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Dichiarazione dei redditi e NASPI: bisogna indicarla?

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I lavoratori dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo (come NASPI, cassa integrazione o reddito di cittadinanza), sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi e ad indicare il numero di giorni per i quali il beneficio è stato fruito.

La dichiarazione dei redditi può essere presentata, a seconda dei casi, tramite il modello 730 oppure tramite il modello redditi persone fisiche. Per quanto riguarda il modello 730, è da presentare nel caso in cui il lavoratore sia dipendente subordinato di un’azienda o se il soggetto è pensionato (in alcuni casi può essere presentato anche il modello senza sostituto di imposta).

Per tutti gli altri, o per chi non è residente in Italia, è possibile presentare il modello di redditi persone fisica. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche il modello redditi precompilato. Questo modello è presentato dall’Agenzia delle Entrate con le informazioni che ha a disposizione, ed è possibile confermarlo, modificarlo o integrarlo. 

La dichiarazione di redditi è da presentare entro il 30 settembre, per quanto riguarda il modello 730, oppure entro il 30 novembre se si tratta di un modello redditi persone fisiche. È possibile sia presentare la dichiarazione on-line, tramite portale ufficiale, sia rivolgersi a un commercialista o a un CAF abilitato. In relazione a questo obbligo, in questo contributo intendo analizzare la situazione relativa all’indennità di disoccupazione. Accade spesso che il contribuente percepisca sia redditi da lavoro che anche alcuni bonus messi a disposizione dallo stato e dall’INPS, come ad esempio, la NASPI, l’indennità di disoccupazione o il reddito di cittadinanza. In questi casi la domanda a cui intendo dare risposta è se tali proventi devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi.


Limiti generali di esonero dalla dichiarazione

Ricordiamo che presentare il modello 730, o più in generale la dichiarazione dei redditi, è obbligatorio sopra una certa cifra annuale. Esistono tuttavia dei casi di esonero specifici. Nel caso in cui il soggetto è un lavoratore dipendente o percepisce pensione, sarà il sostituto di imposta che dovrà procedere, in particolare con il conguaglio relativo alla tassazione. Non tutti i redditi devono essere dichiarati annualmente, e soprattutto esistono dei limiti di reddito da considerare per l’obbligatorietà della presentazione della dichiarazione. Sono esonerati per esempio i soggetti che hanno un reddito complessivo da lavoro dipendente inferiore a 8.000 euro (con 365 giorni di lavoro).

Dichiarazione dei redditi e NASPI: come funziona

La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sussidio di disoccupazione erogato in Italia a coloro che hanno perso il lavoro. Se hai ricevuto la NASPI, è importante sapere come e quando indicarla all’interno della dichiarazione dei redditi. È destinata a coloro che hanno perso il lavoro e hanno versato contributi per almeno 13 settimane negli ultimi 4 anni e almeno 30 giorni nell’ultimo anno.

Ma cosa accade nel caso in cui il contribuente abbia percepito l’indennità di disoccupazione NASPI? Nel caso in cui il lavoratore dipendente abbia percepito sia redditi da lavoro che indennità di disoccupazione NASPI, deve prestare attenzione in dichiarazione. Infatti, l’indennità di disoccupazione è considerata a tutti gli effetti reddito imponibile da parte del contribuente che ha percepito tale indennità. Per questo motivo, sia nel caso in cui la stessa venga percepita singolarmente, oppure assieme ad altri redditi da lavoro dipendente, questa deve trovare collocazione in dichiarazione dei redditi. Il contribuente, in questo caso, è chiamato a compilare uno specifico rigo del quadro C del modello 730 o RC del modello Redditi PF, per indicare l’importo dell’indennità percepito nel periodo di imposta, andando ad indicare anche il numero di giornate in cui l’indennità è stata percepita. Le informazioni utili per la dichiarazione dei redditi si trovano tutte all’interno della Certificazione Unica che l’INPS è tenuta a rilasciare al contribuente.

Le indicazioni da fornire sono state oggetto di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 41/E/2021. In linea generale, quindi, possiamo dire che:

“I lavoratori dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo, sono obbligati a presentare la dichiarazione.”

