Come ogni anno, migliaia e migliaia di cittadini si apprestano a presentare l’attestazione Isee, per poter ottenere bonus, agevolazioni e/o riduzioni e, ogni anno, si hanno dubbi su cosa non va dichiarato nel modello. Molto spesso, causa di dubbi è cosa inserire nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per il corretto calcolo del proprio indicatore.
L’Inps e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno approvato i nuovi modelli per la presentazione della Dsu, modificandoli e adeguandoli alle novità previste.
Quali documenti devono essere presentati per la compilazione della Dsu? Cosa non deve essere dichiarato?
Nel testo, andremo ad elencare quali documenti devono essere dichiarati e quali no, ma non prima di aver presentato velocemente l’attestazione Isee.
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Attestazione Isee 2025
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) è un documento che fotografa la situazione economica di un nucleo familiare, considerando:
- Redditi;
- Patrimoni mobiliari e immobiliari;
- Eventuali uscite, come mutuo o canoni di affitto.
Indispensabile per ottenere una serie di bonus e agevolazioni, l’attestazione viene presentata ogni anno da moltissimi nuclei familiari. Il calcolo viene effettuato su una serie di documenti e in base al valore scaturito, appunto, si ha accesso o meno a bonus e agevolazioni fiscali.
Il modello ordinario rileva la situazione relativa ai due anni solari precedenti. Quindi, nel 2025, si devono considerare i redditi e i patrimoni del 2023. Solo in alcuni casi, è possibile anche richiedere l’Isee corrente, che fotografa una situazione più aderente alla realtà.
Come si ottiene l’Isee? Il primo passo è la presentazione della Dsu, che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali di tutti i componenti del nucleo familiare del richiedente.
Quali documenti servono per il Modello Isee?
Per predisporre la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fini Isee, sono necessari una serie di documenti anagrafici, reddituali e patrimoniali riguardanti tutti i componenti del nucleo familiare.
Se nel nucleo familiare è presente anche un soggetto disabile, allora deve essere presentata la seguente documentazione:
- Certificazione di disabilità;
- Spese sostenute per il ricovero o l’assistenza del disabile.
Tutti dati vengono sottoposti a controlli da parte dell’Agenzia delle entrate e dell’Inps che, incrociando i dati in loro possesso, effettuano le verifiche volte a d accertarsi della correttezza delle informazioni dichiarate.
Per semplificare, indicheremo i documenti in tabelle separate.
Documenti anagrafici:
Stato di famiglia |
Codice fiscale di ciascun componente del nucleo familiare |
Documento d’identità valido |
Documenti reddituali:
Dichiarazione dei redditi: Modello 730 o Redditi PF |
Modello CU |
Documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche |
Redditi relativi ad attività di lavoro dipendente prestato all’estero |
Reddito dichiarato dal coniuge estero iscritto all’AIRE |
Reddito relativo a pensioni estere |
Reddito da attività agricole |
Documenti patrimoniali:
Saldo e giacenza media di conto correnti, depositi bancari e postali, libretti postali e simili al 31/12/2023 |
Giacenza carte prepagate con e senza Iban |
Mutui o case di proprietà |
Assicurazioni sulla vita |
Targa o estremi di registrazione di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione |
Cosa non va dichiarato nell’Isee 2025?
Uno dei dubbi maggiori quando si presenta la Dsu ai fini Isee è su quali informazioni non devono essere dichiarate. Ci sono, infatti, alcuni beni e redditi che non sono obbligatori, per il semplice fatto che la normativa non li contempla.
Redditi esenti da dichiarare solo in parte o esclusi
Non devono essere indicati nell’ISEE i redditi che non concorrono alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF o che sono esenti per legge, tra cui:
- Redditi esenti IRPEF:
- Indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi e sordomuti;
- Pensioni di invalidità civile e altre prestazioni assistenziali esenti (es. indennità per disabili). La Legge n. 89/16, art. 2-sexies, prevede che non vanno inclusi i trattamenti erogati dalle Pubbliche amministrazione per una condizione di invalidità. Attenzione al fatto che l’assegno ordinario di invalidità, non è una prestazione assistenziale, ma previdenziale (essendo calcolato sui contributi versati). Pertanto, trattasi di reddito imponibile IRPEF, e come tale rientra nel calcolo Isee;
- Assegno sociale (in alcune specifiche casistiche, escludendo arretrati soggetti a tassazione).
