L’operazione Poseidone si sostanzia in un’operazione di accertamento e verifica dei crediti contributivi dei soggetti iscritti alla Gestione separata, in qualità di liberi professionisti. Tale procedura è nata per contestare il mancato versamento dei contributi da parte dei liberi professionisti tenuti all’iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Si tratta, dunque, di un’attività di controllo posta in essere dall’INPS, che da alcuni anni consente di recuperare parte dei contributi non versarti dai liberi professionisti. L’operazione Poseidone è nata dal 2010 per contestare, fall’incrocio delle banche dati Inps con le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate, la mancata contribuzione alla Gestione separata da parte dei soggetti che hanno dichiarato redditi provenienti da attività di arti e professioni.

Con recente comunicazione, precisamente del 19 agosto 2021, l’ente previdenziale ha comunicato l’intenzione di riprendere la procedura di verifica, con riferimento al 2015, che presumibilmente proseguirà anche per gli anni successivi.

Vediamo cosa c’è da sapere sul punto, per tutelare e prevenire eventuali controlli, errori e rischi.


Cos’è l’Operazione Poseidone?

L’operazione Poseidone è una procedura di controllo dei liberi professionisti iscritti alla cassa di gestione separata e tenuti al versamento dei relativi contributi, secondo le modalità espressamente contemplate in materia.

Tale forma di controllo è stata avviata nel 2010. Essa è nata per contestare, all’esito dell’incrocio delle banche dati Inps con le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate, la mancata contribuzione alla Gestione separata da parte dei soggetti che hanno dichiarato redditi provenienti da attività di arti e professioni.

L’operazione, come evidenziato nel messaggio n. 2903/2021 dell’INPS, datato 19 agosto 2021, è stata di recente perpetuata. Infatti sembra che l’ente previdenziale abbia ultimato la procedura di predisposizione delle comunicazioni indirizzate ai titolari di partita IVA, sulla base dell’incrocio dei dati presenti nelle banche dati dell’Istituto e dell’Agenzia delle Entrate.

I controlli riguarderanno i professionisti titolari di partita IVA e l’anno in esame è il 2015.

In tal modo, sono stati individuati i soggetti che saranno presto soggetti al controllo circa il versamento dei contributi alla cassa di gestione separata.

A chi si rivolge l’Operazione Poseidone?

L’operazione Poseidone si rivolge in prevalenza i professionisti titolari di partita IVA che sono iscritti alla Gestione separata INPS. Ma di cosa si tratta? Per comprendere a pieno a chi saranno rivolti i controlli, ci sembra opportuno fare una breve premessa sulla gestione separata.

Introdotta nel 1996 con la Legge Dini, la Gestione separata è un fondo previdenziale deputato ad assolvere gli oneri contributivi di determinate categorie di contribuenti. Invero, l’iscrizione è obbligatoria per chi non ha cassa né albo di riferimento. Quindi, i principali destinatari di questo strumento sono lavoratori e liberi professionisti.

 La Legge n 335/95, cioè la riforma Dini, ha individuato le categorie di soggetti che devono obbligatoriamente iscriversi a questa gestione previdenziale:

  • Liberi professionisti, per i quali non è stata prevista una specifica cassa previdenziale;
  • Coloro che offrono collaborazione coordinata e continuativa;
  • Venditori a domicilio;
  • Gli spedizionieri doganali non dipendenti;
  • Gli assegni di ricerca;
  • I beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca;
  • Gli amministratori locali;
  • I beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (solo da maggio a dicembre 2003) e degli assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero;
  • Lavoratori autonomi occasionali;
  • Gli associati in partecipazione;
  • I medici con contratto di formazione specialistica;
  • Volontari del Servizio Civile Nazionale (avviati dal 2006 al 2008);
  • Prestatori di lavoro occasionale accessorio.

I predetti soggetti, dunque, saranno i principali destinatari dell’Operazione Poseidone.

Obbligo di iscrizione e requisiti

Tutti coloro i quali sono espressamente individuati dalla legge, saranno tenuti all’iscrizione alla Gestione separata, mediante il quale sarà possibile il versamento dei contributi. La Gestione separata, che dunque ha carattere obbligatorio, comporta una valutazione del sussidio pensionistico in base ai contributi versati. Ciò comporta che il lavoratore deve versare al fondo i contributi che per 1/3 sono a carico del lavoratore collaboratore e 2/3 a carico del committente.

A tal fine, è necessario procedere preventivamente all’iscrizione, laddove si posseggano i seguenti requisiti:

  • svolgono una delle attività citate nel precedente paragrafo in modo prevalente, non necessariamente esclusivo, anche chi svolge il doppio lavoro può essere tenuto ad iscriversi;
  • a coloro che, pur svolgendo l’attività professionale in maniera occasionale, hanno un reddito  superiore ai 5.000 euro, purché derivi da una delle attività lavorative sopracitate.

Franchigia e controlli Operazione poseidone

La giurisprudenza della Corte di Cassazione, invero, ha precisato, proprio nell’ambito dell’Operazione Poseidone, al fine di stabilire quali siano i soggetti sottoposti a controllo, che l’obbligo di versamento dei predetti contributi è sottoposto a franchigia. La Suprema Corte ha, infatti, asserito che:

“all’art. 44, comma 2, del Dl n. 269/2003… l’Inps nella propria circolare n. 103 del 6 luglio 2004 ha chiarito, sulla base delle direttive impartite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che il suddetto limite di 5.000,00 euro costituisce una fascia di esenzione e, pertanto, i contributi sono dovuti, sempre in relazione alle sole attività considerate dalla norma, esclusivamente sulla quota di reddito eccedente tale importo”.

Come avviene il controllo sui contributi?

Il controllo sui contributi nell’ambito dell’Operazione Poseidone, avrà ad oggetto alcuni specifici redditi, come dichiarati in sede di dichiarazione dei redditi 2016, con riferimento all’anno di imposta 2015.

Come evidenziato nel messaggio del 19 agosto 2021 le operazioni di elaborazione degli accertamenti e di invio delle comunicazioni di debito sono state effettuate tenuto conto di alcuni specifici dati afferenti alla predetta dichiarazione annuale:

  • non risulta compilato il quadro RR;
  • non è stato effettuato il versamento dei contributi alla Gestione Separata INPS.

Sulla base di questi indicatori, l’INPS ha provveduto ad emanare:

  • l’invito all’iscrizione alla Gestione separata;
  • indicazione dei contributi da versare e rispetto ai quali il soggetto non ha ancora provveduto;
  • le relative sanzioni.

Contestazioni

Il messaggio ha anche provveduto a interessarsi del tema contestazioni. In particolare, l’ente previdenziale ha sostenuto che laddove si procedesse ad eventuali contestazioni, si dovrà tener conto di quanto affermato dalla Cassazione in tema di obbligatorietà del versamento contributi, con riferimento all’Operazione Poseidone.

In specie, si richiama quanto la corte ha affermato ha affermato, nelle sentenze nn. n. 30344 e n. 30345 del 2017, l’obbligo di iscrizione alla Gestione separata di coloro che svolgono attività di ingegnere, contemporaneamente all’attività di lavoro subordinato privato o pubblico per la quale esiste altro rapporto previdenziale.

A tal proposito si affermano due concetti fondamentali:

  • obbligo di iscrizione alla cassa di gestione separata e versamento contributi;
  • obbligo di iscrizione anche laddove si è iscritti ad una cassa di categoria, per tutte quelle attività che non sono coperte in base allo statuto di cassa.

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