Il business angel o angel investor è un investitore informale che sceglie di rischiare il proprio capitale per supportare le nuove imprese. Non si tratta solo di aiuti economici, ma anche di competenze, contatti e l’esperienza di questa persona al fine di garantire risorse per lo sviluppo e la crescita della giovane impresa. Essi rappresentano una figura fondamentale per cercare di sopravvivere nelle prime fasi del ciclo di vita di un’azienda e per poter crescere nel più migliore e più breve tempo possibile.
La raccolta di capitali per le start up può avvenire in diversi modi e uno di questi è affidarsi ad un business angel, una persona che creda nel futuro del vostro progetto rischiando il proprio denaro e mettendo a disposizione tutta la sua esperienza. Questi, sono definiti come investitori informali perché, a differenza dei normali investitori, non sono enti o imprese come le banche e gli istituti di credito. Tuttavia, ciò non comporta che questi soggetti siano privi di adeguate competenze professionali. Infatti, è piuttosto comune questi siano esperti del settore, professionisti o manager, spesso in pensione, che mettono a disposizione non solo il loro capitale, ma anche le proprie capacità e competenze.
Nonostante sia un investitore informale e non istituzionale, deve iscriversi in un registro tenuto presso la Banca d’Italia. Inoltre, deve trattarsi di una persona che deve investire nella start up almeno 50.000 euro in tre anni.
Indice degli Argomenti
Business angel: chi sono?
Con business angel si fa, in genere, riferimento a veri e propri investitori informali. Si tratta di soggetti che a titolo personale o per il tramite di una società mettono finanziamenti all’interno di una start up al fine di contribuire alla crescita. L’intento è di investire in nuove attività, per poi trarne un profitto. Infatti, in cambio del finanziamento, generalmente, viene assegnata una quota delle partecipazioni societarie.
Spesso l’investitore decide di finanziare la società (con un contributo economico ma anche con l’apporto di proprie conoscenze e competenze) in cambio di almeno il 50% delle quote. Di fatto, acquisisce il controllo della società che viene finanziata.
Chi decide di svolgere questo tipo di attività, solitamente, è un professionista del settore. Può aver già lavorato in start up, oppure è un investitore da tempo, oppure un gruppo di professionisti del settore. A differenza dei fondi di investimento il business angel investe risorse proprie, pertanto la sua motivazione non è soltanto finanziaria. In cambio del suo investimento ottiene una percentuale di equity, ossia diventa socio della società.
L’investitore informale delle società
I business angels, noti anche come investitori informali o investitori privati, sono individui ad alto patrimonio netto che forniscono capitale finanziario e sostegno imprenditoriale a imprese emergenti o in fase di avvio. Questi investitori sono spesso imprenditori o ex imprenditori di successo che hanno accumulato una certa ricchezza e desiderano investire il loro capitale e le loro competenze in nuovi progetti imprenditoriali.
Questo tipo di investitori vengono definiti come “informali“. Infatti, a differenza dei normali investitori, non sono enti o imprese come le banche e gli istituti di credito. Il ricorso a questo tipo di soggetti è utile tutte le volte in cui l’impresa non ha bisogno di capitali ma piuttosto delle competenze manageriali e di business di questo tipo di soggetti. Si viene ad instaurare, quindi, un rapporto fiduciario tra la società ed il proprio investitore. Aspetto che non accade, almeno in questi termini, con società di investimento.
Il professionista, infatti, mette a disposizione anche la propria competenza, oltre che parte del patrimonio. L’obiettivo di questo tipo di professionisti è utilizzare le proprie competenze per accrescere nel più breve tempo possibile il valore dell’azienda. Solo a questo punto possono procedere alla cessione delle quote sul mercato per garantirsi un profitto.
Per una startup nella fase iniziale del suo ciclo di vita, contare su una figura con grande esperienza e conoscenza del settore comporta sicuramente una grande opportunità per superare le prime difficoltà.
