La rimozione dell’amianto dagli edifici è un’operazione importante, se non fondamentale, per la salute e il benessere della persona e dell’ambiente.
Sul web, spesso, si legge di un cosiddetto bonus per la rimozione dell’amianto. Anche se non si tratta di un bonus vero e proprio, almeno per come lo intendiamo comunemente, è prevista un’agevolazione che incentiva i privati a rimuovere e smaltire l’amianto, detraendo le spese in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Si tratta di una possibilità molto importante, spesso sconosciuta che non solo migliora la salute e il benessere, ma permette di aumentare anche il valore degli immobili.
Nel testo, tutti i dettagli sull’agevolazione, quando spetta e su come portare le spese in detrazione.
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Cos’è il bonus rimozione amianto
Si sente, quasi spesso, parlare di un fantomatico bonus per la rimozione dell’amianto. Esiste? Certo che sì, ma non nella veste di bonus così come lo intendiamo comunemente, ma sotto forma di detrazione fiscale ottenibile presentando la dichiarazione dei redditi.
Le spese per la rimozione e per la sostituzione dell’amianto possono essere portate in detrazione e, grazie al bonus per privati, è possibile detrarre le spese sostenute.
Gli interventi di bonifica sono agevolabili a prescindere dalla categoria edilizia ed è prevista la possibilità di detrarre anche le spese sostenute per il trasporto in discarica, sempre effettuato da aziende specializzate.
Il bonus segue le regole ordinarie previste per i lavori di ristrutturazione e sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024, con aliquota al 50% su un tetto di spesa massima di 96.000 euro. Successivamente, l’entità della misura sarà ridotta.
Perché è importante rimuovere l’amianto?
In passato, l’amianto è stato un materiale molto utilizzato soprattutto per la realizzazione di industrie e capannoni, ma anche per i tetti delle abitazioni. Una soluzione molto comoda, dato il costo molto basso e anche l’elevato isolamento termico che dà il materiale.
Solo più tardi è emerso un dato molto allarmante: l’amianto causa danni alla salute umana e anche all’ambiente. La pericolosità dell’amianto riguarda le fibre che possono danneggiare i polmoni causando il mesotelioma, una forma di cancro raro che colpisce le membrane che rivestono il torace. Non un problema di poco conto, ma estremamente nocivo per la salute. Le fibre inalate, inoltre, possono causare anche tumori ai polmoni, alla laringe e alle ovaie.
Il danno, però, è stato ormai fatto, considerando l’enorme utilizzo di un materie estremamente economico. Si calcola, infatti, che ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di amianto particolarmente pericoloso.
Rimuovere l’amianto è molto importante per cercare di limitare i danni alla salute e al benessere ambientale. Le spese per la rimozione, però, sono carico dei proprietari delle abitazioni, i quali devono rispettare anche regole molto stringenti.
La stessa rimozione, infatti, anche decisa liberamente dai proprietari, non può essere effettuata in piena autonomia, ma solo da ditte autorizzate che adottano severi protocolli.
Come ottenere il bonus rimozione amianto
La spesa sostenuta per la bonifica dell’amianto può essere detratta in sede di dichiarazione dei redditi. La detraibilità trova applicazione in base all’articolo 16-bis, comma 1, lett l del TUIR.
La detrazione spetta anche nel caso in cui la bonifica non sia correlata a ulteriori interventi edilizi.
Gli interventi di bonifica dell’amianto sono agevolabili indipendentemente dalla categoria edilizia dell’immobile. Tuttavia, per ottenere la detrazione del bonus per la rimozione dell’amianto è fondamentale che gli interventi sia eseguiti da aziende specializzate.
Come detrarre le spese nella dichiarazione dei redditi
La detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dell’amianto, sia per singole unità immobiliari che per parti comuni di edifici residenziali, è fruibile nella dichiarazione dei redditi.
La detrazione sarà suddivisa in dieci rate annuali di pari importo, calcolata su un massimo di 96.000 euro. È bene tenere a mente che il bonus, con questo importo, è valido solo fino al 31 dicembre 2024. Dopo questa data, l’aliquota di detrazione scenderà al 36% con un limite di spesa di 48.000 euro.
Il richiedente deve conservare la documentazione attestante lo svolgimento dei lavori, le fatture e le ricevute di pagamento. Nel bonifico deve essere indicata la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e anche il codice fiscale o la Partita Iva del destinatario.
Conclusioni
Il cosiddetto bonus rimozione amianto non è che la possibilità di portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute per la bonifica delle proprie abitazioni.
Quindi, gli interventi di rimozione dell’amianto, eseguiti su singole unità immobiliari e su parti comuni di edifici residenziali, sono agevolabili.
Il bonus amianto è riconosciuto indipendentemente dalla categoria edilizia degli interventi realizzati sull’immobile e spetta a prescindere dalla realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio.