Oggi vediamo come si calcolano le ferie, e come funziona l’accumulo dei giorni feriali. Le ferie del dipendente dipendono dal tipo di contratto applicato dall’azienda. Esiste un periodo minimo applicabile per legge, e bisogna sapere che le ferie vengono maturate man mano che si lavora.

Per questo motivo chi ha appena iniziato un nuovo lavoro, con nuovo contratto, avrà accumulato meno ferie rispetto a chi lavora già da molti anni presso la stessa azienda.

In linea generale i dipendenti hanno diritto a almeno 4 settimane di ferie ogni anno, in base ai contratti collettivi nazionali.

In base ad ogni tipo di contratto vengono quantificate nello specifico le ferie maturate in ore o giorni.

Vediamo quali sono nel dettaglio le applicazioni della normativa che riguarda il contratto collettivo nazionale e come vengono applicate e calcolate le ferie dei dipendenti.


Contratto Collettivo Nazionale: come sono calcolate le ferie

Iniziamo analizzando il Contratto Collettivo Nazionale dei lavoratori del settore del commercio, in cui rientrano tutte le aziende di distribuzione e dei servizi, incluso il settore terziario. Abbiamo anticipato che solitamente i lavoratori dipendenti hanno diritto a circa un mese, 4 settimane, di ferie all’anno. Ci si riferisce qui alla durata delle ferie estive, che di fatto per il CCNL è di 26 giorni lavorativi.

Il contratto collettivo nazionale prevede che la settimana lavorativa vada dal lunedì al sabato. E il calcolo delle ferie viene applicato anche se il dipendente lavora dal lunedì al venerdì. In ogni caso si può accedere a un periodo di ferie di 26 giorni secondo questo contratto.

Durante le ferie il lavoratore comunque recepisce il proprio stipendio, in quanto il contratto in essere è di natura continuativa. Il datore di lavoro deve in ogni caso garantire l’accesso alle ferie ai propri dipendenti, perché si tratta di un diritto fondamentale del lavoratore. Questo significa che il datore di lavoro può porre il proprio dipendente in ferie anche se il dipendente stesso non desidera avvalersi delle ferie.

Generalmente, per quanto riguarda il contratto collettivo, il datore di lavoro sceglie quando vengono applicate le ferie dei propri dipendenti. Anche se queste non possono iniziare di domenica o in un giorno festivo. In ogni caso il datore di lavoro deve tenere conto di necessità aziendali e delle esigenze specifiche dei lavoratori nel momento in cui decide come stabilire le ferie.

Come maturano le ferie in busta paga?

Ogni lavoratore matura le proprie ferie lavorando, e queste vengono indicate durante i mesi dell’anno nella busta paga. Le ferie vengono maturate in modo diverso in base all’anzianità del lavoratore, nel prestare la specifica attività per l’azienda per cui lavora, e varia anche in base al tipo di contratto in corso.

Si può dire che il lavoratore ogni mese matura un numero di ferie pari a un dodicesimo delle ferie totali che spettano durante l’anno. Nel caso frequente in cui il lavoratore matura 26 giornate di ferie all’anno, ogni mese maturerà 2,16 giornate di ferie, che sono circa 14,44 ore. Questo calcolo è stato fatto sulla base di un lavoro dipendente che si svolge durante la settimana a tempo pieno, per circa 40 ore.

È facile immaginare che chi ha appena iniziato un determinato lavoro dovrà ancora maturare le ferie necessarie per potervi accedere, rispetto a una persona che è assunta regolarmente da molti anni e ha già accumulato le ferie durante i mesi.

Ferie lavoratori dipendenti: come recuperare gli arretrati

Chi lavora per tanto tempo con lo stesso contratto con un’azienda, avrà maturato delle ferie nei mesi precedenti. E può accadere che il lavoratore abbia in busta paga delle ferie arretrate non godute. Il datore di lavoro in ogni caso deve controllare la situazione dei propri dipendenti relativamente alle ferie. E può decidere di allungarle al dipendente se quest’ultimo ne ha accumulate più del previsto in busta paga.

Solitamente le aziende mettono a disposizione dei propri dipendenti dei piani ferie, in modo che si possa in qualche modo agevolare la necessità di tutti, soprattutto per il periodo estivo. Ma cosa accade quando il datore di lavoro non garantisce le ferie accumulate a sufficienza per smaltire tutte le ore?

L’azienda, e il datore di lavoro, deve decidere come applicare le ferie ai propri dipendenti, alternandoli per evitare che ci siano vuoti di presenza nel caso in cui l’azienda continui a lavorare anche in estate.

Solitamente agosto è il mese in cui vengono smaltite maggiormente le ferie maturate. Ma può accadere che le ferie vengono godute in periodi diversi, in base alla situazione dell’azienda.

Solitamente i periodi che avanzano, che non vengono smaltiti dal dipendente, non possono essere convertiti in denaro o monetizzate, a patto che la normativa non lo preveda in modo esplicito.

Questo è previsto nel momento in cui terminano i contratti di lavoro, o per periodi successivi alle 4 settimane obbligatorie. L’azienda può decidere di pagare le ferie non godute al dipendente. Anche nel caso in cui il dipendente stesso non può andare in ferie per esigenze di tipo aziendale.

Ferie lavoratori dipendenti: assenze per malattia?

Le ferie maturano man mano che il rapporto di lavoro procede, anche in momenti in cui il lavoratore si trova in stato di malattia o infortunio sul lavoro, oppure se si trova in maternità. Alcuni permessi sono retribuiti e quindi di conseguenza maturano ferie. Ma non sempre le assenze di fatto garantiscono la cumulabilità delle ferie anche per i giorni in cui il lavoratore non è presente.

Ferie lavoratori dipendenti: i casi specifici in cui il lavoratore non matura ferie sono generalmente i seguenti:

• Situazione di malattia protratta nel tempo senza reale applicazione;
Congedo parentale;
Cassa integrazione applicata a zero ore: questo è il caso in cui il lavoratore, posto in cassa integrazione a tempo pieno, vede sospendere totalmente la propria attività, e quindi non accumula ferie;
Altre tipologie di assenze per le quali non è prevista retribuzione.

Va ricordato anche che le ferie si devono fruire in modo continuativo almeno per due settimane. Mentre le altre due che rimangono possono essere godute successivamente.

Ferie lavoratori dipendenti: il personale ATA

Ferie lavoratori dipendenti: come sono calcolate per il personale ATA? Per quanto riguarda i lavoratori della scuola, ci sono delle particolarità da analizzare sui giorni di ferie maturati. Analizzando la situazione degli insegnanti, i docenti hanno diritto a 4 settimane di ferie come per gli altri tipi di lavoratori. E si aggiungono giorni di ferie superata l’anzianità di lavoro di 3 anni.

Per il full time le ferie vengono calcolate normalmente sul lavoro di 6 giorni. Non c’è differenza infatti tra i docenti che lavorano per 5 giorni su 7 rispetto a quelli che lavorano anche il sabato.

Per quanto riguarda i lavoratori part-time, ci sono differenze tra part time verticale e orizzontale. Nel caso in cui il docente lavori in un part-time orizzontale, cioè per metà giornata, è previsto lo stesso calcolo delle ferie che spettano a chi lavora a tempo pieno.

Se si parla di part-time verticale invece, le cose cambiano. Il contratto di lavoro prevede che il docente sia presente solo in alcuni periodi della settimana oppure del mese o dell’anno. Si calcola il numero di giorni di ferie spettante in base alle giornate di lavoro prestate durante tutto l’anno.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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