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Decreto Fiscale 2025 è legge: dal Bonus Natale al concordato

NewsDecreto Fiscale 2025 è legge: dal Bonus Natale al concordato

Dopo la fiducia confermata ieri dalla Camera, è arrivato il via libera finale – con 151 voti a favore, 111 contrari e 4 astenuti – al provvedimento collegato alla Legge di Bilancio e già approvato dal Senato il 28 novembre. 

Dal bonus Natale, al due per mille per i partiti, al payback farmaceutico alle partite Iva. Sono alcune delle misure contenute nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio. Tra le disposizioni del decreto più attese c’è sicuramente il concordato preventivo bis, che riapre i termini per chi non ha aderito alla prima finestra. Sarà possibile regolarizzare la propria posizione fino al 12 dicembre alle stesse condizioni precedenti.

Bonus Natale

Con un emendamento approvato durante il passaggio a Palazzo Madama, il governo amplia la platea dei beneficiari del bonus Natale, l’indennità una tantum di 100 euro che arriverà con le tredicesime. Potranno beneficiarne 4,5 milioni di lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro e almeno un figlio a carico (riconosciuto, adottivo o affidato).

E’ stato eliminato il requisito del coniuge a carico, pertanto, potranno beneficiarne anche le famiglie monogenitoriali.

Payback farmaceutico

La misura prevede che nella definizione delle quote spettanti alle Regioni da parte delle aziende come contributo allo sforamento del tetto di spesa farmaceutica, l’Aifa tenga conto non più del solo criterio pro capite, ossia del numero di abitanti, ma anche dei «rispettivi superamenti dei tetti di spesa», redistribuendo gli importi delle Regioni.

Cambia il 2 x mille: ai partiti 3 milioni in più

Aumenta a tre milioni di euro, solo per quest’anno, il tetto stabilito per legge (25,1 milioni) delle risorse che provengono dalla destinazione volontaria del due per mille dell’Irpef. Ai partiti, quindi, verranno assegnati 3 milioni in più per il 2024.

Proroga delle scadenze fiscali: più tempo per adempiere

Il decreto prevede anche la proroga di alcune scadenze fiscali, permettendo ai contribuenti di avere più tempo per adempiere ai propri obblighi tributari. Le specifiche scadenze interessate e i nuovi termini verranno chiariti nei decreti attuativi che seguiranno, ma già è chiaro che questa misura punta a fornire un respiro ulteriore a cittadini e imprese nel contesto di una congiuntura economica ancora incerta.

Tra le principali proroghe c’è il rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi dal 30 novembre 2024 al 16 gennaio 2025, per le partite IVA con ricavi fino a 170.000 euro. Questo rinvio consente ai contribuenti di guadagnare più tempo per il pagamento delle imposte, con la possibilità di dilazionare il versamento in cinque rate mensili, dal 16 gennaio al 16 maggio 2025. Questa disposizione rappresenta una boccata d’ossigeno per molte partite IVA che affrontano sfide di liquidità.

Canone RAI

Il canone Rai torna a 90 euro l’anno. Bocciato infatti l’emendamento della Lega per confermarlo a 70 euro come lo scorso anno.  

Concordato bis e partite Iva

Tra le disposizioni del decreto c’è sicuramente il concordato preventivo bis, che riapre i termini per chi non ha aderito alla prima finestra. Sarà possibile regolarizzare la propria posizione fino al 12 dicembre alle stesse condizioni precedenti.

Credito d’imposta Transizione 4.0

Per incentivare la transizione digitale e tecnologica, il decreto prevede 4,7 miliardi di euro destinati al credito d’imposta Transizione 4.0.

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