Business angel e società di venture capital: differenze
È importante sottolineare che i business angels differiscono dalle società di venture capital, in quanto agiscono individualmente e investono il proprio capitale personale, mentre le società di venture capital raccolgono fondi da investitori istituzionali e operano come entità collettive.
Con venture capital si intendono forme di investimento di medio/lungo periodo. L’investitore decide di puntare su società definite “high grow companies”, ossia ad alto potenziale di crescita e sviluppo, nel momento in cui esse sono però ancora agli esordi. Proprio per tale ragione che sono uno strumento ottimale per sovvenzionare le start up innovative.
L’apporto degli investitori può essere cruciale per le imprese in fase di start-up o di crescita, fornendo loro il capitale e il supporto necessari per svilupparsi e raggiungere il successo. Allo stesso tempo, i questi traggono vantaggio dal potenziale di crescita delle imprese in cui investono e cercano di ottenere un ritorno sul loro investimento quando le imprese raggiungono un valore significativo o vengono acquisite da altre società.
Fase | Business angel | Venture capital |
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Fase di investimento | Entrano nel progetto quando la prima idea di start up si sta formando, detta see. | Intervengono nella fase immediatamente successiva, chiamata early stage |
Entità investimento | Contenuto, mediamente tra i 10mila e i 500mila euro. | Elevato, ben oltre i 500mila euro |
Progetti di investimento | Progetti che operano in un settore che già conoscono bene | Si focalizzano sulle potenzialità economiche del progetto. |
Le fasi dell’attività di investimento
L’attività del business angel si svolge in diverse fasi e comprende diverse attività. Di seguito, fornisco una panoramica generale del funzionamento dell’attività:
- Identificazione delle opportunità: gli investitori cercano progetti imprenditoriali promettenti in cui investire. Possono ricevere proposte di investimento dirette dagli imprenditori o possono cercare attivamente opportunità attraverso la propria rete di contatti o tramite piattaforme di investimento specializzate;
- Valutazione delle opportunità: conducono una rigorosa valutazione dell’opportunità di investimento. Esaminano il piano di business dell’impresa, valutano la sua potenziale redditività, analizzano il mercato di riferimento e valutano la competenza del team imprenditoriale. In questa fase, gli investitori cercano di valutare il rischio e il potenziale rendimento dell’investimento;
- Negoziazione degli accordi di investimento: Una volta che l’investitore è interessato a un’opportunità di investimento, inizia la fase di negoziazione degli accordi di investimento. Questi accordi definiscono i termini dell’investimento, inclusa la percentuale di partecipazione azionaria, le condizioni di finanziamento e gli obblighi delle parti coinvolte;
- Supporto imprenditoriale: Oltre al capitale finanziario, questi investitori offrono supporto imprenditoriale alle imprese in cui investono. Possono fornire consulenza, mentorship e condividere le proprie competenze ed esperienze per aiutare l’impresa a crescere e svilupparsi. Questo può includere consigli strategici, connessioni di rete, assistenza nella pianificazione aziendale e risoluzione di sfide operative.
- Monitoraggio degli investimenti: Dopo aver effettuato l’investimento, gli investitori monitorano regolarmente le prestazioni delle imprese in cui hanno investito. Possono richiedere rapporti finanziari periodici, partecipare a riunioni di consiglio o fornire feedback e suggerimenti all’impresa. Questo monitoraggio serve a garantire che l’investimento stia progredendo secondo le aspettative e ad affrontare eventuali sfide che possono sorgere lungo il percorso.
- Uscita dall’investimento: A un certo punto, gli investitori cercano di ottenere un ritorno sull’investimento attraverso un’uscita strategica. Questo può avvenire tramite l’acquisizione dell’impresa da parte di un’altra società, tramite l’offerta pubblica iniziale (IPO) o tramite il riacquisto delle quote da parte dei fondatori o di altri investitori.
