L’esercizio contemporaneo di attività professionali e di impresa è possibile utilizzando la stessa partita IVA. In questo caso la doppia attività deve essere gestita attraverso l’utilizzo di più codici attività, uno per ciascuna attività svolta. Può essere il caso, ad esempio, di un consulente informatico che decide anche di svolgere un’attività di vendita di oggetti online con un e-commerce. Gli esempi che si possono fare sono molti, tutti legati all’esercizio di una doppia attività che deve essere gestita sempre all’interno della partita IVA individuale del soggetto.
L’aspetto principale su cui prestare attenzione riguarda gli effetti ai fini delle imposte sui redditi, ma soprattutto, gli effetti contributivi che si possono venire a creare.
La doppia attività con la stessa partita IVA: si può fare?
Il primo elemento da chiarire riguarda il fatto che quando un soggetto decide di operare con una partita IVA individuale, la stessa può essere utilizzata per svolgere una doppia attività. Questa situazione deve essere gestita attraverso l’aggiunta di più codici attività alla partita IVA esistente.
Non esiste, nel nostro ordinamento, la possibilità di avere più partite IVA per uno stesso soggetto. La partita IVA è sempre unica e riferita ad uno stesso soggetto che decide di svolgere in modo abituale e continuativo un’attività professionale, di impresa o artigianale in forma individuale.
Il fatto di poter avere un’unica partita IVA non limita la possibilità di poter svolgere contemporaneamente più attività. Non sono rari, infatti, casi in cui un soggetto svolge contemporaneamente più attività. Di seguito vediamo, operativamente, come fare e le implicazioni da considerare.
Come aggiungere codici attività ATECO alla partita IVA?
Al momento di apertura della partita IVA ogni soggetto deve indicare nel modello AA9/12 il codice relativo all’attività che intende esercitare. Nulla vieta, già in quel momento, di poter indicare più codici relativi ad attività diverse. Ogni codice rappresenta, infatti, una specifica attività. Nel caso in cui, invece, la seconda attività venga aperta successivamente al momento di apertura della partita IVA è necessario presentare un secondo modulo all’Agenzia delle Entrate per comunicare l’apertura di uno o più ulteriori codici attività.
La comunicazione in Camera di Commercio
Alcune tipologie di attività, in particolare quelle di impresa o artigianali devono passare attraverso la comunicazione al registro delle imprese tenuto presso la Camera di Commercio competente. Si tratta di una comunicazione rilevante che, assieme, alla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) determina la concreta possibilità di avviare questo tipo di attività. Pertanto, occorre prestare attenzione a quali codici attività richiedono queste informazioni aggiuntive. Per non commettere errori è importante consultare sempre un dottore commercialista esperto.
Qual è il momento giusto per aprire una doppi attività sulla partita IVA?
Non esiste una risposta univoca per questa domanda: dipende. L’elemento da considerare per individuare il momento giusto per aggiungere un codice attività alla partita IVA è quanto l’attività diventa rilevante rispetto al totale dei ricavi e compensi percepiti. Questo tipo di valutazione è, spesso, soggettiva. Tuttavia, è importante non sottovalutare la tempestiva apertura del codice attività della doppi attività, soprattutto, per non evadere gli obblighi previdenziali.
Svolgere una doppia attività con la stessa partita IVA ha un costo?
Dobbiamo dire che l’aggiunta di un secondo codice attività alla partita IVA individuale non ha alcun costo vivo per le attività professionali. Si tratta di quelle attività dove è sufficiente la presentazione del modulo AA9 all’Agenzia delle Entrate.
Quando, invece, la seconda attività è di impresa o artigianale e si rende necessaria la comunicazione alla Camera di Commercio, vi sono costi vivi da sostenere. Si tratta, infatti, dei diritti di segreteria (generalmente intorno ai 18 euro) ed amministrativi, oltre alla marca da bollo.
Inoltre, se per lo svolgimento di queste pratiche decidi di avvalerti di un intermediario, ci sarà il costo del compenso richiesto dall’intermediario per seguire le pratiche.
