- Novità strutturale e criteri: L’esonero contributivo per le madri diventa strutturale dal 2025 e si estende alle lavoratrici autonome con limiti di reddito;
- Compatibilità e benefici: Le agevolazioni non influenzano negativamente il calcolo pensionistico e si integrano con altre misure fiscali;
- Bonus Sud: Nuovo esonero contributivo per i datori di lavoro nel Mezzogiorno con incentivi decrescenti fino al 2029.
L’esonero contributivo per le lavoratrici madri rappresenta una misura fondamentale per incentivare l’occupazione femminile e sostenere le famiglie. Con l’entrata in vigore delle nuove regole stabilite dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/24), il quadro normativo si amplia, offrendo benefici anche alle lavoratrici autonome e introducendo il nuovo Bonus Sud. Grazie a queste novità, le lavoratrici potranno ottenere un supporto concreto nella gestione delle spese previdenziali e i datori di lavoro nel Mezzogiorno saranno incentivati a creare occupazione stabile.
Questo articolo analizzerà in dettaglio le caratteristiche dell’esonero contributivo, le modalità di accesso e le implicazioni fiscali, fornendo anche esempi pratici per una migliore comprensione.
Indice degli Argomenti
Che cos’è l’esonero contributivo per le madri?
L’esonero contributivo è un’agevolazione che riduce o elimina i contributi previdenziali obbligatori dovuti da alcune categorie di lavoratrici. Questa misura, introdotta inizialmente dalla Legge n. 213/23, è ora resa strutturale e applicabile a un maggior numero di lavoratrici grazie alla Legge di Bilancio 2025. Il principale obiettivo è quello di alleggerire l’onere economico delle madri lavoratrici, favorendo al contempo l’equilibrio tra vita privata e professionale.
La misura prevede che la contribuzione IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti) non subisca riduzioni ai fini del rendimento pensionistico. Questo è reso possibile grazie alla copertura statale che compensa la differenza, garantendo alle lavoratrici la piena tutela previdenziale.
L’esonero contributivo è rivolto a tutti i rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, sia instaurati che instaurandi nel periodo di vigenza dell’esonero, dei settori pubblico e privato, ivi compreso il settore agricolo, con la sola esclusione dei rapporti di lavoro domestico, in riferimento alle lavoratrici madri di tre o più figli.
La misura agevolativa si sostanzia in un abbattimento totale della contribuzione previdenziale dovuta dalla lavoratrice, nel limite massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile.
Requisiti per beneficiare dell’esonero
Per accedere all’agevolazione, le lavoratrici devono rispettare precisi criteri stabiliti dalla normativa.
Lavoratrici dipendenti
I requisiti da rispettare sono i seguenti:
- Tipo di contratto: Devono avere un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
- Limite di reddito: Non superiore a 40.000 euro lordi annui, calcolati sulla base del reddito complessivo;
- Durata del beneficio: Applicabile fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, esclusivamente per le madri di due o più figli. Per le madri di tre o più figli, a partire dal 2027, la durata si estende fino al diciottesimo anno di età del figlio più giovane. Le madri con un solo figlio non rientrano attualmente tra i beneficiari.
Lavoratrici autonome
Per le madri lavoratrici autonome i requisiti da rispettare sono i seguenti:
- Requisiti di reddito: Redditi imponibili previdenziali inferiori a 40.000 euro;
- Categorie ammesse:
- Redditi derivanti da lavoro autonomo;
- Redditi d’impresa in contabilità ordinaria o semplificata;
- Redditi da partecipazione in società di persone o assimilate;
- Esclusioni: Non possono beneficiare dell’esonero le lavoratrici che aderiscono al regime forfettario.
Una delle principali novità del 2025 è l’estensione dell’esonero anche alle autonome, che in passato erano escluse.
Lavoratrici che possono beneficiare dell’esonero
L’esonero contributivo è destinato alle lavoratrici madri con almeno tre figli, incluso il caso in cui il figlio più giovane abbia un’età inferiore ai 18 anni. Sono ammesse sia le dipendenti del settore pubblico che privato, compresi i datori di lavoro non imprenditoriali e quelli del settore agricolo. Tuttavia, l’agevolazione non è applicabile ai rapporti di lavoro domestico.
Il requisito viene soddisfatto al momento della nascita del terzo figlio (o successivo), e tale condizione si considera definitiva alla data di nascita di quest’ultimo.
In aggiunta, l’esonero si applica anche alle madri di due figli, purché il più giovane abbia un’età inferiore ai 10 anni, nel periodo agevolato. Anche in questo caso, il requisito si perfeziona alla nascita del secondo figlio e si stabilisce in modo definitivo alla stessa data.
Rapporti di lavoro ammessi
L’esonero riguarda tutti i contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato nei settori pubblico e privato, inclusi quelli del settore agricolo e i rapporti part-time. Non sono inclusi i rapporti di lavoro domestico.
Sono inoltre compresi:
- Rapporti di apprendistato, che, come specificato dall’articolo 41, comma 1, del decreto legislativo n. 81/2015, sono considerati contratti di lavoro a tempo indeterminato destinati alla formazione e all’occupazione giovanile.
- Contratti di lavoro a tempo determinato convertiti a tempo indeterminato, con l’esonero che diventa applicabile dal mese della conversione.
- Rapporti subordinati a tempo indeterminato derivanti da vincoli associativi con cooperative di lavoro, ai sensi della legge n. 142 del 3 aprile 2001.
Come funziona l’esonero
La misura si applica sulla contribuzione IVS senza impattare negativamente sul calcolo pensionistico. La normativa prevede, tuttavia, un tetto massimo e una percentuale di sconto che saranno definiti tramite un decreto interministeriale, atteso entro gennaio 2025.
Esempio pratico
Tipo di Lavoratrice | Limite Reddituale | Durata Esonero | Contributo Massimo |
---|---|---|---|
Dipendente (2 figli) | 40.000 € | Fino a 10 anni | Fino a 3.000 € |
Autonoma | 40.000 € | Fino a 10 anni | Da definire |
Dipendente (3 figli, 2027) | 40.000 € | Fino a 18 anni | Da definire |
Questa tabella evidenzia i limiti principali, ma è necessario attendere ulteriori chiarimenti normativi per determinare gli importi definitivi dell’esonero per le autonome.
Come richiedere l’esonero
Accedere al beneficio richiede una procedura specifica e documentazione adeguata. In particolare, possiamo individuare:
- Lavoratrici dipendenti: Il datore di lavoro presenta la richiesta all’INPS tramite il portale dedicato;
- Lavoratrici autonome: Le domande vanno inoltrate direttamente online sul portale INPS, utilizzando l’apposito modulo;
- Documentazione necessaria:
- Certificazione ISEE aggiornata.
- Dichiarazione di conformità DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).
- Attestazione di assenza di sovrapposizioni con altri incentivi.
Seguire attentamente queste indicazioni riduce i tempi di approvazione e garantisce un accesso rapido ai benefici.
Compatibilità e sovrapposizioni
L’esonero contributivo per le madri non è cumulabile con:
- Bonus per l’autoimpiego in settori strategici (es. transizione digitale ed ecologica).
- Incentivi già previsti per giovani, donne e ZES.
Inoltre, la normativa prevede criteri di priorità nel caso di sovrapposizioni con altre agevolazioni. Ad esempio, il precedente esonero totale del 2024 non potrà essere applicato contemporaneamente al nuovo regime.
Bonus Sud: un’opportunità per i datori di lavoro
Accanto all’esonero contributivo per le madri, la Legge di Bilancio 2025 introduce il Bonus Sud, un incentivo per i datori di lavoro volto a favorire l’occupazione stabile nel Mezzogiorno. Le caratteristiche principali di questo incentivo sono:
- Durata: L’incentivo è valido dal 2025 al 2029;
- Categorie ammesse: Rapporti di lavoro a tempo indeterminato nelle microimprese e PMI, con esclusione del settore agricolo e degli apprendisti;
- Decrescenza: L’esonero diminuisce progressivamente negli anni, garantendo comunque un beneficio significativo nella fase iniziale;
- Condizioni: Incremento occupazionale annuale per le grandi imprese, dimostrabile entro il 31 dicembre di ogni anno.
Percentuali di sgravio
Anno | Percentuale di Riduzione |
---|---|
2025 | 100% |
2026 | 80% |
2027 | 60% |
2028 | 40% |
2029 | 20% |
Questo schema permette ai datori di lavoro di pianificare investimenti a lungo termine, sfruttando al massimo i benefici nei primi anni.
Conclusioni
Le nuove regole sull’esonero contributivo per le madri e il Bonus Sud rappresentano strumenti preziosi per sostenere le famiglie e promuovere l’occupazione nel Mezzogiorno. Tuttavia, la complessità normativa richiede una consulenza fiscale esperta per evitare errori e massimizzare i vantaggi.
Fonti:
- Circolare Inps n. 27 del 31 gennaio 2024
- Legge n. 207/24