È importante notare che l’attività può variare a seconda delle preferenze e delle strategie di ciascun investitore. Alcuni possono focalizzarsi su un settore specifico o su un determinato stadio di sviluppo delle imprese, mentre altri possono adottare un approccio più diversificato.
Dove è possibile trovare un business angel?
Presso la Banca d’Italia è possibile trovare il registro dei business angel. Inoltre, ci sono molti portali online allo scopo di individuare questo tipo di investitori. Nel tempo si sono costituiti veri e propri network di investitori, che dedicano risorse economiche con la finalità di supportare le start up innovative. La comunità più grande d’Italia al momento è Italian Angels for Growth, formata da ben 190 persone competenti nel settore dell’imprenditoria, dell’industria e della finanza. Sono già stati investiti 30 milioni di euro in 80 progetti. Inoltre, è possibile trovare questo tipo di investitori anche:
- Piattaforme di investimento online: Negli ultimi anni, sono emerse piattaforme di investimento online che mettono in contatto imprenditori e investitori. Queste piattaforme consentono agli imprenditori di presentare le loro proposte di investimento per una valutazione preliminare. Alcune piattaforme notevoli includono AngelList, Gust e Seedrs;
- Eventi e conferenze: Partecipare a eventi e conferenze di settore, startup o imprenditoriali può offrire l’opportunità di entrare in contatto con questi investitori. Questi eventi spesso attirano investitori, imprenditori e professionisti del settore che desiderano connettersi, condividere conoscenze ed esplorare opportunità di investimento.
Secondo il Report on the impact of Italian Business Angels in Italia ci sono oltre mille investitori di questo tipo.
IBAN – Italian Business Angel
Non di rado, questi si organizzano anche in piccoli gruppi di investitori. La loro remunerazione deriva dalla stessa partecipazione alle realtà imprenditoriali così costituite, entrando a far parte della compagine sociale. Invero, in tal modo consentono anche lo sviluppo di una solida gestione di impresa.
In molti casi si organizzano in veri e propri network, come i IBAN (Italian Business Angel Network), Questo è il gruppo italiano principale degli esponenti dell’angel investing il quale può fornire a chi sia interessato l’elenco dei B.A.N. locali di ciascuna regione.
Il gruppo costituisce un’associazione di investitori senza scopo di lucro. Essa mette in contatto i suoi associati con progetti imprenditoriali, che saranno poi valutati autonomamente dagli associati IBAN.
IAG – Italian Angels for Growtth
Italian Angels for Growth (IAG), è il più grande network di business angel italiani con più di 190 protagonisti del mondo imprenditoriale, finanziario e industriale che investono tempo, competenze e capitali per la crescita delle startup innovative. In oltre dieci anni di attività, IAG ha analizzato oltre 5.000 opportunità di investimento, finalizzando oltre 80 deals, per un totale di oltre 200 milioni di euro investiti.
Chi sono i business angel italiani?
A questa domanda, è possibile dare risposta facendo riferimento alle statistiche che possono individuare quello che è il profilo tipo di un un investitore italiano:
- Il tipico business angel italiano ha fra i 48 e i 57 anni, è un uomo, vive nel Nord Italia (61%) ed è affiliato ad IBAN o ad uno dei suoi BAN territoriali, oppure ad un Investor Club.
- Generalmente ha un passato come dirigente (39%), è laureato (94%), e circa il 39% attualmente si dichiara libero professionista.
Uno dei dati più critici di questa figura è che generalmente essi sono in prevalenza uomini. Soprattutto negli ultimi anni, è stato possibile assistere ad una progressiva riduzione della componente femminile.
Quando un’impresa dovrebbe cercare l’intervento di un business angel?
