La giacenza media annua di un conto corrente rappresenta la media dei saldi giornalieri del conto in un determinato periodo, solitamente un anno. È un indicatore utilizzato per avere una visione complessiva e media dell’andamento del saldo del conto nel corso dell’anno, piuttosto che focalizzarsi su un singolo momento temporale.


La giacenza media annua di un conto corrente rappresenta la media dei saldi giornalieri del conto in un determinato periodo, solitamente un anno. Si tratta di un indicatore utilizzato per avere una visione complessiva e media dell’andamento del saldo del conto nel corso dell’anno, piuttosto che focalizzarsi su un singolo momento temporale. Nel nostro ordinamento la giacenza media annua dei conti correnti italiani è importante per la presentazione dell’ISEE, mentre per i conti correnti esteri la giacenza media deve essere riportata all’interno del quadro RW.

Per calcolare la giacenza media annua, si sommano tutti i saldi giornalieri del conto registrati durante l’anno e si divide il totale per il numero di giorni dell’anno (365 o 366 in caso di anno bisestile).

Questa misura è spesso utilizzata dalle banche per determinare le commissioni o gli interessi da applicare al conto, o per stabilire l’adeguatezza di un conto rispetto a determinati prodotti o servizi offerti dalla banca. Ad esempio, potrebbe essere richiesta una certa giacenza media annua per beneficiare di condizioni particolarmente vantaggiose su un prodotto o servizio.

Cos’è la giacenza media del conto corrente?

Secondo la definizione fornita dall’Agenzia delle Entrate, con il termine giacenza media si intende l’importo medio delle somme a credito in un dato periodo ragguagliato a un anno. La giacenza media annua si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il conto o deposito è stato attivo.

La giacenza media annua di un conto corrente rappresenta la media dei saldi giornalieri del conto nel corso di un anno. È un valore che fornisce un’indicazione dell’andamento medio del saldo del conto durante l’anno, piuttosto che basarsi su un singolo saldo in un momento specifico.

Esempio numerico

Immagina di avere un conto corrente e di voler calcolare la giacenza media annua basandoti su un periodo di 3 giorni per semplificare:

  • Giorno 1: saldo di 100 €
  • Giorno 2: saldo di 150 €
  • Giorno 3: saldo di 200 €

Per calcolare la giacenza media in questi 3 giorni, sommi i saldi di ogni giorno e poi dividi per 3 (il numero di giorni):

(100 € + 150 € + 200 €) ÷ 3 = 450 € ÷ 3 = 150 €

Quindi, la giacenza media per questi 3 giorni è di 150 €.

Nel caso reale, per calcolare la giacenza media annua, dovresti sommare i saldi di ogni singolo giorno dell’anno e poi dividere per 365 (o 366 se è un anno bisestile).

La giacenza media annua del conto corrente ai fini ISEE

Per il calcolo dell’ISEE è necessario prendere in considerazione non solo i redditi ma anche il patrimonio del nucleo. Pertanto devono essere individuati anche i valori delle giacenze medie annue dei conti correnti (italiani o esteri) detenuti. La giacenza media è la somma del credito disponibile al termine di ogni giorno (giacenza giornaliera) sul conto corrente o su qualunque altro strumento finanziario, comprese le carte prepagate con Iban, divisa per 365.

Dal 2015 le banche ma anche le Poste italiane S.p.A. sono tenute ad inviare all’Agenzia delle Entrate le informazioni della giacenza media annua relativamente a conti correnti, conti deposito a risparmio libero o vincolato e conti terzi individuali/globali di tutti i cittadini. Si crea una sorta di banca dati a disposizione dello Stato con le giacenze medie dei singoli correntisti.

La giacenza media è poi necessaria per calcolare l’imposta di bollo sul conto corrente. Una giacenza media inferiore ai 5.000 euro infatti, non prevede nessun tipo di imposta. Superata la soglia dei 5.000 euro è necessario pagare il bollo sul conto corrente che equivale a 34,20 euro nel caso di persone fisiche e a 100 euro nel caso di persone non fisiche.

La giacenza media dei conti correnti esteri

Il quadro RW della dichiarazione dei redditi italiana è dedicato alla monitoraggio fiscale delle attività finanziarie detenute all’estero da residenti italiani. Questo quadro è fondamentale per l’adempimento delle obbligazioni relative all’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero) e all’IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili Esteri). La giacenza media dei conti correnti esteri ha un ruolo cruciale nella fiscalità italiana, in particolare per i residenti in Italia che detengono conti all’estero. Questo valore è infatti utilizzato per calcolare l’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero). L’IVAFE sui conti correnti esteri è dovuta al superamento della soglia di 5.000 euro di giacenza media annua. L’importo dell’IVAFE dovuta annualmente è pari a 34,20 euro.

