Da quest’anno ricevere un rimborso derivante dalla dichiarazione dei redditi potrebbe risultare difficile per chi ha debiti con il Fisco. La recente riforma della riscossione del 2024 prevede che il rimborso potrebbe essere sospeso o utilizzato forzatamente per coprire quanto dovuto al Fisco.
La novità è contenuta nel Decreto Legislativo n. 110/2024, che ha introdotto la cosiddetta compensazione forzosa tra crediti e debiti fiscali. L’art. 28 ter delle disp. risc. imp. redditi prevedeva che il fisco proponesse al contribuente la possibilità di compensare volontariamente eventuali debiti con i rimborsi fiscali spettanti. Il contribuente aveva 60 giorni di tempo per accettare o rifiutare la proposta. In caso di rifiuto, il rimborso veniva comunque emesso.
Adesso, non occorre più il consenso del contribuente. Se vi sono debiti pendenti, il rimborso viene trattenuto direttamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Ricordiamo, tuttavia, che la norma nonostante sia in vigore, la sua applicazione è subordinata all’emanazione di un apposito decreto attuativo da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che al momento non risulta ancora pubblicato.
Il consiglio che ti diamo è di controllare la tua situazione debitoria, accedendo al cassetto fiscale o all’area riservata di Agenzia delle Entrate-Riscossione per controllare se hai cartelle aperte o avvisi da saldare. Ricordiamo che il blocco si attiva solo per rimborsi superiori a 500 euro. Se hai diritto a rimborsi inferiori, la procedura di blocco non si verifica.
Rimborso 730: come avviene?
Ogni anno lavoratori dipendenti e pensionati devono presentare il Modello 730, comunicando le informazioni su tutti i guadagni percepiti l’anno precedente. Il termine ultimo per presentarlo, anche in forma precompilata, è il 30 settembre.
Per i lavoratori dipendenti con sostituto d’imposta, il rimborso avviene direttamente in busta paga il mese successivo a quello in cui è stato presentato il modello 730. Per i pensionati il rimborso viene effettuato direttamente dall’Inps nella seconda mensilità successiva alla data di consegna della domanda. Ad esempio, se il 730 viene presentato entro il 30 giugno, il rimborso viene pagato a luglio. Chi presenta il Modello 730 senza sostituto d’imposta, il rimborso viene accreditato dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente.
Blocco dei rimborsi 730 in caso di debiti con il Fisco
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 110/2024 è stata introdotta la compensazione forzosa tra crediti d’imposta e debiti fiscali. Se hai diritto ad un rimborso IRPEF superiore a 500 euro e hai debiti fiscali pendenti, l’Agenzia delle Entrate Riscossione avvia una verifica preventiva.
Se emergono debiti non pagati, l’Agenzia delle Entrate Riscossione invia una proposta di compensazione al contribuente. Il contribuente ha 60 giorni di tempo per aderire alla proposta. In caso di accettazione, il credito fiscale viene utilizzato per estinguere (in tutto o in parte) i debiti.
Se rifiuta la compensazione, il rimborso viene sospeso fino al 31 dicembre dell’anno successivo, periodo durante il quale l’AdER può attivare un’azione esecutiva per il recupero forzoso dei debiti.
Decreto attuativo
Nonostante il decreto sia in vigore dall’8 agosto 2024, per poter trovare applicazione questa norma occorre un decreto attuativo del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) che a oggi non è ancora stato emanato.
Pertanto, per i rimborsi derivanti dal modello 730/2025 non ci saranno novità.