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Limite utilizzo contante: 5.000 euro per il 2024

NewsLimite utilizzo contante: 5.000 euro per il 2024

Il tetto per i pagamenti in contanti rimane invariato nel 2024. L'utilizzo di denaro contante è ammesso fino alla cifra di 5.000 euro per ciascun pagamento e per transazioni dilazionate tra loro nell'arco di sette giorni. Le sanzioni in caso di violazione della soglia.

Soglia utilizzo denaro contante invariata a 5.000 euro, anche per il 2024. Tale soglia, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio dello scorso anno, non è stata oggetto di modifica. La soglia riguarda il trasferimento di denaro e titoli al portatore in euro o valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo sia da persone fisiche che giuridiche. Ricordiamo che due anni fa la soglia era fissata a 2.000 euro.

A riscrivere le disposizioni in vigore è stato il co. 384 dell’art. 1 della Legge n. 197/22, il quale modifica l’art. 49 del D.Lgs. n. 231/07 in relazione ai limiti di utilizzo del denaro contante. In particolare, la lettera b) del co. 384 art. 1 della Legge n. 197/22 ha modificato il comma 3-bis dell’art. 49 del D.Lgs n. 231/07. Secondo tale disposizione è previsto che la soglia di utilizzo di denaro contante e titoli al portatore in euro o in valuta estera effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, sia pari a 5.000 euro a partire dal 1° gennaio 2023. Non essendoci state modifiche la soglia è applicabile anche per il 2024.

Il limite all’utilizzo di denaro era sceso, negli anni precedenti, con l’intendo di ridurre le possibilità di evasione, soprattutto nelle transazioni tra privati e professionisti ed imprese. Tuttavia, ormai da anni, siamo abituati a continui cambiamenti di fronte sui limiti legati all’utilizzo del denaro sia in relazione agli obiettivi del Governo, ed alle libertà che si vogliono garantire ai cittadini. Sicuramente è stato fatto qualche passo in avanti per incentivare l’utilizzo degli strumenti tracciabili (come carte o bancomat) negli ultimi anni, ma sicuramente l’abitudine degli italiani per l’utilizzo del contante è difficile da sradicare.

Limite ai pagamenti in contanti: 5.000 euro

La soglia massima consentita per i pagamenti in contante è pari a 4.999,99 euro. Questa soglia, modificata dalla Legge di Bilancio 2023, ha portato dal 2023 la soglia dai precedenti duemila fino ai cinquemila euro, la soglia per i pagamenti “cash”. La soglia di pagamento in contante trova applicazione per tutte le operazioni effettuate tra persone fisiche o tra persone giuridiche. Pertanto il suddetto limite trova applicazione anche per gli enti collettivi e le società.

Questo significa che privati, professionisti ed imprese potranno acquistare beni e/o servizi in contente per un valore non superiore a 5.000 euro. Ogni transazione superiore a tale soglia, richiederà un pagamento tracciabile (carta di credito, bonifico bancario, etc). Tuttavia, resta comunque sempre possibile effettuare il pagamento in parte in contanti in parte con altri strumenti tracciabili, come il bonifico oppure l’assegno. La soglia di utilizzo di denaro in contanti riguarderà sia per i pagamenti in unica soluzione che rateali.

Denaro contante e rischi riciclaggio

L’aumento del limite di utilizzo del denaro contante sicuramente potrebbe incentivare i rischi legati al riciclaggio di denaro. Infatti, il riciclaggio attraverso l’utilizzo di denaro avviene, spesso, attraverso l’acquisto di beni dall’elevato valore. Il denaro gioca un ruolo significativo nel riciclaggio di denaro principalmente a causa della sua anonimato e della difficoltà di tracciare il movimento dei fondi. Ecco alcuni punti chiave che illustrano questo rapporto:

Anonimato e manca di tracciabilità

Il contante non lascia un tracciato elettronico come i trasferimenti bancari o i pagamenti con carta. Questo anonimato facilita il movimento di grandi somme di denaro senza che sia facile rintracciare l’origine o la destinazione dei fondi.

Uso in attività illecite

Il denaro è spesso utilizzato in attività illegali come il traffico di droga, la corruzione e altre forme di criminalità organizzata. I proventi di queste attività vengono spesso generati in contanti, rendendo il riciclaggio una necessità per “pulire” questi fondi.

Metodi di riciclaggio

Tecniche come lo “smurfing” (suddividere grosse somme di denaro in piccoli depositi per evitare il rilevamento) o l’acquisto di beni di lusso in contanti sono comuni nel riciclaggio di denaro. Queste operazioni sono più difficili da monitorare e da collegare all’attività criminale originaria quando effettuate in contanti.

Misure di controllo e limitazioni

Per contrastare il riciclaggio, molti paesi hanno implementato limiti sull’uso del contante per transazioni di grande valore. Queste misure mirano a ridurre l’anonimato e aumentare la tracciabilità del flusso di denaro, rendendo più difficile per i criminali “pulire” grandi somme di denaro.

