Tra gli obiettivi che un’impresa si prefigge di raggiungere, quello prioritario, che ne giustifica la sua stessa esistenza, è rappresentato dalla creazione di valore, vale a dire dalla generazione e massimizzazione del profitto, inteso quale differenza tra i ricavi ottenuti dalla vendita di beni e servizi prodotti ed offerti sul mercato e i costi sostenuti per la loro produzione. A tal fine l’impresa fa leva su diversi strumenti per controllare che la gestione sia condotta in modo efficace ed efficiente, tale cioè da garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati impiegando le risorse minime disponibili e necessarie. Tra questi, nell’ambito del controllo di gestione, vi è il Break Even Point (BEP), meglio conosciuto come “punto di pareggio” o anche “diagramma di redditività”, che permette innanzitutto di risolvere il problema della conoscenza del volume minimo da produrre e/o da vendere in corrispondenza del quale i ricavi totali siano in grado di coprire integralmente tutti i costi sostenuti per realizzarlo.
Il BEP quindi si rivela un indispensabile strumento di controllo e di previsione dal cui utilizzo ogni realtà imprenditoriale non può prescindere nell’ambito delle proprie scelte strategiche, e che permette, a determinate condizioni, di analizzare le scelte produttive aziendali di breve periodo e di orientare in modo oculato tutte le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La corretta utilizzazione del BEP presuppone però che siano assunte delle ipotesi di base molto stringenti affinché possano essere garantiti vantaggi in termini economici, al cadere delle quali lo strumento diventa di difficile applicazione pratica se non addirittura arrivare ad annullare tutti i benefici che il suo utilizzo permetterebbe di ottenere.
Il controllo di gestione e il BEP
Il controllo di gestione è un’attività tipica delle imprese in quanto permette di monitorare e valutare le azioni necessarie che vengono pianificate al fine di raggiungere un dato obiettivo, permettendo così di ottimizzare la gestione delle risorse economiche e produttive dell'azienda. Tecnicamente può essere definito come l’insieme degli strumenti di cui, coloro che in un’impresa sono chiamati a prendere decisioni, possono usufruire per valutare l’equilibrio economico attraverso il controllo dell’efficienza interna. Il BEP è uno di tali strumenti, che può essere inteso sia in termini strettamente economici, ossia come il punto in cui il totale dei ricavi realizzati mediante la produzione e le vendita di prodotti offerti sul mercato eguaglia il totale dei costi (pari alla sommatoria tra i costi fissi o costanti e i costi variabili), sia in termini tecnico-produttivi, vale a dire come il livello dei prodotti che sarà necessario produrre e vendere al fine di coprire i medesimi costi.
È uno strumento che assolve principalmente la duplice funzione di controllo e previsione dei rischi aziendali. Il suo utilizzo consente, infatti, di verificare costantemente che...
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