Per i conti correnti esteri il contribuente è chiamato a calcolare la giacenza media annua del conto (per singolo istituto) per indicare il relativo valore all’interno del quadro. In questo caso deve essere effettuato il calcolo del valore della giacenza per andare poi ad effettuare il cambio medio del mese di dicembre. Questo in quanto l’investimento è stato detenuto per tutto il periodo di imposta.

Per approfondire: “Cambi medi per le conversioni nel quadro RW“.

Per approfondire: “Conto corrente estero nel quadro RW“.

Calcolo della giacenza media

Il calcolo della giacenza media annua si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365. Per fare un esempio, ipotizziamo che il 1° gennaio sul conto corrente ci sono 30.000 euro. Ipotizziamo poi che questa somma resti uguale per i successivi due giorni, e al quarto giorno, dopo un prelievo, sul conto ci sono 22.000 euro. Per calcolare la giacenza media dei quattro giorni occorre fare: 30+30+30+22= 112. Il risultato andrà diviso per 4 (il numero dei giorni). In questo caso il valore ottenuto è di 28, ovvero la giacenza media per questi 4 giorni. 

In caso di conto corrente cointestato, il valore della giacenza media deve essere calcolato al 50%, se gli intestatari sono tre al 33% e così via. È necessario provvedere al calcolo della giacenza media laddove vi sia il possesso di un conto corrente o anche solo di una carta prepagata, per esempio una Postepay, puoi richiedere a inizio anno il loro saldo e la giacenza media utile per la richiesta dell’ISEE.

Di seguito, un breve elenco delle giacenze medie essenziali ai fini del calcolo dell’ISEE:

  • I saldi e le giacenze medie dei depositi e conti correnti bancari e postali, compreso la carta prepagata con Iban;
  • Il valore nominale dei titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati;
  • Valore risultante dall’ultimo prospetto redatto dalla società di gestione di azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri;
  • Il valore delle partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate e non quotate;
  • L’importo dei premi complessivamente versati a tale ultima data, al netto degli eventuali riscatti, ivi comprese le polizze dei contratti di assicurazione;
  • Il valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria, ovvero il valore delle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese individuali in contabilità semplificata.

Dove richiedere la giacenza media?

La giacenza media e con essa anche il saldo del conto corrente necessari ai fini del calcolo dell’ISEE, per i possessori di conti correnti e altri titoli posseduti presso un istituto bancario nazionale, può essere richiesta mediante:

  • Accesso nella propria area riservata “sezione Home banking”;
  • Recandosi presso lo sportello bancario dell’Istituto presso cui si ha un conto aperto.

La giacenza media e il saldo sono già disponibili sulla ‘Home banking’ di molti istituti bancari. Per gli intestatari di c/c e altri strumenti come i Libretti di risparmio postale ad esempio presso POSTE ITALIANE, la richiesta della giacenza media annua può essere richiesta:

  • Accedendo nella propria area riservata di MY POSTE;
  • Sportello dell’ufficio di POSTE ITALIANE.

Per i conti correnti detenuti all’estero la giacenza media deve essere chiesta all’istituto estero, oppure, in alternativa può essere calcolata direttamente dal correntista. Questo in relazione al fatto che all’estero il valore della giacenza media non viene calcolato in quanto non utilizzato.

Conclusioni

La giacenza media dei conti correnti, sia nazionali che esteri, è un indicatore fondamentale per diverse finalità, dalla gestione del proprio portafoglio finanziario alla determinazione delle imposte dovute. Per i conti esteri, in particolare, la corretta determinazione e dichiarazione della giacenza media è essenziale per adempiere alle obbligazioni fiscali italiane. È sempre consigliabile consultare un esperto in materia fiscale per assicurarsi di gestire correttamente questi aspetti e per evitare possibili complicazioni.

Domande frequenti

Cos’è la giacenza media di un conto corrente?

È la media aritmetica dei saldi giornalieri del conto in un determinato periodo, solitamente un anno.

Come si calcola la giacenza media?

Si sommano i saldi di ogni giorno dell’anno e si divide il totale per il numero di giorni (365 o 366).

Perché è importante determinare la giacenza media dei conti esteri?

È fondamentale per calcolare l’IVAFE dovuta dai residenti italiani su attività finanziarie detenute all’estero.

Qual è l’aliquota IVAFE sulla giacenza media?

L’IVAFE sui conti correnti è di importo fisso di 34,20 euro.

Cosa succede se non dichiaro correttamente la giacenza media del mio conto estero?

Si possono incorrere in sanzioni amministrative pecuniarie.

Lascia una Risposta