Un’impresa dovrebbe considerare l’aiuto di un investitore in diverse situazioni. Ecco alcuni casi da prendere in considerazione:
- Fase di avvio: Le imprese in fase di avvio, che sono ancora nella fase di sviluppo del loro prodotto o servizio e hanno bisogno di finanziamenti e supporto iniziale, possono beneficiare dell’aiuto di un investitore privato. Gli investitori informali possono fornire il capitale necessario per avviare l’attività e offrire orientamento strategico e consulenza imprenditoriale nelle prime fasi critiche;
- Crescita e scalabilità: Le imprese che hanno superato la fase di avvio e stanno cercando di espandersi e scalare il proprio business possono trarre vantaggio dall’apporto di un investitore informale. Questi investitori possono fornire il capitale necessario per finanziare l’espansione, nonché le competenze imprenditoriali e l’esperienza per affrontare le sfide legate alla crescita, come l’ingresso in nuovi mercati, lo sviluppo di nuovi prodotti o l’ottimizzazione delle operazioni;
- Accesso a reti e risorse: Gli investitori informali, grazie alle loro reti di contatti e alle connessioni nel mondo degli affari, possono fornire alle imprese l’accesso a risorse e opportunità che potrebbero altrimenti essere difficili da ottenere. Questo può includere l’introduzione a potenziali clienti, partner strategici, fornitori o altri investitori, aprendo nuove porte per la crescita e lo sviluppo dell’impresa;
- Consulenza e mentorship: Oltre al capitale, gli investitori possono offrire consulenza e mentorship alle imprese in cui investono. Grazie alla loro esperienza imprenditoriale, possono fornire preziosi consigli strategici, condividere le loro conoscenze settoriali e aiutare gli imprenditori a evitare errori comuni. Questo supporto può essere particolarmente prezioso per gli imprenditori meno esperti che desiderano imparare dagli investitori più esperti.
- Preparazione per futuri round di finanziamento: Collaborare con un investitore può aiutare un’impresa a prepararsi per futuri round di finanziamento più ampi, come quelli con investitori di venture capital. Questi possono contribuire a migliorare la proposta di valore dell’impresa, a rafforzare le sue prospettive di crescita e a costruire una solida base di investitori e supporto che può essere un fattore importante nella successiva raccolta di fondi.
È importante notare che la decisione di cercare l’aiuto di un business angel dipenderà dalla specifica situazione dell’impresa, dalle sue esigenze di finanziamento e dalle risorse che un investitore può apportare. Ogni impresa dovrebbe valutare attentamente le opportunità e le sfide che si presentano e decidere se coinvolgere un investitore è il percorso giusto per perseguire il proprio obiettivo di crescita e successo.
Come si prepara l’incontro con un business angel?
Preparare l’incontro è fondamentale per creare una buona impressione e massimizzare le possibilità di successo. Ecco alcuni suggerimenti su come prepararsi per un incontro con un investitore informale:
- Ricerca approfondita sull’investitore: Prima dell’incontro, cerca di ottenere il maggior numero possibile di informazioni sull’investitore. Analizza il suo background, le sue esperienze imprenditoriali precedenti, i settori di interesse e le imprese in cui ha investito in passato. Questa conoscenza ti aiuterà a personalizzare la tua presentazione e a stabilire un rapporto più significativo durante l’incontro;
- Preparazione di un elevator pitch convincente: Sii in grado di sintetizzare in modo chiaro e conciso la tua idea imprenditoriale in un breve discorso, noto come “elevator pitch“. Questo dovrebbe catturare l’attenzione dell’investitore, spiegare in modo convincente il valore della tua impresa e suscitare interesse per ulteriori discussioni. Assicurati di includere informazioni chiave come il problema che risolvi, la soluzione offerta, il mercato di riferimento e le potenziali opportunità di crescita;
