Il Decreto-Legge n. 118 del 24 agosto 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 24 agosto 2021, rappresenta un importante intervento normativo volto a fronteggiare le crescenti difficoltà economiche e finanziarie delle imprese italiane, aggravate dalla pandemia da COVID-19.
Questo provvedimento mira a introdurre strumenti più efficaci per la gestione della crisi d’impresa, favorendo il risanamento aziendale e prevenendo l’insolvenza. Il decreto si articola in quattro principali aree di intervento: il rinvio dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa, l’introduzione della composizione negoziata della crisi, la modifica della legge fallimentare e il rinvio delle misure di allerta. Questi cambiamenti sono stati studiati per offrire alle imprese nuove opportunità di ristrutturazione e continuità operativa.
Il Decreto legge n.118 del 2021
Rinvio del Codice della crisi d’impresa
Il decreto stabilisce il rinvio al 16 maggio 2022 dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa, un provvedimento nazionale necessario per adeguare la normativa italiana alla direttiva europea 2019/1023. Questo rinvio consente di apportare le necessarie modifiche agli istituti previsti dal codice, rendendoli più flessibili e adeguati alla complessa congiuntura economica attuale. Il posticipo permette anche di recepire pienamente le disposizioni della legge n. 53 del 2021, finalizzate all’adozione di quadri di ristrutturazione più efficaci per le imprese in difficoltà.
Composizione negoziata della crisi
Una delle novità più rilevanti introdotte dal D.l. n.118 del 2021 è l’istituto della composizione negoziata della crisi. Questo strumento, accessibile tramite una piattaforma telematica, è concepito per aiutare le imprese in difficoltà a negoziare soluzioni di risanamento in un contesto di assoluta riservatezza.
L’imprenditore può avvalersi dell’assistenza di un esperto indipendente, dotato di specifiche competenze, il cui compito è facilitare le trattative con i creditori. La composizione negoziata è un processo volontario, attivabile su iniziativa dell’imprenditore, e non prevede requisiti dimensionali per l’accesso, rendendolo uno strumento versatile e adatto a tutte le realtà imprenditoriali. Un’altra novità introdotta dal D.l. n. 118 del 2021 è l’estensione delle misure protettive del patrimonio dell’imprenditore durante la composizione negoziata, come la sospensione degli obblighi di ricapitalizzazione e delle cause di scioglimento per perdite del capitale sociale, previa conferma del Tribunale.
Modifica della legge fallimentare
Il decreto anticipa alcune disposizioni del Codice della crisi d’impresa, modificando il regio decreto n. 267 del 1942. Queste modifiche includono l’introduzione di strumenti di composizione negoziale della crisi, già previsti dal codice ma resi operativi in anticipo per affrontare la crisi economica in atto. Questo intervento normativo mira a semplificare le procedure concorsuali e a ridurre la durata e i costi delle stesse, favorendo così una più rapida ed efficace gestione delle situazioni di crisi.
Rinvio delle misure di allerta
Il decreto prevede inoltre il rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II del Codice della crisi d’impresa, relativo alle misure di allerta. Questo rinvio è motivato dalla necessità di sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e di rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice. Le misure di allerta sono strumenti preventivi finalizzati a individuare tempestivamente le situazioni di crisi e a favorire interventi correttivi prima che la situazione diventi irreversibile.
Principi generali della legge delega
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, aggiornato al 19 agosto 2022, attua la legge del 19 ottobre 2017, n. 155, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2019. La legge delega si basa su diversi principi generali, tra cui la sostituzione del termine “fallimento” con “liquidazione giudiziale” e l’introduzione di una definizione dello stato di crisi come probabilità di futura insolvenza. Altri principi includono l’adozione di un unico modello processuale per l’accertamento dello stato di crisi o insolvenza, l’assoggettamento ai procedimenti di accertamento di ogni categoria di debitore e la priorità alle proposte che assicurino la continuità aziendale.
