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Manovra 2025, dalle prime anticipazioni supererà i 20 miliardi

NewsManovra 2025, dalle prime anticipazioni supererà i 20 miliardi

Dopo pochi mesi dall’approvazione della Legge di Bilancio del 2024, spuntano già le prime anticipazioni sulla manovra 2025. Sembrerebbero essere confermati alcuni interventi finanziari, che andrebbero ad impattare sul deficit per circa 18 miliardi di euro. La stima e il calcolo sono stati effettuati dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), nel suo Rapporto annuale.

Ai 18 miliardi di euro, inoltre, dovrebbero essere aggiunte anche le altre spese, per un impatto complessivo sull’indebitamento netto che potrebbe superare quello indicato nel DEF, di poco inferiore ai 20 miliari di euro.

Particolare attenzione è stata posta sulla proroga del taglio del cuneo fiscale, dalla quale potrebbe generarsi una trappola di povertà”.

Cosa significa? Vediamo subito quali sono primissime anticipazioni della manovra finanziaria 2025.

Procedura d’infrazione per deficit eccessivo

Ci sono già le prime anticipazioni sulla prossima manovra di bilancio per il 2025. Prima di parlarne, però, occorre fare un discorso sul deficit, funzionale alla comprensione di alcuni capitoli sul discorso relativo alla Legge di bilancio.

La data del 19 giugno 2024, ha segnato l’avvio ufficiale della procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Infatti, la Commissione Europea, nella lista dei Paesi da sanzionare per chi non rispetta i parametri del deficit al 3% e del debito al 60% del PIL, ha incluso anche l’Italia.

Nella lista, oltre all’Italia, sotto la lente dell’Unione Europea ci sono: Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia.

Rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb)

Il rapporto annuale dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), presentato alla Camera dei Deputati, fa presente come il nuovo Patto UE offra al nostro Paese una buona opportunità per una programmazione pluriennale. L’altra faccia della medaglia una situazione molto complessa e il percorso da tracciare e percorrere non sarà semplice.

In base al rapporto, per l’Italia ci sono alcuni fattori di rischio. Da una parte di deve considerare la precaria e molto difficile situazione geopolitica e dall’altra parte c’è uno spiraglio rappresentato dall’evoluzione del PNRR, le cui spese rappresentano una potenziale ancora di salvezza.

Se ci spostiamo sul terreno, con il Documento di Economia e Finanza (DEF), che già prevede una correzione dei conti, il Governo non deve adottare una manovra correttiva immediata.
Però, le misure di spesa previste per il prossimo anno, come il famigerato taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef, rappresentano una grande e onerosa sfida da 18 miliardi di euro.

Considerando altre spese come, per esempio, il rinnovo dei contratti pubblici, ai 18 miliardi di euro potrebbero aggiungersene altri, fino ad arrivare a quasi 20 miliardi di euro di spesa (se non di più).

Anticipazioni manovra 2025

Quelli fatti dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio sono conti molto importanti, nonché prime anticipazioni sulla prossima manovra 2025. Come abbiamo appena spiegato, in base alle previsioni e ai conti fatti, saranno necessari circa 18 miliardi di euro per confermare, anche per il 2025, alcuni degli interventi finanziati solo per il 2024.

Non solo, saranno circa, se non oltre, 20 i miliardi necessari se si vorranno aggiungere anche altre spese che, di norma, vengono inserire nelle politiche invariate, come il rinnovo dei contratti della PA.

Un focus è stato fatto anche sul tema delle pensioni, un altro argomento molto delicato che ha generato non poche contestazioni. Secondo l’Upb, le uscite anticipate potrebbero essere riconfermate, ma solo in presenza del ricalcolo degli assegni.

Perché il taglio del cuneo fiscale può generare una trappola di povertà

Sul taglio del cuneo fiscale, una misura fortemente voluta e cavallo di battaglia della maggioranza di Governo, è arrivato il monito da parte del Upb.

Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, la proroga del cuneo fiscale che il Governo non fa che dare per certa anche per il 2025, se confermata a livello strutturale potrebbe generare una “trappola di povertà”.

Cosa significa? Se si supera di un solo euro la soglia di reddito di 35.000 euro, allora si perdono circa 1100 euro l’anno. Sembrerebbe di poco conto, ma si tratta, in realtà, di un fenomeno che assumerebbe rilevanza qualora la decontribuzione dovesse essere trasformata in un intervento permanente.

Da un lato, la decontribuzione indurrebbe un forte disincentivo al lavoro e dall’altro complicherebbe il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale.

Risorse e finanza pubblica

In conclusione, le risorse da destinare alle singole politiche devono essere attentamente e debitamente ponderate.

Da una parte si guarda con ottimismo, ma permangono anche elementi di incertezza sulla finanza pubblica, legati principalmente ai crediti d’imposta.

Alcune misure, a tal proposito, finiscono o rifiniscono nel mirino: il Superbonus, prima di tutto, ma anche la Transizione 4.0 e il piano di Transizione 5.0. Su queste misure, in modo particolare, l’Ufficio Parlamentare del Bilancio sollecita meccanismo di monitoraggio e controllo.

Conclusioni

Il 19 giugno 2024, l’Ufficio Parlamentare del Bilancio ha presentato la relazione annuale, fornendo anche le prime anticipazioni sulla manovra 2025.

Il prossimo anno, alcuni interventi finanziati dall’ultima manovra solo per il 2024, a partire dal taglio del cuneo fiscale, impatterebbero sul deficit per circa 18 miliardi. Per non contare altri miliardi da aggiungere per le politiche invariate come il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione.

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