Effetti fiscali della doppia attività sulla stessa partita IVA
L’utilizzo di più codici attività sulla stessa partita IVA non comporta, generalmente, effetti particolari ai fini delle imposte sui redditi. Il reddito di ciascuna attività, infatti, per i soggetti in contabilità semplificata concorrerà sempre alla determinazione del reddito imponibile IRPEF. L’effetto che in alcuni casi si può avere (quando si esercita un’attività professionale ed una di impresa o artigianale) è la necessità di andare a suddividere il reddito generato dall’attività in quadri diversi della dichiarazione (modello Redditi PF).
Di fatto, quindi, a livello contabile il reddito dell’attività professionale deve essere contabilizzato in modo separato rispetto al reddito che si determina dalla seconda attività svolta, di impresa o artigianale. Si tratta di una forma obbligatoria di contabilità separata.
La doppia attività professionale e di impresa sulla stessa partita IVA con obbligo di contabilità separata
Il riferimento normativo è legato all’art. 36 del DPR n. 633/72, il quale prevede che i: “soggetti passivi che svolgono contemporaneamente più attività all’interno della stessa impresa devono applicare un’imposta unica per tutte le attività con riferimento al volume d’affari complessivo”. Per determinare l’IVA, quindi, è necessario sommare il fatturato generato da ciascuna attività svolta.
La gestione della contabilità separata si rende necessaria solo in alcune casistiche:
- Esercizio contemporaneo di attività di impresa e lavoro autonomo;
- Commercio al minuto con il metodo della ventilazione;
- Attività agricole (art.34 e 34bis del DPR 633/72);
- Attività di spettacolo con detrazione dell’IVA forfettaria.
Per la contabilità separata la numerazione delle fatture emesse deve avvenire separatamente. Ci sarà una numerazione per l’attività professionale ed una numerazione separata per l’attività di impresa o artigianale. Operativamente, quindi, è necessario ai fini IVA tenere un sezionale IVA per ciascuna attività, ma sempre all’interno della stessa dichiarazione annuale IVA.
Doppia attività per chi opera in regime forfettario
L’utilizzo di una doppia attività non ha particolari implicazioni se si opera all’interno del regime forfettario. Abbiamo approfondito questo aspetto legato al regime forfettario in questo contributo di approfondimento: “Multiattività in regime forfettario: come funziona“.
Effetti previdenziali della doppia attività sulla stessa partita IVA
Quando si opera con più codici attività sulla stessa partita IVA occorre prestare la dovuta attenzione agli obblighi contributivi, in quanto possono venirsi a creare situazioni di doppia contribuzione. In particolare, la classica fattispecie di doppia contribuzione si ha quando il soggetto opera con un codice attività professionale e con un codice attività di impresa o artigianale.
Per l’attività professionale il soggetto potrebbe doversi iscrivere alla cassa professionale di appartenenza se svolge un’attività ordinistica, oppure alla gestione separata INPS. Mentre, per l’attività artigianale o di impresa, vi è l’obbligo di iscrizione alla gestione artigiani e commercianti Ivs INPS. In questo caso, infatti, viene a crearsi una situazione di doppia contribuzione.
L’aspetto da chiarire è che il versamento dei contributi alle due gestioni avviene in relazione al reddito generato separatamente da ciascuna attività. Il reddito professionale versa alla propria cassa, mentre l’attività artigianale o di impresa alla relativa cassa INPS.
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Domande frequenti
Quando si svolge contemporaneamente un’attività imprenditoriale che prevede l’iscrizione alla Gestione INPS artigiani e commercianti ed una libera professione, senza una propria cassa di appartenenza, che prevede l’iscrizione alla Gestione Separata, è necessario il versamento della doppia contribuzione.
Può comportare diversi obblighi previdenziali. Se si opera in regime forfettario avere diversi codici ATECO può comportare l’avere diversi coefficienti di redditività relativi alle diverse attività che si svolgono e di conseguenza diverse basi imponibili su cui calcolare imposte e contributi.
Si possono avere più codici attività collegati ad una stessa partita IVA, non esiste un numero massimo.
L’Ufficio del Registro delle imprese interviene d’ufficio sui codici ATECO basandosi esclusivamente sull’attività già dichiarata soggetto, pertanto, in caso di discordanza verranno richieste integrazioni/rettifiche dell’attività.
Il codice ATECO corretto è quello che maggiormente è affine all’attività economica effettivamente esercitata.