Holding statica e abuso del diritto 2025: nel mancato riversamento utili

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Il differimento indefinito degli utili nelle holding statiche può configurare abuso del diritto secondo l’Atto MEF 2025: ecco come evitare contestazioni fiscali.

La holding statica rappresenta uno degli strumenti di pianificazione fiscale più utilizzati da imprenditori e investitori per ottimizzare il carico tributario sui dividendi e le plusvalenze da partecipazioni. Tuttavia, l’Atto di indirizzo del MEF del 27 febbraio 2025 ha delineato nuovi confini interpretativi che rendono rischiosa la strategia del differimento indefinito degli utili, trasformando quello che dovrebbe essere un vantaggio fiscale temporaneo in un potenziale caso di abuso del diritto fiscale.

La questione centrale ruota attorno a un principio fondamentale: quando il trattenimento degli utili in capo alla holding supera la soglia della temporaneità per diventare un differimento “sine die“, si apre la strada a possibili contestazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria.

I vantaggi fiscali legittimi della holding statica

La creazione di un gruppo societario con la costituzione di una società posta a capo delle società operative presenta specifici vantaggi fiscali, sotto due precisi ordini di profili dal lato prettamente fiscale. Si tratta dei seguenti.

Tassazione agevolata dei dividendi

La costituzione di una holding statica, tipicamente una società a responsabilità limitata unipersonale, consente di beneficiare di un regime fiscale vantaggioso per la gestione delle partecipazioni societarie. Il primo e più evidente beneficio riguarda la tassazione dei dividendi percepiti, che viene applicata nella misura dell’1,2% anziché del 26%.

Questo risultato deriva dall’applicazione dell’articolo 89 del TUIR, che prevede la tassazione IRES al 24% applicata sul 5% del dividendo percepito. In confronto, la persona fisica che percepisce direttamente i dividendi è soggetta alla ritenuta alla fonte sostitutiva dell’IRPEF al 26%. Naturalmente, è opportuno precisarlo, quando il dividendo vien percepito dal socio persona fisica, comunque, trova applicazione l’imposta sostitutiva citata.

Regime participation exemption per le plusvalenze

Il secondo vantaggio significativo riguarda le plusvalenze qualificate realizzate dalla holding statica in regime di participation exemption. Anche in questo caso, la tassazione si attesta all’1,2%, calcolata come IRES al 24% sul 5% della plusvalenza imponibile secondo l’articolo 87 del TUIR.

La persona fisica, invece, deve applicare l’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze da partecipazioni qualificate, come stabilito dal combinato disposto dell’articolo 5 del D.Lgs. n. 461/97 e dell’articolo 1 comma 23 della Legge n. 207/2024.

La natura temporanea del vantaggio fiscale

La ratio dell’esenzione sui dividendi e plusvalenze nel regime participation exemption è chiara: rinviare la tassazione in capo ai “percipienti finali“, ossia le persone fisiche, mantenendo una tassazione minima negli “anelli intermedi” della catena partecipativa.

Questa impostazione giustifica la deduzione dei costi di gestione delle partecipazioni dalla base imponibile IRES della holding, costi che non sarebbero stati deducibili nel caso di possesso diretto da parte della persona fisica.

Il problema sorge quando la distribuzione degli utili al socio persona fisica viene differita sine die. In questo scenario, quello che dovrebbe essere un lecito vantaggio fiscale temporaneo può assumere i connotati di un indebito vantaggio fiscale “definitivo di fatto“.

L’Atto di indirizzo MEF del 27 febbraio 2025 è esplicito nel considerare tra i vantaggi fiscali indebiti disconoscibili ex articolo 10-bis della Legge n. 212/2000 anche “i differimenti di imposizione“, definiti come situazioni in cui il contribuente consegue un vantaggio finanziario attraverso “un rinvio della tassazione sine die o significativamente posticipato, dunque non meramente temporaneo“.

Le valide ragioni extrafiscali: la linea di demarcazione

Non ogni trattenimento di utili configura automaticamente abuso del diritto. Esistono valide ragioni extrafiscali non marginali che giustificano la mancata distribuzione degli utili al socio persona fisica.

Le casistiche più evidenti includono il reinvestimento degli utili per acquisire altre partecipazioni, l’acquisto di aziende per l’esercizio di attività commerciale (trasformando la holding statica in “holding mista“), o l’acquisizione di beni mobili e immobili destinati alla gestione attiva del patrimonio.

In questi casi, la holding dimostra una finalità economica concreta che va oltre la mera ottimizzazione fiscale, rendendo legittimo il differimento della distribuzione. Naturalmente, è importante che tali ragioni siano valide, concretamente verificabili e pianificate in anticipo.

La zona grigia degli investimenti finanziari

La questione diventa più delicata quando gli utili non vengono reinvestiti produttivamente ma vengono “parcheggiati” in gestioni di tesoreria o investiti in prodotti finanziari e assicurativi che potrebbero essere sottoscritti anche da una persona fisica.

In questa “zona grigia“, l’assenza di una valida finalità extrafiscale può esporre l’operazione a riqualificazioni in chiave elusiva. La semplice gestione passiva di liquidità non costituisce quella ragione economica sostanziale richiesta per giustificare il differimento indefinito della tassazione.

