L’Inpgi è l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti, o anche come meglio noto con l’acronimo di “cassa giornalisti“. Fino alla recente riforma della Legge di Bilancio 2022, svolgeva la funzione di gestione dei benefici e oneri previdenziali dei giornalisti. Questi ultimi, erano obbligatoriamente tenuti ad iscriversi a tale cassa, laddove iscritti all’Albo dei pubblicisti, o dei professionisti o anche dei praticanti.

A partire dal 2024, in base alle nuove disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2022, la gestione della cassa giornalisti passerà sotto la direzione dell’INPS. Invero, di fatto, cambierà molto poco in tema di pensione di vecchiaia. Infatti, anche in questo caso è previsto, come per l’inscrizione all’INPS, che si possa accedere alla pensione di anzianità ad almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi (requisiti soggetti alla speranza di vita, attualmente ferma). Attualmente cassa giornalisti prevede in via alternativa anche la pensione di anzianità accessibile con 40 anni e 5 mesi di contributi e almeno 62 anni e 5 mesi di età. Opzione che da luglio 2022 dovrebbe venir meno mentre rimarrà la pensione anticipata che si raggiunge con 41 anni e 10 mesi di contributi (uomini un anno in più) indipendentemente dall’età.

Vediamo nel dettaglio cosa c’è da sapere sul passaggio all’INPS della cassa di previdenza ed assistenza dei giornalisti professionisti.

Cassa giornalisti: cos’è INPGI?

L’Inpgi è l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti. Fino alla recente riforma della Legge di Bilancio 2022, svolgeva la funzione di gestione dei benefici e oneri previdenziali dei giornalisti. Questi ultimi, erano obbligatoriamente tenuti ad iscriversi a tale cassa, laddove iscritti all’Albo dei pubblicisti, o dei professionisti o anche dei praticanti. Quindi, in sostanza è un ente parallelo dell’INPS, che svolge le funzioni di ente previdenziale per i giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine.

L’ente svolgeva suddetto ruolo sia per liberi professionisti e dipendenti, al quale i giornalisti erano tenuti a versare i propri contributi previdenziali. Quindi, l’ente non solo si occupa di gestire le pensioni, ma anche tutti gli altri servizi previdenziali. In particolare ci riferimento alle forme di sostegno al reddito e di assistenza, come la c.d. disoccupazione o il supporto alle lavoratrici in maternità.

L’iscrizione all’Inpgi è obbligatoria per tutti i giornalisti:

  • Professionisti ed i pubblicisti iscritti all’Albo e i praticanti giornalisti iscritti nell’apposito Registro;
  • Titolari di un rapporto di lavoro subordinato;
  • Regolato dal CCNL giornalistico o che comunque comporti prestazioni riservate alla professione giornalistica.

E’ anche prevista una forma di gestione separata, affine a quella gestita dall’INPS. A questa accedono, invece, i giornalisti che rispettano i seguenti requisiti:

  • Professionisti e pubblicisti iscritti negli appositi elenchi di categoria ed i praticanti giornalisti iscritti nell’apposito registro;
  • Esercitano attività autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione
  • Che svolgono attività lavorativa di natura giornalistica nella forma della collaborazione coordinata e continuativa.

Tuttavia, come anzidetto, l’obbligo di iscrizione all’Inpgi sussiste anche laddove, svolgano giornalistica diversa da quelle rientranti nella categoria del lavoro subordinato. Sono, tuttavia, obbligati anche all’iscrizione alla Gestione separata. In questo caso il calcolo dei contributi da versare dovrà essere effettuato soltanto sulla base del reddito imponibile riferito al lavoro giornalistico.

Contributi dei giornalisti

La cassa giornalisti, come di seguito vedremo, gestisce anche i contributi che devono essere obbligatoriamente versati. In particolare dovranno essere pagati i c.d. contributi obbligatori, calcolati sulla base del reddito imponibile fiscalmente dichiarato. Questi sono posti in capo sia dal datore di lavoro che dal lavoratore, in misura percentuale. Quest’onere deve essere adempiuto per ogni rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo riferito all’attività giornalistica instaurato dal giornalista professionista, praticante o pubblicista.

La cassa giornalisti si preoccupa anche di aggiorna le aliquote contributive a carico del giornalista e del datore di lavoro. Inoltre, alla cassa giornalisti devono inoltre essere versati i contributi figurativi. Questa categoria identifica quei contributi che vengono accreditati per periodi connessi ad un rapporto di lavoro, durante i quali l’iscritto non ha però svolto attività lavorativa.

Cassa giornalisti: la novità della Legge di Bilancio 2022

La Legge di Bilancio 2022 in tal senso ha introdotto rilevanti novità per i giornalisti dipendenti. Il sistema previdenziale è stato in parte revisionato e ha peso la sua tendenziale autonomia. In base a predetta previsione, quindi, i giornalisti iscritti alla cassa giornalisti, dovrebbero passare alla gestione dell’INPS. In particolare la misura riguarda: i giornalisti professionisti, pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica.

Anche il regime pensionistico, prevede alcune modifiche. Sarebbe infatti necessario prevedere un regime provvisorio. L’importo della pensione sarebbe determinato, quindi, dalla somma:

  • Delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022, calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l’INPGI;
  • Della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a partire dal 1° luglio 2022, applicando le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Per i soggetti, infatti, che rispettano predetti requisiti, potranno andare in pensione secondo i requisiti disciplinati per la cassa giornalisti. Similmente, continuerà ad operare la precedente disciplina per la disoccupazione e la cassa integrazione gudagni.

Lo stesso periodo transitorio vale per l’assicurazione contro gli infortuni: fino al 2023 saranno gestite dall’INPGI e successivamente dall’INAIL. Nel periodo transitorio tuttavia i trattamenti saranno a carico dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Mentre le nuove disposizioni entreranno in vigore a 1° gennaio 2024. A partire da tale data, invece, la disciplina prevista per la generalità dei lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Cosa cambia?

Per gli altri scatteranno le regole Inps. Invero cambierà molto poco in tema di pensione di vecchiaia. Infatti, anche in questo caso è previsto, come per l’inscrizione all’INPS, che si accede alla pensione di anzianità ad almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi (requisiti soggetti alla speranza di vita, attualmente ferma).

Attualmente cassa giornalisti prevede in via alternativa anche la pensione di anzianità accessibile con 40 anni e 5 mesi di contributi e almeno 62 anni e 5 mesi di età. Opzione che da luglio 2022 dovrebbe venir meno mentre rimarrà la pensione anticipata che si raggiunge con 41 anni e 10 mesi di contributi (uomini un anno in più) indipendentemente dall’età.

Perché si passa all’INPS?

Le ragioni per il passaggio dalla cassa giornalisti all’INPS sono molteplici. Lo stesso Presidente del Consiglio è intervenuto sul punto al fine di chiarire le ragioni della decisione:

“è una Legge di Bilancio espansiva, accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica di questo governo: il documento di economia e finanza, la nota di aggiornamento e il PNRR.”

Dunque, questa previsione normativa si inserisce nel più ampio quadro del rilancio dell’economia, nella prospettiva di dare attuazione anche al PNRR. Tuttavia, si evidenzia che soprattutto negli ultimi anni, la cassa giornalisti aveva risentito di molteplici difficoltà.

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