Le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro rischiano di perdere lo sconto se non presentano la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro fine anno. Con le festività natalizie alle porte e i CAF pronti alla chiusura, i margini di manovra si stanno riducendo drasticamente.
Siamo al 14 dicembre e il tempo stringe. Le famiglie italiane che non hanno ancora aggiornato la propria DSU per ottenere l’ISEE 2025 devono muoversi immediatamente se vogliono beneficiare del bonus bollette da 200 euro previsto dal Decreto-legge n. 19/2025. La scadenza definitiva è fissata al 31 dicembre 2025, ma considerando i giorni di chiusura dei centri di assistenza fiscale durante le festività e i tempi tecnici necessari per l’elaborazione delle pratiche, restano pochissimi giorni utili per agire.
Il contributo straordinario, introdotto dal cosiddetto “Decreto Bollette” e convertito in legge il 30 aprile 2025, rappresenta un aiuto concreto per milioni di famiglie alle prese con bollette energetiche ancora elevate nonostante il calo dei prezzi rispetto al picco del 2022. L’importo di 200 euro viene applicato direttamente sulla bolletta elettrica come sconto, suddiviso in rate giornaliere che si spalmeranno nell’arco di circa tre mesi a partire dal momento in cui l’INPS valida l’ISEE e trasmette i dati al Sistema Informativo Integrato.
Indice degli argomenti
- Due categorie di beneficiari con trattamenti diversi
- Perché la scadenza è così pressante
- Il nodo delle festività natalizie
- Come funziona l’erogazione del bonus
- Chi ha perso la scadenza del 30 giugno
- I requisiti tecnici da rispettare
- Come verificare l’avvenuta applicazione
- Cosa fare immediatamente
- Infografica riepilogativa
Due categorie di beneficiari con trattamenti diversi
Il meccanismo prevede un trattamento differenziato a seconda della fascia ISEE. Per i nuclei familiari con un indicatore fino a 9.530 euro, o fino a 20.000 euro in caso di almeno quattro figli a carico, il bonus arriva in automatico senza alcun adempimento. Queste famiglie ricevono già il bonus sociale ordinario e il contributo straordinario di 200 euro si aggiunge automaticamente, portando il risparmio complessivo annuo oltre i 500 euro tra bonus elettrico ordinario e contributo extra.
La situazione è diversa per chi ha un ISEE compreso tra 9.531 e 25.000 euro. Per questa fascia, che include circa 3 milioni di nuclei familiari prima esclusi da qualsiasi agevolazione sulle bollette, il bonus non è automatico. È indispensabile presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 31 dicembre 2025 per permettere all’INPS di calcolare l’ISEE e trasmetterlo al sistema che gestisce le agevolazioni. Senza questo passaggio, nessuno sconto verrà applicato, indipendentemente dal fatto che si rientri nei requisiti economici.
Perché la scadenza è così pressante
La delibera ARERA 135/2025/R/eel ha stabilito che l’INPS trasmette mensilmente, da aprile 2025 fino a gennaio 2026, gli elenchi dei nuclei familiari con ISEE valido al Sistema Informativo Integrato. Quest’ultimo verifica l’ammissibilità controllando che la fornitura elettrica sia intestata a un componente del nucleo familiare e che non ci siano duplicazioni. Solo dopo queste verifiche, che richiedono mediamente tre o quattro mesi dalla data di attestazione dell’ISEE, gli operatori applicano lo sconto in bolletta.
Chi presenta la DSU a dicembre 2025 vedrà probabilmente lo sconto applicato nel primo trimestre del 2026, con possibili slittamenti a seconda dei tempi di elaborazione del singolo CAF e dei periodi di punta. Presentarla a gennaio 2026 potrebbe invece comportare ritardi significativi o addirittura la perdita del diritto al contributo, considerando che i termini di erogazione previsti dal decreto potrebbero non coprire attestazioni ISEE troppo tardive.
Il nodo delle festività natalizie
La maggior parte dei CAF e dei patronati chiuderà dal 24 dicembre al 6 gennaio. Questo significa che chi vuole presentare la DSU entro l’anno ha a disposizione solo i prossimi dieci giorni lavorativi. La compilazione della dichiarazione richiede la raccolta di diversi documenti: redditi del 2023, patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2023, patrimonio immobiliare, eventuali assegni di mantenimento, dati catastali degli immobili posseduti. Una volta presentata la DSU, l’INPS impiega mediamente dieci o quindici giorni lavorativi per elaborare l’ISEE, tempi che si dilatano nei periodi di alta richiesta come quello natalizio.
Per chi preferisce la modalità online tramite il portale INPS, accessibile con SPID, CIE o CNS, i tempi possono essere leggermente più rapidi grazie alla DSU precompilata. Tuttavia, anche in questo caso serve familiarità con la piattaforma e attenzione nella compilazione delle sezioni autodichiarate, pena il rischio di errori che allungano ulteriormente i tempi.