I rischi dell’utilizzo improprio: dall’abuso all’interposizione fittizia

Quando gli utili non distribuiti vengono utilizzati per finalità esclusivamente personali del socio – come la concessione di prestiti alla persona fisica, l’acquisto di immobili per il suo godimento personale, o il sostenimento di spese di natura privata – il rischio si amplifica considerevolmente.

In questi casi, si può configurare una interposizione fittizia ex articolo 37 comma 3 del DPR n. 600/73, con conseguenze non solo fiscali ma anche di rilevanza penale. La holding diventa uno schermo formale dietro il quale si nasconde la sostanziale gestione diretta del patrimonio da parte della persona fisica.

L’articolo 2247 del codice civile: il principio di scopo

Un aspetto spesso trascurato riguarda il principio civilistico dello scopo sociale. L’articolo 2247 del Codice Civile stabilisce che l’utilizzo fisiologico del contratto di società è quello di esercitare un’attività economica “allo scopo di dividerne gli utili“.

Il trattenimento sistematico degli utili all’esclusivo scopo di differirne indefinitamente il prelievo può completare il quadro dei presupposti necessari per integrare una fattispecie di abuso del diritto ex articolo 10-bis della Legge n. 212/2000.

Strategie operative per una pianificazione fiscale sostenibile

Una pianificazione fiscale sostenibile deve necessariamente prevedere una strategia di distribuzione degli utili che dimostri la natura temporanea del differimento. Questo può concretizzarsi in:

  • Programmi pluriennali di distribuzione che dimostrino l’intenzione di far emergere la tassazione definitiva;
  • Reinvestimenti produttivi documentati che giustifichino il trattenimento temporaneo delle risorse;
  • Piani di sviluppo aziendale che richiedano la disponibilità di capitale nella holding.

Documentazione delle ragioni extrafiscali

È fondamentale documentare adeguatamente le motivazioni economiche che giustificano il trattenimento degli utili. Questo include:

  • Verbali del consiglio di amministrazione o decisioni dell’amministratore unico che motivino le scelte di investimento;
  • Business plan che evidenzino le necessità di capitale per lo sviluppo delle attività;
  • Analisi di mercato che supportino le decisioni di reinvestimento.

Monitoraggio periodico della sostenibilità fiscale

Una corretta gestione della holding statica richiede un monitoraggio costante del rapporto rischi-benefici, valutando periodicamente:

  • L’evoluzione del quadro normativo e interpretativo;
  • La coerenza tra le dichiarazioni programmatiche e l’effettiva gestione aziendale;
  • L’opportunità di procedere a distribuzioni parziali per mantenere credibile la strategia complessiva.

L’Atto di indirizzo MEF del 27 febbraio 2025 ha innalzato il livello di attenzione dell’Amministrazione finanziaria sui differimenti di imposizione. I criteri di valutazione si concentrano ora sulla sostanza economica delle operazioni oltre che sulla loro forma giuridica.

L’approccio interpretativo privilegia la verifica delle motivazioni concrete che giustificano il differimento, richiedendo che queste siano non marginali rispetto al vantaggio fiscale conseguito.

Impatti sui controlli fiscali

Le modifiche interpretative si riflettono inevitabilmente sui controlli fiscali, dove gli uffici sono ora più attrezzati per valutare la coerenza temporale tra le dichiarazioni del contribuente e l’effettiva gestione della holding.

Particolare attenzione viene posta sui flussi finanziari e sulle modalità di impiego delle risorse trattenute, con verifiche che possono estendersi su più periodi d’imposta per valutare la sistematicità dei comportamenti.

Consulenza fiscale specializzata

La complessità del quadro normativo e interpretativo rende indispensabile il ricorso a una consulenza fiscale specializzata per strutturare correttamente la pianificazione tributaria. La valutazione caso per caso delle specificità aziendali, l’analisi dei rischi e l’implementazione di strategie sostenibili richiedono competenze tecniche approfondite e aggiornamento costante sulle evoluzioni normative.

Se stai valutando l’utilizzo di una holding statica o hai necessità di verificare la conformità della tua attuale struttura societaria alle nuove interpretazioni amministrative, contattami per una consulenza personalizzata. Insieme potremo analizzare la tua situazione specifica e definire la strategia fiscale più adeguata per i tuoi obiettivi imprenditoriali.

FAQ – domande frequenti

Cos’è una holding statica dal punto di vista fiscale?

È una società di capitali che si limita a detenere partecipazioni in altre società senza svolgere attività operative o di coordinamento. Dal punto di vista fiscale, beneficia di regimi agevolativi per dividendi e plusvalenze.

Che differenza c’è tra abuso del diritto e interposizione fittizia?

L’abuso del diritto si configura quando mancano ragioni economiche sostanziali per il differimento; l’interposizione fittizia quando la holding è utilizzata per finalità esclusivamente personali del socio.


Fonti normative

  • Art. 10-bis Legge n. 212/2000 (Statuto del contribuente – abuso del diritto)
  • Art. 87 e 89 TUIR (participation exemption e tassazione dividendi)
  • Art. 37 comma 3 DPR n. 600/73 (interposizione fittizia)
  • Art. 2247 Codice Civile (contratto di società)
  • Atto di indirizzo MEF 27 febbraio 2025 sull’abuso del diritto


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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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