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Servizio ISEE a pagamento nei CAF, in quali casi?

NewsServizio ISEE a pagamento nei CAF, in quali casi?

L'elaborazione delle DSU per il calcolo dell'ISEE diventa a pagamento nei CAF. La nuova tariffa si applica solo alle DSU successive alla prima presentata e sarà limitata a un costo massimo di 25 euro presso il CAF, in base alle indicazioni del Decreto Lavoro. In ogni caso, il servizio di compilazione della DSU per l'ISEE rimane gratuito se si tratta della prima presentata e in caso di variazioni nei componenti del nucleo familiare.

A seguito di quanto indicato nell’art. 32 del D.L. n. 48/23 (conv. Legge n. 85/23), l’elaborazione delle DSU per ISEE successive alla prima comporta un costo presso i CAF, come evidenziato dalla Consulta Nazionale dei CAF.

Secondo le disposizioni di questo decreto, l’assistenza alle famiglie per la compilazione della prima DSU e per le modifiche relative a variazioni nel nucleo familiare durante l’anno in corso rimarrà gratuita per i cittadini. Tuttavia, per le DSU successive e altre tipologie di modifiche, i cittadini devono sostenere un costo, che potrà arrivare fino a un massimo di 25 euro per il servizio.

Questo costo è previsto per i contribuenti che scelgono rivolgersi a un intermediario, come un CAF. Non cambia nulla per i cittadini che continueranno a effettuare queste operazioni autonomamente tramite il sito ufficiale dell’INPS, senza costi aggiuntivi.

DSU per ISEE: il servizio è gratuito solo in 2 casi

L’ISEE è uno strumento essenziale per accedere a una varietà di agevolazioni e bonus. Come indicato nel sito dell’Inps, si tratta dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente utilizzato al fine di valutare la situazione economica delle famiglie, considerando il reddito di tutti i membri del nucleo familiare, Il patrimonio e una scala di equivalenza che tiene conto della composizione familiare.

Una delle modalità previste per ottenere l’ISEE è quello di rivolgersi a un CAF per presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). In passato, questo servizio era fornito gratuitamente ai cittadini grazie a una convenzione stipulata con l’INPS.

Tuttavia, dal 1° ottobre 2023 la situazione cambia a fronte della disposizione del Decreto Lavoro. I contribuenti potranno, infatti, continuare a usufruire dei servizi dei CAF per ottenere il modello ISEE in modo gratuito solo in due casi:

  • Nella compilazione della prima DSU;
  • Nel caso di variazioni nel numero dei membri del nucleo familiare durante l’anno.

DSU per ISEE a pagamento: importo e casistiche

La DSU per ISEE diventa un servizio a pagamento presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF). Oltre ai due scenari precedentemente discussi, il servizio di assistenza per le dichiarazioni successive alla prima e per le modifiche durante l’anno sarà a carico delle famiglie, con un costo massimo di 25 euro per ciascun servizio.

A partire da ottobre, il servizio diventa a pagamento per le DSU richieste dopo la prima e per le situazioni in cui si verificano variazioni all’interno del nucleo familiare che comportino modifiche significative nell’ISEE, a eccezione dei cambiamenti nel numero dei membri.

Ecco alcuni esempi di circostanze che richiedono variazioni dell’ISEE soggette a pagamento:

  • Variazioni della situazione lavorativa: questo può includere la perdita del lavoro o l’inizio di una nuova occupazione, che potrebbe comportare un reddito diverso rispetto al precedente;
  • Variazioni patrimoniali, come l’acquisizione o la vendita di beni immobili o di altri tipi di patrimonio;
  • Variazioni nei trattamenti previdenziali/indennità: se i contribuenti non percepiscono più o iniziano a ricevere nuovi trattamenti pensionistici, previdenziali, assistenziali o indennità specifiche, è necessario comunicarlo per effettuare la relativa variazione.

La comunicazione delle variazioni riveste un ruolo cruciale per evitare sanzioni o la rinuncia a determinate indennità per cui è stata presentata la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

DSU per ISEE a pagamento: i motivi del cambiamento

La crescente limitazione delle risorse nella manovra di bilancio è sempre più evidente. La stessa Consulta Nazionale dei CAF ha evidenziato, in un comunicato pubblicato sul proprio sito istituzionale, che nonostante l’articolo 32 del Decreto del Lavoro preveda un finanziamento di 30 milioni di euro per il 2023, tale incremento di fondi non è adeguato a coprire la crescente di DSU per ISEE, specialmente in relazione alla riorganizzazione delle misure di sostegno per i figli, alcune delle quali sostenute dal governo stesso.

Di conseguenza, l’esecutivo ha risposto con l‘inserimento di una tariffa per servizi che erano precedentemente gratuiti, con l’intento di razionalizzare le risorse disponibili nei Centri di Assistenza Fiscale. In particolare, le spese relative all’elaborazione delle DSU successive alla prima, presentate per lo stesso nucleo familiare nello stesso anno di riferimento, non saranno più coperte dall’INPS, ma saranno a carico dei cittadini, con un costo massimo di 25 euro.

Si sottolinea che rimarranno gratuiti, a carico dello Stato, il servizio di rilascio dell’ISEE compilato per la prima volta nell’anno di riferimento e le nuove DSU elaborate in caso di variazioni dei componenti del nucleo familiare.

Conclusioni: perplessità da parte degli attori coinvolti

Il “Decreto Lavoro”, convertito nella Legge n. 85/2023, ha apportato alcune modifiche all’assistenza per la compilazione delle DSU per ISEE. Di conseguenza, a partire dal 1° ottobre 2023, è previsto il pagamento fino a 25 euro presso i CAF per la compilazione delle DSU per ISEE, ad eccezione della prima.

Tuttavia, spetta ai CAF decidere se implementare immediatamente questo costo aggiuntivo o posticiparne l’attuazione. Questa iniziativa ha suscitato diverse perplessità, specialmente perché introduce una nuova spesa per le famiglie italiane in un momento economico delicato segnato da una forte inflazione.

Alcuni sindacati hanno addirittura stabilito che i servizi ISEE rimarranno gratuiti fino alla fine del 2023, mentre l’applicazione dei servizi a pagamento presso i centri CAF inizierà solo nel 2024. Il consiglio è quello di informarsi presso il CAF di riferimento per ottenere informazioni specifiche.

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    Elena Lamperti
    Elena Lamperti
    Laureata in Scienze del Lavoro e Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi di Milano. Appassionata da sempre di economia e diritto del lavoro, racconta con parole semplici questo mondo, in costante evoluzione.
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