Come funziona l’erogazione del bonus
Una volta che l’ISEE è stato validato e rientra nella soglia dei 25.000 euro, parte un processo automatico. L’INPS trasmette mensilmente al Sistema Informativo Integrato l’elenco dei nuclei familiari aventi diritto. Il SII incrocia questi dati con quelli delle forniture elettriche, verifica che il contratto sia intestato a un componente del nucleo familiare ISEE e che la tariffa sia per uso domestico. Completate le verifiche, comunica agli operatori di luce l’importo da scontare.
Il bonus di 200 euro totali viene suddiviso in rate giornaliere di circa 2,25 euro al giorno, distribuite nell’arco di circa novanta giorni. Lo sconto viene applicato sulla voce “costo materia prima energia” e appare in bolletta nella sezione dedicata ai bonus sociali con la dicitura “Contributo straordinario DL n. 19/2025”. Se una bolletta bimestrale copre sessanta giorni, lo sconto sarà di circa 135 euro su quella bolletta specifica, proseguendo poi nelle fatture successive fino a esaurimento dei 200 euro complessivi.
Chi ha perso la scadenza del 30 giugno
Molte famiglie si chiedono se hanno ancora diritto al bonus dopo aver lasciato scadere il termine del 30 giugno 2025, che era stato indicato come riferimento per ricevere lo sconto nei mesi estivi. La risposta è affermativa: quella non era una scadenza definitiva ma solo una data utile per accedere rapidamente al contributo durante il secondo e terzo trimestre dell’anno. La vera scadenza è il 31 dicembre 2025.
Chi non ha presentato la DSU entro giugno riceverà comunque il bonus, ma con tempistiche slittate al 2026. Secondo le indicazioni dell’Autorità ARERA, l’erogazione del contributo per chi ha rispettato la scadenza di giugno si è completata tra luglio e settembre 2025. Per chi presenta la dichiarazione negli ultimi mesi dell’anno, lo sconto arriverà nel primo trimestre utile del 2026, sempre che la DSU venga validata entro i termini previsti dal decreto.
I requisiti tecnici da rispettare
Non basta avere un ISEE sotto i 25.000 euro. Il contratto di fornitura elettrica deve essere intestato a uno dei componenti del nucleo familiare ISEE, deve avere tariffa per uso domestico e risultare attivo al momento della verifica. Anche le forniture momentaneamente sospese per morosità vengono considerate attive ai fini del bonus. Un errore frequente riguarda le situazioni in affitto: se il contratto di luce è intestato al proprietario di casa e l’inquilino ha un ISEE valido, il bonus non viene riconosciuto perché l’intestatario non fa parte del nucleo familiare dell’inquilino.
Altro aspetto da verificare è che nessun altro componente del nucleo familiare stia già beneficiando del bonus sociale sulla stessa tipologia di fornitura. Il sistema applica infatti il cosiddetto “vincolo di unicità“: un solo bonus per tipologia di utenza per nucleo familiare.
Come verificare l’avvenuta applicazione
Dopo aver presentato la DSU e ottenuto l’ISEE valido, occorre attendere due o tre cicli di fatturazione prima di vedere lo sconto in bolletta. Se dopo quattro mesi dalla validazione dell’ISEE non compare alcuna voce relativa al contributo straordinario, è necessario contattare il fornitore di energia elettrica fornendo il codice POD, i dati della DSU e il protocollo dell’attestazione ISEE. Il fornitore è tenuto a verificare con il Sistema Informativo Integrato se il nucleo familiare risulta negli elenchi trasmessi dall’INPS e, in caso affermativo, a sbloccare l’erogazione del bonus.
In bolletta, lo sconto deve essere chiaramente evidenziato nella sezione dedicata agli sconti e alle agevolazioni. L’importo giornaliero, seppur frazionato, deve essere visibile e il totale progressivo deve tendere ai 200 euro complessivi nell’arco dei tre mesi di erogazione.
Cosa fare immediatamente
Le famiglie che non hanno ancora un ISEE 2025 valido devono raccogliere immediatamente la documentazione necessaria e rivolgersi al CAF o al patronato più vicino nei prossimi giorni. In alternativa, chi ha dimestichezza con le piattaforme digitali può procedere autonomamente sul sito INPS utilizzando la DSU precompilata, che riduce i tempi di compilazione grazie ai dati già acquisiti dall’Agenzia delle Entrate e da altri enti.
Non serve presentare alcuna domanda specifica per il bonus bollette: è sufficiente avere un ISEE valido sotto i 25.000 euro. Il sistema provvederà automaticamente a riconoscere il diritto e a comunicarlo ai fornitori. L’importante è rispettare la scadenza del 31 dicembre per non rischiare di rimanere esclusi da un’agevolazione che, per molte famiglie, rappresenta un sostegno economico significativo in un momento in cui le bollette energetiche continuano a pesare sui bilanci domestici.
Infografica riepilogativa
