizzare i loro crediti (sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate nelle sezioni Cittadini o Imprese e Professionisti, alla voce Rateizzazione è disponibile l’elenco degli Enti che hanno scelto di gestire da sé la rateizzazione dei loro crediti).
Pagamento debiti fisco a rate: quali tutele?
Dopo la richiesta della rateizzazione sono previsti dei ‘risvolti positivi’. Infatti nel momento in cui il contribuente chiede all’Agenzia delle Entrate di poter pagare a rate i propri debiti non si potrà vedere avviare delle nuove azioni cautelari o esecutive.
Sono previste, inoltre, delle altre tutele, come ad esempio la sospensione del fermo amministrativo dopo il pagamento della prima rata. Quando, ovviamente, è stato disposto in precedenza.
Conclusioni
Chiedere il pagamento a rate dei debiti col fisco è oggi più facile, non solo perchè ormai è tutto digitalizzato e ognuno può avviare la procedura in modo autonomo, ma anche perchè l’Agenzia delle Entrate, per venire incontro ai contribuenti e azzerare le possibilità di errore, ha pubblicato una guida dettagliata sulla rateizzazione, comprensiva anche di tutta la normativa di riferimento aggiornata.
Il numero massimo di rate richiedibili è di 72 o 120, a seconda che si voglia seguire la procedura ordinaria o straordinaria. Ed esistono differenze di iter a seconda che il debito sia inferiore o maggiore di 120 mila euro.