Secondo il codice civile, l’imprenditore è un soggetto che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
Nel nostro ordinamento, non esiste una definizione di impresa, ma vengono distinte diverse categorie di imprenditori, commerciale e agricolo.
Le imprese commerciali possono differenziarsi in base al bene o prodotto offerto al mercato, o sulla base dei servizi proposti, tuttavia alcune caratteristiche sono comuni: la capacità di agire dell’imprenditore, la forma organizzata, lo scopo economico, la produzione di beni o servizi e lo svolgimento professionale.
L’attività dell’imprenditore commerciale è regolata da una disciplina più rigorosa che prevede l’obbligo di iscrizione nel registro delle imprese e la tenuta di scritture contabili, oltre ad essere soggetta al fallimento ed a procedure concorsuali.
Chi è l’imprenditore commerciale
Secondo il Codice Civile, l’imprenditore commerciale è colui che si occupa in modo professionale di esercitare un’attività di tipo economico in modo organizzato, con l’obiettivo di produrre o scambiare beni o servizi. Secondo la definizione data dalla legge italiana, è colui che esercita questa attività in forma organizzata, qualunque essa sia.
L’art. 2082 c.c. dispone che:
Art. 2082 c.c. | “E’ imprenditore chi esercita professionalmente una attivita’ economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.” |
L’imprenditore commerciale può avvalersi della presenza di diversi collaboratori o dipendenti per svolgere l’attività in modo organizzato, e con uno scopo di lucro derivato dalla vendita di prodotti o servizi. L’imprenditore poi può essere di due tipi:
- Imprenditore individuale: se l’attività è svolta da una persona fisica;
- Imprenditore collettivo: se l’attività è svolta da un ente.
Va ricordato che è necessario seguire un iter burocratico, e iscriversi per esempio al Registro delle Imprese, e procedere alla conservazione di tutta una serie di scritture contabili che riguardano le entrate e le uscite economiche dell’attività.
La sua figura è sottoposta ad una serie di oneri:
– sottoposizione al fallimento ed alla altre procedure concorsuali; soltanto l’imprenditore commerciale può essere dichiarato fallito; – obbligo d’iscrizione alla sezione ordinaria del registro delle imprese; – obbligo di tenuta delle scritture contabili; – la continuazione dell’impresa da parte degli incapaci può avvenire con l’autorizzazione del tribunale; |
Come visto nella definizione, per essere considerato imprenditore commerciale, un soggetto deve possedere determinate caratteristiche, sulla base dell’attività svolta:
- Porta avanti una attività economica;
- L’attività è svolta in modo organizzato;
- L’attività è svolta in modo professionale;
- L’obiettivo è quello di produrre beni o servizi.
Vediamo nel dettaglio cosa si intende per ognuna di queste caratteristiche.
Attività economica
L’imprenditore commerciale è colui che porta avanti una attività economica, ovvero che ricava un guadagno, in termini di denaro, dalla produzione, scambio o vendita di prodotti o servizi. Lo scopo dello svolgimento dell’attività è quindi quello di creare una ricchezza.
In altri termini, si può dire che l’attività è condotta con uno scopo di lucro, tuttavia non è del tutto esatto. L’obiettivo dell’attività dev’essere di tipo economico, quindi non sempre è necessario condurre una impresa di questo tipo per scopo di lucro, ma si può anche portare avanti per ricavare un guadagno tale da coprire almeno i costi di produzione, o le spese necessarie al mantenimento dell’attività.
Come è facile intuire, una attività che non persegue tale scopo economico può facilmente trovarsi in una situazione di fallimento, poiché non è in grado di sostenersi. Infine, una attività economica deve rispettare le norme del paese in cui viene svolta, in materia fiscale, contabile, in termini di procedure lecite, e così via, seguendo gli obblighi di legge.
Attività organizzata
Un’altra caratteristica è quella dell’organizzazione: l’imprenditore commerciale è colui che porta avanti l’impresa in modo organizzato, ovvero impiega mezzi materiali, collaboratori e azioni volte a mandare avanti l’attività, perseguendo lo scopo economico.
Ciò che contraddistingue un’attività organizzata, da quella per esempio svolta da un lavoratore autonomo professionista, è proprio l’impiego di risorse materiali e di lavoro, necessarie a portare avanti l’impresa e impiegando capitale di denaro (iniziale o successivamente tramite investimenti).
Un’attività organizzata quindi si contraddistingue per l’utilizzo delle risorse in denaro, della forza lavoro e della struttura che assume, molto diversa da quella di un semplice professionista autonomo. Anche in questo caso l’imprenditore deve rispettare alcune norme secondo le leggi del paese in cui opera. In Italia per esempio dovrà occuparsi di accantonare una quota di denaro per le tasse, i contributi previdenziali e gli stipendi dei lavoratori, e coprire altre spese.