Inoltre, tali contribuenti devono dare:

“Indicazione del numero dei giorni nella dichiarazione dei redditi in caso di erogazione da parte dell’INPS di indennità per disoccupazione agricola, CIG e NASPI.”

La Certificazione Unica dell’INPS

L’INPS ogni anno (nel mese di marzo) rende disponibile sull’area riservata (cassetto previdenziale) le certificazioni uniche per tutti coloro che nel periodo di imposta precedente hanno ricevuto prestazioni pensionistiche, previdenziali, assistenziali o di sostegno al reddito (NASPI, dis-coll, pensioni, CIG a pagamento diretto, etc.). Se desideri approfondire la possibilità di scaricare la CU dal sito dell’INPS puoi trovare uno specifico articolo di approfondimento sul sito.

NASPI
La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sussidio di disoccupazione erogato in Italia a coloro che hanno perso il lavoro.
Questo sussidio è soggetto a tassazione e deve quindi essere indicato nella dichiarazione dei redditi. La NASPI è considerata reddito imponibile e deve quindi essere indicata nella dichiarazione dei redditi. L’importo della NASPI ricevuto durante l’anno fiscale deve essere indicato nel quadro RC del modello Redditi Persone Fisiche.

Dichiarazione dei redditi e reddito di cittadinanza

Un altro caso rilevante da analizzare, riguarda la dichiarazione dei redditi correlata al percepimento del reddito di cittadinanza. In linea generale il reddito di cittadinanza viene erogato a tutti i cittadini che presentano una situazione economica non favorevole. Di fatto chi chiede il reddito di cittadinanza percepisce un reddito annuo generale molto basso o nullo, e la misura del reddito di cittadinanza interviene nel momento in cui sono assenti altre forme di reddito consistenti. Per questo motivo il reddito di cittadinanza non deve essere necessariamente inserito in dichiarazione dei redditi.

Il reddito di cittadinanza non è neanche da indicare nel momento in cui si procede al calcolo ISEE, perché non consiste in un vero e proprio reddito e non è soggetto a imposte. Questo è valido anche nel momento in cui insieme al reddito di cittadinanza venga ricevuto un trattamento pensionistico o uno stipendio da un datore di lavoro. In ogni caso, anche se non è obbligatorio, si può presentare nella dichiarazione dei redditi l’informazione che riguarda la ricezione del reddito di cittadinanza. In linea generale, possiamo concludere che il reddito di cittadinanza è esente IRPEF, infatti, non si pagano imposte su questo tipo di reddito. Va comunque ricordato che l’obbligatorietà della presentazione della dichiarazione dei redditi è relativa allo stato complessivo reddituale del soggetto, e i limiti riguardano in particolare i redditi percepiti durante tutto l’anno.

Cassa integrazione e dichiarazione dei redditi

Anche chi ha percepito cassa integrazione deve provvedere alla dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui il lavoratore abbia percepito cassa integrazione, riceverà dal datore di lavoro una doppia certificazione unica. Da un lato, infatti, deve essere emessa e consegnata la Certificazione Unica relativa ai redditi da lavoro dipendente, dall’altro la Certificazione Unica dei redditi da cassa integrazione percepiti dall’INPS. Sono moltissimi lavoratori italiani che si possono trovare in questa situazione, dato l’impiego massiccio della cassa integrazione degli ultimi anni. Entrambe le certificazioni vanno indicate in sede di dichiarazione dei redditi, o saranno già indicate nel modello 370 precompilato. Ricordiamo che il precompilato si può accettare, modificare o integrare a seconda delle situazioni.

Conclusioni

La NASPI, come tutti i sussidi di disoccupazione, è considerato reddito imponibile e deve quindi essere indicato nella dichiarazione dei redditi. Se hai ricevuto la NASPI, assicurazioni di indicarla correttamente nella tua dichiarazione dei redditi per evitare possibili sanzioni. Se hai dubbi o domande, è sempre una buona idea consultare un professionista o un consulente fiscale.

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