Misure per la nomina del Collegio Sindacale e revisori
Il decreto introduce nuovi obblighi per la nomina del Collegio Sindacale e dei revisori, con l’obiettivo di migliorare la governance delle imprese e garantire una maggiore trasparenza e controllo. Inoltre, la competenza territoriale è definita in base al “centro degli interessi principali del debitore”, secondo la normativa dell’Unione europea. Questi cambiamenti sono volti a uniformare e semplificare la disciplina delle procedure concorsuali, riducendo la durata e i costi delle stesse.
Inoltre, il D.l. n.118 del 2021 posticipa al 2023 l’obbligo per le S.r.l. e le società cooperative costituite al 16 marzo 2019 di nominare gli organi di controllo o il revisore e di adeguare i loro statuti in conformità con l’art. 2477 del Codice civile.
Un’altra innovazione importante è la previsione che le notificazioni nei confronti del debitore avvengano tramite servizio elettronico di recapito certificato qualificato o la posta elettronica certificata (PEC), come risulta dal registro delle imprese o dall’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti. Questa misura mira a velocizzare le procedure e a ridurre i costi amministrativi.
Il decreto prevede l’istituzione di un albo presso il Ministero della giustizia per i soggetti destinati a svolgere funzioni di gestione o controllo nell’ambito delle procedure concorsuali. L’iscrizione all’albo richiede specifici requisiti di professionalità, indipendenza ed esperienza. Questa misura è volta a garantire una gestione più efficiente e trasparente delle procedure concorsuali, affidando tali compiti a professionisti qualificati.
L’esperto terzo, indipendente e con competenze specifiche è rilevante nella composizione negoziata della crisi. Questo professionista assiste l’imprenditore nell’elaborazione di un piano di risanamento negoziabile con i creditori. La sua indipendenza garantisce che il processo sia equo e orientato alla ricerca delle soluzioni migliori per tutte le parti coinvolte. Questo nuovo ruolo è una risposta diretta alla necessità di competenze specialistiche in un campo complesso come quello della crisi d’impresa, dove la gestione adeguata delle trattative può fare la differenza tra la sopravvivenza e il fallimento dell’azienda.
Armonizzazione delle procedure di gestione della crisi e tutela dell’occupazione
Il decreto mira anche ad armonizzare le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con le forme di tutela dell’occupazione e del reddito dei lavoratori. Questo approccio integrato cerca di bilanciare le esigenze di risanamento aziendale con la protezione dei diritti dei lavoratori, assicurando una gestione più equa e sostenibile delle crisi d’impresa.
Conclusioni
Il D.l. n. 118 del 2021 è un passo significativo verso un sistema più efficiente di gestione della crisi d’impresa in Italia. Le misure introdotte mirano a fornire alle imprese strumenti flessibili e tempestivi per affrontare le difficoltà economiche, promuovendo al contempo la continuità aziendale e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il rinvio dell’entrata in vigore del Codice della crisi, l’introduzione della composizione negoziata e le modifiche alla legge fallimentare sono interventi cruciali per adattare il quadro normativo alle esigenze attuali delle imprese e del mercato.
Domande frequenti
Il Decreto-Legge 118/2021 mira a introdurre misure urgenti per la gestione della crisi d’impresa e il risanamento aziendale, fornendo strumenti più efficaci per prevenire l’insolvenza e favorire la continuità operativa delle imprese.
La composizione negoziata della crisi è un nuovo strumento introdotto dal Decreto-Legge 118/2021 che consente alle imprese in difficoltà di negoziare soluzioni di risanamento con l’assistenza di un esperto indipendente. Questo processo è volontario e si svolge in un contesto di assoluta riservatezza.
Il rinvio del Codice della crisi d’impresa al 16 maggio 2022 è stato deciso per consentire l’adeguamento degli istituti previsti dalla normativa italiana alla direttiva europea. Misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale.