Secondo quanto disposto dal comma 1 dell’art. 2423 cod. civ., il Conto Economico rappresenta, insieme allo Stato Patrimoniale, alla Nota Integrativa e al Rendiconto Finanziario, uno dei documenti di cui si compone il bilancio d’esercizio, avente il fine di illustrare il risultato economico realizzato nel periodo amministrativo cui si riferisce il bilancio. La disciplina generale sulla redazione del Conto Economico è contenuta nell’art. 2425 cod. civ., che prevede una serie di disposizioni normative in relazione alla struttura ed al contenuto, rispetto alle quali sono poi definite delle deroghe contenute negli artt. 2435-bis e 2435-ter, che disciplinano, per le imprese che rispettano determinate condizioni, i bilanci in forma abbreviata e semplificata, prevedendo diverse semplificazioni in relazione alla redazione dell’informativa di bilancio.
La normativa prevista dal codice civile è poi dettagliatamente interpretata ed integrata dal principio contabile OIC 12 “Composizioni e schemi del bilancio d’esercizio”, allo scopo di garantire che i principi di chiarezza, veridicità e correttezza, posti a base della redazione del bilancio, siano opportunamente rispettati.
Conto Economico
Il Conto Economico espone il risultato economico dell’esercizio (utile o perdita) mediante la rappresentazione dei costi e degli oneri sostenuti, nonché dei ricavi e degli altri proventi conseguiti nel corso del periodo amministrativo. Esso indica le cause positive e negative che hanno indotto l’unità produttiva a conseguire, in un dato arco temporale di riferimento, un determinato reddito.
Le prime costituiscono i componenti positivi di reddito, rappresentati dai ricavi derivanti dalla vendita di beni e servizi sul mercato nonché dai proventi di altra natura derivanti dallo svolgimento di altre attività, mentre le seconde costituiscono i componenti negativi di reddito, rappresentati dai costi sostenuti per la produzione degli stessi beni e servizi nonché dagli altri oneri di diversa natura. Quando i componenti positivi risultano superiori rispetto a quelli negativi, l’impresa registra un reddito positivo (utile); in caso contrario si ha un reddito negativo (perdita).
Il Conto Economico dà quindi evidenza della misura del reddito realizzato, inteso come incremento (in caso di utile) o decremento (in caso di perdita) che il capitale conferito dalla proprietà subisce per effetto delle operazioni di gestione compiute nel periodo considerato. Pertanto, l’impresa crea nuova ricchezza se, oltre a remunerare, mediante il conseguimento dei ricavi di vendita, tutti i fattori produttivi impiegati per realizzare i beni e i servizi collocati sul mercato, è in grado di realizzare un ulteriore margine (utile) dato dalla differenza positiva tra i ricavi conseguiti e i costi sostenuti. Tale margine può poi essere portato ad incremento del capitale inizialmente apportato dai proprietari dell'impresa (si parla in tal caso di autofinanziamento), o essere distribuito tra questi ultimi così ...

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