Limitare l’uso del denaro fisico può effettivamente ostacolare il riciclaggio di denaro, costringendo i criminali a utilizzare metodi più facilmente tracciabili e quindi più rischiosi. Tuttavia, tali limitazioni possono anche avere un impatto sui cittadini onesti che preferiscono usare il denaro per motivi di privacy o praticità.

Auspicabile l’armonizzazione dei limiti sull’utilizzo del denaro nella UE

Inoltre, sarebbe sicuramente auspicabile un intervento di armonizzazione del limite valido per tutta la UE, sull’utilizzo di denaro contante, altrimenti il rischi è che si possano creare distorsioni soprattutto nelle zone di confine tra attività economiche dello stesso settore. Questo intervento dovrebbe essere accompagnato anche da un’intervento nazionale volto alla riduzione delle commissioni a carico degli operatori (commercianti e professionisti) per i pagamenti con mezzi elettronici.

Le sanzioni in caso di superamento del limite per i pagamenti in contanti

Le sanzioni previste per la violazione di denaro contante sono quelle previste dal D.Lgs. n. 90/17. Queste prevedono una sanzione di importo pari all’importo fissato come limite di utilizzo del contante. Questo significa, ad esempio, che per l’anno corrente, l’importo della sanzione amministrativa applicabile in caso di violazione per chi non rispetta il limite è di 5.000 euro.

Deve essere evidenziato, inoltre, che in caso di superamento della soglia, sono previste sanzioni sia a carico di chi effettua il pagamento irregolare che per chi lo riceve, ma anche per chi omette di segnalare le irregolarità alle direzioni territoriali. In questo caso, trova applicazione la sanzione che va da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro. Inoltre, in caso di prelievi di denaro contante superiori alla soglia, l’istituto può chiedere all’utente di giustificare l’operazione. In base alla risposta dell’utente, la banca deciderà se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) di Banca d’Italia ai fini antiriciclaggio.

Trasferimento transfrontaliero di denaro contante

Accanto alla disciplina dell’utilizzo del contante per i pagamenti deve essere tenuto presente che vi è un limite alla quantità di denaro che può essere trasportato attraverso le frontiere italiane. Per importi superiori a 10.000 euro, è necessaria una dichiarazione alle autorità doganali.

Per le transazioni in contante che superano il limite stabilito, è richiesta la registrazione formale della transazione, generalmente attraverso metodi di pagamento tracciabili.

Il superamento del limite legale per le transazioni in contanti può comportare sanzioni o multe. Questo è parte degli sforzi per combattere il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Ci possono essere alcune eccezioni o specificità a seconda del tipo di transazione o delle circostanze. È importante informarsi sulle regole specifiche applicabili.

Per approfondire: “Trasferire soldi all’estero legalmente: i metodi“.

Conclusioni

In conclusione, i limiti imposti sull’uso del contante in Italia sono una misura importante per contrastare il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Mentre questi limiti possono a volte sembrare restrittivi, sono essenziali per mantenere la trasparenza finanziaria e per proteggere l’economia da attività illecite. È fondamentale che cittadini e residenti siano informati e rispettino questi limiti per evitare sanzioni legali e contribuire a un sistema finanziario più sicuro e trasparente.

Domande frequenti

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo di banconote e monete nelle transazioni quotidiane?

L’uso di valuta fisica offre diversi vantaggi, tra cui la privacy nelle transazioni, l’immediatezza del pagamento e l’assenza di commissioni bancarie. Inoltre, può aiutare alcune persone a gestire meglio il proprio budget, avendo una percezione tangibile delle spese.

Esistono limiti all’utilizzo di denaro cartaceo in Italia?

Sì, in Italia esistono restrizioni sull’uso di banconote per transazioni di importo sopra 5.000 €. Questi limiti sono stati introdotti per contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. È consigliabile verificare la normativa vigente per conoscere i limiti attuali.

Come posso proteggere il mio denaro fisico da furti o smarrimenti?

Per proteggere le proprie banconote e monete, è consigliabile utilizzare una cassaforte domestica per grandi somme, portare con sé solo il necessario e utilizzare portafogli sicuri. In viaggio, è meglio diversificare dove si tiene il denaro e considerare l’uso di una cassetta di sicurezza in hotel.

Quali sono le alternative all’uso di banconote e monete?

Le alternative includono carte di debito e credito, pagamenti digitali tramite smartphone, bonifici bancari, e valute digitali. Ognuna di queste opzioni ha i suoi pro e contro in termini di comodità, sicurezza e tracciabilità.

È sicuro conservare grandi somme di denaro fisico in casa?

Conservare grandi somme di denaro fisico in casa comporta rischi significativi. È generalmente più sicuro depositare il denaro in un conto bancario. Se si decide di tenere somme importanti a casa, è essenziale investire in una cassaforte di alta qualità e considerare un’assicurazione adeguata.

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Elisa Migliorini
Elisa Migliorinihttps://www.linkedin.com/in/elisa-migliorini-0024a4171/
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze. Approfondisce i temi legati all'IVA ed alla normativa fiscale domestica oltre ad approfondire aspetti legati al diritto societario.
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