- Redditi derivanti da borse di studio e premi per studenti, se esenti da imposte.
- Indennità di tipo assistenziale: può trattarsi di:
- Indennità di frequenza per minori disabili.
- Indennità di accompagnamento per anziani non autosufficienti.
- Assegno Unico e universale per i figli: La Legge di Bilancio 2025 ha previsto l’esclusione dal calcolo dell’Isee l’assegno unico e universale per i figli. Tuttavia, solo per quanto riguarda il valore necessario per avere diritto al bonus nido ed al bonus nuovi nati.
In favore dei nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, l’esclusione dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità (art. 2-sexies del D.L. n. 42/16).
Patrimonio immobiliare da escludere
In linea generale le proprietà immobiliari devono essere considerate. Tuttavia, è necessario tenere in considerazione quanto segue:
- Prima casa: La prima casa di residenza è considerata con una franchigia fino a 52.500 euro (elevata a 100.000 euro in presenza di un disabile grave).
- Fabbricati di proprietà con specifiche condizioni:
- Immobili inagibili o diroccati.
- Beni immobili in usufrutto o nuda proprietà per i quali il proprietario non trae alcun beneficio economico.
- Nuda proprietà di beni immobili.
Patrimonio mobiliare
Per il patrimonio mobiliare e patrimoniale devono essere inseriti soltanto i beni indicati art. 5, co. 4 del DPCM 159 del 2013. Pertanto, per quanto riguarda il patrimonio mobiliare, ecco l’elenco di ciò che non va dichiarato:
- Nuda proprietà;
- Opere d’arte e gioielli;
- Lingotti d’oro;
- Apparecchiature elettroniche (televisori, pc, telefoni, etc);
- Scooter e ciclomotori con cilindrata inferiore a 250 cc;
- Alloggi in cooperativa a proprietà indivisa (se, però, il dichiarante è socio di una cooperativa edilizia non a proprietà indivisa, l’immobile può essere considerato di proprietà ai fini dell’Isee);
- Costruzioni strumentali alle attività agricole (ripostigli attrezzi, capanni, etc);
- Impianti fotovoltaici inferiori a 3 kW o con uno spazio al suolo inferiore a 150 mq.
Fuori i titoli di Stato
Il Consiglio dei Ministri ha firmato il DPCM che modifica il precedente DPCM n. 159/13, relativo alle modalità di determinazione dell’Isee. Disposizione che rende attuativa la misura contenuta nell’art. 1, co. 183 della Legge n. 213/23.
Nel testo viene prevista l’esclusione dei titoli di Stato (BOT, BTP, CTS, ecc.). In particolare, la disposizione prevede che nella determinazione dell’Isee siano esclusi fino al valore complessivo di 50.000 euro:
- I titoli di Stato di cui all’art. 3 del DPR n. 398/2003;
- I prodotti finanziari di raccolta del risparmio (postale) con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
Come si calcola l’Isee
Il calcolo dell’Isee è molto complesso, anche perché il valore non corrisponde, semplicemente, con il reddito percepito, ma si tengono in considerazione, come abbiamo visto, diversi fattori. Inoltre, il risultato finale dipende dalla situazione economica di tutti i componenti del nucleo familiare del dichiarante.
Il calcolo viene effettuato partendo dalla Dsu e determinando il valore con un rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica (ISE) e il parametro della scala di equivalenza, riportata nella seguente tabella:
Componenti | Parametro |
---|---|
1 | 1,00 |
2 | 1,57 |
3 | 2,04 |
4 | 2,46 |
5 | 2,85 |
Quali sono i valori che fanno aumentare l’Isee
Tra i valori che fanno aumentare l’Isee ci sono i risparmi, sia dei conti correnti che dei depositi. Hanno un peso anche i gli immobili posseduti, non solo del dichiarante, ma anche di tutti i componenti del nucleo familiare.
Esercitano, infine, una buona influenza anche alcuni beni di proprietà, come i veicoli, le moto o le imbarcazioni da diporto.
Conclusioni
L’Isee è un documento che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari, utile e indispensabile, per l’accesso ad una serie di bonus, riduzioni e agevolazioni statali.
L’attestazione deve essere aggiornata ogni anno, presentando una serie di documenti per compilare la Dsu. Ma ci sono alcuni beni che non è necessario dichiarare e che, quindi, non impattano con la situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.