- Preparazione di una presentazione dettagliata: Oltre all’elevator pitch, prepara una presentazione più dettagliata del tuo progetto imprenditoriale. Include elementi come il mercato target, la tua proposta di valore unica, l’analisi della concorrenza, la strategia di marketing e di vendita, la struttura del team e la pianificazione finanziaria. Assicurati di essere chiaro, coerente e di evidenziare i punti di forza chiave del tuo business;
- Dimostrazione di trazione e risultati: Se la tua impresa ha già ottenuto qualche risultato o ha dimostrato trazione, assicurati di evidenziarli durante l’incontro. Mostra le metriche di crescita, i clienti acquisiti, i profitti generati o altre prove tangibili del potenziale e del successo del tuo progetto. Questo aiuterà a generare fiducia e a dimostrare che stai facendo progressi concreti;
- Analisi dei potenziali punti deboli e risposte alle domande critiche: Prepara risposte alle possibili domande o critiche che potrebbero emergere durante l’incontro. Prendi in considerazione eventuali punti deboli del tuo business e prepara argomentazioni solide per affrontarli. Dimostra che hai una buona comprensione delle sfide e che hai un piano per superarle;
- Conoscenza dei termini e delle condizioni di investimento: Familiarizzati con i termini e le condizioni di investimento tipici offerti dagli investitori. Questo ti aiuterà a capire meglio cosa aspettarti durante le negoziazioni e a essere preparato per discutere i dettagli dell’accordo di investimento;
- Prova e ricevi feedback: Prima dell’incontro effettivo, prova la tua presentazione e ricevi feedback da persone fidate come amici, colleghi o mentori. Questo ti aiuterà a migliorare la tua presentazione, a rafforzare i punti deboli e a sviluppare maggiore sicurezza nel presentare il tuo progetto;
- Prepara un piano per il seguito: Infine, prepara un piano per il seguito dell’incontro. Pianifica quali saranno i passi successivi in caso di interesse da parte dell’investitore. Potrebbe essere necessario fornire ulteriori documenti o rispondere a domande aggiuntive. Assicurati di essere pronto a sfruttare l’entusiasmo generato dall’incontro e a muoverti verso la prossima fase del processo di negoziazione.
Quali clausole possono essere applicate da un business angles per il suo investimento?
Le clausole che un business angel può includere nell’accordo di investimento possono variare in base alle specifiche esigenze e alle negoziazioni tra le parti coinvolte. Tuttavia, ci sono alcune clausole comuni che spesso vengono applicate da un investitore informale per proteggere i propri interessi e mitigare i rischi. Ecco alcune di queste clausole:
- Clausola di equity: L’investitore acquisisce una percentuale di partecipazione azionaria nell’impresa in cambio del suo investimento. La clausola di equity stabilisce la quantità di azioni o quote che l’investitore acquisirà e i relativi diritti di voto e partecipazione agli utili;
- Clausola di diluizione: Questa clausola regola come avviene la diluizione dell’equity in caso di futuri round di finanziamento. Essa stabilisce che se l’impresa raccoglie ulteriori finanziamenti, l’investitore potrebbe vedere ridursi la sua percentuale di partecipazione azionaria. La clausola di diluizione può includere meccanismi come il diritto di partecipazione proporzionale alle successive raccolte di fondi;
- Clausola di liquidazione preferenziale: Questa clausola garantisce all’investitore il diritto di ricevere un importo prefissato o un rendimento preferenziale in caso di liquidazione o vendita dell’impresa prima degli altri azionisti. Ciò protegge l’investitore in caso di exit prematura dell’impresa;
- Clausola di blocco: Questa clausola può imporre un periodo di blocco durante il quale l’investitore non può vendere le sue azioni o quote. Questo periodo di blocco viene stabilito per garantire che l’investitore abbia un interesse a lungo termine nell’impresa e per evitare la vendita immediata delle azioni dopo l’investimento;
- Clausola di governance: L’investitore può richiedere una certa influenza o rappresentanza nella governance dell’impresa. Questa clausola può stabilire il diritto di nominare un membro nel consiglio di amministrazione o nel comitato di consulenza, consentendo all’investitore di partecipare alle decisioni strategiche dell’impresa.