Nell’organizzazione dell’impresa può essere previsto l’impiego di figure esterne o interne all’azienda, in particolare:
- Ausiliari subordinati: sono i lavoratori dipendenti regolarmente assunti dal titolare, che organizzano il lavoro per esempio dei dipendenti, e rispondono all’imprenditore;
- Ausiliari autonomi: sono collaboratori esterni all’impresa che supportano con il loro lavoro l’imprenditore, come ad esempio un agente di commercio.
Attività professionale
Il requisito di professionalità è altrettanto importante per definire un imprenditore commerciale. Si tratta della necessità di svolgere l’attività in modo continuativo e duraturo nel tempo, ovvero non in modo saltuario. L’attività svolta quindi deve essere portata avanti per un certo periodo di tempo, ovvero non si tratta di un lavoro svolto una tantum.
Nonostante questo comunque è possibile individuare tra le imprese commerciali anche quelle che operano solamente durante un certo periodo dell’anno. Pensiamo ad esempio alle attività del mondo del turismo, che operano esclusivamente durante alcuni mesi dell’anno, per esempio per la stagione estiva o quella invernale. Anche queste attività sono condotte in modo professionale, poiché comunque si tratta di imprese stabili e durature nel tempo.
Produzione di beni o servizi
L’ultima caratteristica fondamentale dell’impresa commerciale è la finalità, ovvero la produzione di beni o servizi. Si tratta di un obiettivo definito qui in modo molto generale, ma che tuttavia è fondamentale per caratterizzare una attività di impresa commerciale.
Si tratta di un obiettivo che l’organizzazione persegue per offrire sul mercato un determinato prodotto, un bene, oppure un servizio, che può essere di diverso tipo. Rientrano nella categoria di imprese commerciali sia le attività che vendono un determinato prodotto al pubblico, sia per esempio le attività di trasporto, oppure quelle bancarie o assicurative.
Anche se si tratta di prodotti o servizi molto differenti tra loro, queste attività rientrano sempre nell’impresa commerciale. Si differenziano dalle imprese non commerciali per tutte le caratteristiche viste prima. Nello specifico, le attività possono muoversi in questi macro settori:
- Attività industriali di produzione di beni e servizi;
- Attività di scambio e circolazione di beni;
- Attività di trasporto via terra, acqua o aria;
- Attività bancaria o assicurativa;
- Attività ausiliarie a quelle precedenti.
Tutte le attività commerciali rientrano in una o più aree di quelle elencate qui, oppure possono essere inserite tra le attività ausiliarie di supporto alle altre.
Capacità di agire
Per quanto riguarda strettamente l’imprenditore commerciale, un soggetto lo diventa quando comincia una attività imprenditoriale, rispettando per la propria attività le caratteristiche viste prima. Si determina la cessazione del ruolo di imprenditore commerciale quando queste caratteristiche vengono meno, e non si può più parlare di attività organizzata economica e professionale.
La capacità di agire è un altro presupposto essenziale per determinare chi è l’imprenditore commerciale. Un soggetto minore, oppure un interdetto o un inabilitato, non possono svolgere normalmente l’attività, per cui non possono diventare imprenditori commerciali.
Tuttavia se già lo sono, possono continuare l’attività che svolgevano in precedenza, ovvero se l’impresa è stata acquisita. Ci deve essere comunque sempre una specifica autorizzazione da parte del Tribunale, e lo stesso vale anche per un soggetto minore.
Un soggetto minorenne può intraprendere un’attività di impresa di questo tipo? In linea generale solamente il minore emancipato può avviare una attività imprenditoriale commerciale, tuttavia anche in questo caso deve esserci una precisa autorizzazione da parte di un Tribunale.
Obblighi e normative dell’imprenditore
Un imprenditore commerciale, oltre a costituire una impresa come visto prima, con le caratteristiche che la distinguono da qualsiasi altra forma di attività, deve rispettare alcuni obblighi di natura burocratica e adempiere ad alcune normative italiane.
In particolare, per avviare una attività è necessaria l’apertura di una Partita Iva, e l’iscrizione al Resgistro delle Imprese. Oltre alle conseguenze dettate dalla Partita Iva (il versamento delle tasse annualmente, l’accantonamento dei contributi all’ente previdenziale) in base al settore specifico possono essere necessarie altre azioni per adempiere agli obblighi burocratici.
Tuttavia, le imprese commerciali devono anche necessariamente tenere traccia delle scritture contabili, ovvero il libro giornale, il libro degli inventari, e altre scritture contabili in base al tipo di impresa. Documenti, fatture e contratti in essere vanno conservati e mantenuti nel tempo, sia per eventuali controlli che per essere in regola con le normative italiane.
Una differenza riguarda su questo punto il piccolo imprenditore, che non è obbligato a tenere le scritture contabili, e anche per i lavoratori autonomi professionisti le cose cambiano.