- Clausola di exit: Questa clausola regola il processo di uscita dell’investitore dall’impresa. Può stabilire i meccanismi e le condizioni per una potenziale vendita delle azioni o quote, ad esempio attraverso un’acquisizione o una quotazione in borsa. La clausola di exit può includere restrizioni sulle vendite, diritti di prelazione per gli altri azionisti o meccanismi di determinazione del prezzo di vendita.
- Clausola di non concorrenza: Questa clausola può impedire all’investitore di investire in concorrenti diretti dell’impresa in cui ha investito, al fine di evitare conflitti di interesse.
È importante sottolineare che queste clausole sono solo esempi e che ogni accordo di investimento può essere personalizzato in base alle esigenze specifiche delle parti coinvolte.
Conclusioni
In conclusione, l’aiuto di un business angel può essere estremamente prezioso per le imprese in diverse fasi del loro percorso di crescita. Offrono non solo il capitale necessario, ma anche competenze imprenditoriali, reti di contatti e consulenza strategica che possono fare la differenza nel successo di un’impresa.
Le imprese dovrebbero considerare la ricerca di un investitore informale quando hanno bisogno di finanziamenti e supporto iniziale nella fase di avvio, quando desiderano espandersi e scalare il proprio business, quando cercano accesso a reti e risorse preziose e quando necessitano di consulenza e mentorship da parte di esperti del settore.
La preparazione per l’incontro con un business angel è fondamentale per massimizzare le opportunità di successo. È necessario condurre una ricerca approfondita sull’investitore, preparare un elevator pitch convincente e una presentazione dettagliata, dimostrare trazione e risultati tangibili e prepararsi per le domande critiche.
Durante le negoziazioni dell’accordo di investimento, è importante essere consapevoli delle clausole che un investitore potrebbe applicare per proteggere i propri interessi. Queste clausole possono includere l’equity, la diluizione, la liquidazione preferenziale, il blocco, la governance, l’exit e la non concorrenza.
In definitiva, l’investimento può apportare un valore significativo alle imprese, aiutandole a crescere, a superare sfide e a raggiungere i propri obiettivi. È importante valutare attentamente le opportunità e le sfide specifiche dell’impresa e cercare il supporto di un investitore informale quando si ritiene che possa essere il percorso giusto per garantire il successo e la crescita sostenibile.
Domande frequenti
Le imprese possono essere start-up o imprese in fase di espansione che necessitano di finanziamenti, reti di contatti, competenze imprenditoriali e consulenza strategica.
Investe il proprio capitale personale nell’impresa in cambio di una percentuale di partecipazione azionaria. L’investitore può fornire anche supporto operativo e strategico all’impresa.
I vantaggi includono l’accesso a finanziamenti, competenze imprenditoriali, reti di contatti, mentorship, consulenza strategica e una maggiore credibilità nel mercato.
Possono essere trovati attraverso reti professionali, eventi di networking, associazioni di investitori, piattaforme di crowdfunding o tramite raccomandazioni di persone fidate.
Cerca solitamente imprese con un modello di business solido, un mercato potenziale, un team competente e motivato, un vantaggio competitivo e un potenziale di crescita significativo.
Se l’impresa non ha successo, l’investitore potrebbe perdere tutto o parte del suo investimento. Tuttavia, l’investitore è consapevole dei rischi associati agli investimenti in imprese emergenti e diversifica spesso il suo portafoglio per mitigare i rischi.
Le aspettative di rendimento possono variare, ma generalmente si aspettano un rendimento significativo sul proprio investimento, che può essere realizzato attraverso un’exit (ad esempio, un’acquisizione o una quotazione in borsa) o attraverso il pagamento di dividendi.
La negoziazione degli accordi di investimento coinvolge tipicamente la discussione di clausole come l’equity, la diluizione, la governance, la liquidazione preferenziale e l’exit. Le condizioni vengono negoziate tra l’impresa e l’investitore per garantire un accordo equo e vantaggioso per entrambe le parti.