Preparati a un cambiamento radicale perché il tuo ISEE non sarà più necessario. Puoi accedere all’assegno unico e altre prestazioni sociali o bonus fiscali con il nuovo quoziente familiare. Il 21 novembre è arrivata, infatti, l’approvazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023.

Con la nuova Legge di Bilancio, il Governo Meloni cambierà le carte in tavola per chi vuole accedere all’assegno unico familiare o alle prestazioni erogate dall’Inps passando dal parametro dell’ISEE a quello del quoziente familiare. Il quoziente familiare è il nuovo indicatore che dovrebbe sostituire l’ISEE come parametro di riferimento per bonus e incentivi. Esso tiene conto non solo del reddito complessivo di una famiglia, ma soprattutto del numero di componenti o della presenza di eventuali persone con disabilità.

L’applicazione dell’aliquota del nuovo quoziente familiare si basa sul rapporto tra la somma dei redditi dei coniugi, divisa per i componenti del nucleo familiare.

Scopriamo tutti i dettagli nel corso di questa guida

Dall’Isee al quoziente familiare: come cambia l’assegno unico familiare

Tutti parlano del nuovo quoziente familiare ma aiuta davvero le famiglie a risparmiare?

Come abbiamo anticipato prima, con il quoziente familiare diciamo gradualmente addio al’ISEE.

Per accedere a molte agevolazioni e bonus, tra cui l’assegno unico familiare e il bonus bollette, quindi, servirà solo il quoziente familiare. Vuoi accedere al bonus occhiali, bonus psicologo o al super bonus? 

Anche in questo caso il calcolo si baserà sul tuo quoziente familiare.

Il quoziente familiare è concepito per dare vita ad una nuova tassazione Irpef e una nuova riforma fiscale basata sul reddito generale del nucleo familiare (e non sul singolo contribuente come adesso). Per maggiori dettagli leggi: Quoziente familiare.

Questo parametro rientra nel Piano di natalità di cui ha parlato la ministra, Eugenia Roccella, oltreché nei criteri per l’assegnazione e il calcolo dell’assegno unico familiare. Giorgia Meloni aveva infatti dichiarato che:

“La famiglia è il nucleo essenziale della nostra Nazione, è l’unità di base del nostro vivere sociale. Per questo crediamo che anche l’ordinamento fiscale debba riconoscere il ruolo sostitutivo di ammortizzatore sociale che le famiglie esercitano e che è sempre più cruciale nella moderna società”.

Pertanto, nasce da qui la scelta di cambiare il sistema di tassazione, in modo da tenere conto della composizione e delle caratteristiche delle famiglie. Più numerosa è la famiglia meno tasse si pagheranno.

La necessità di un nuovo parametro è stato messo in evidenza dalla ministra Roccella, secondo la quale “circa un milione di potenziali beneficiari ha scelto di rinunciare all’assegno”.

Come cambia allora l’assegno unico?

Con la nuova Legge di Bilancio, se hai una famiglia con 3 o più figli nel 2023 l’assegno unico verrà maggiorato del 50% per il primo anno. Ma non finisce qui! Il tuo assegno unico mensile sarà rimodulato con ogni probabilità, in base al costo dell’inflazione  e in base al quoziente familiare.

Un confronto ISEE e quoziente familiare

Come sostituirà il quoziente familiare l’ISEE familiare? 

Non sappiamo di preciso le cifre del nuovo assegno mensile. Con l’ISEE il tuo assegno mensile assegno mensile sarebbe passato, a causa del caro vita:

  •  dagli attuali 175 euro a 190 euro per redditi  fino a 15mila euro
  •  da 50 a 54 euro a chi ISEE fino a 40.000 euro

Infatti, l’ISEE è calcolato sul:

  • reddito complessivo dei componenti del nucleo familiare;
  • sommato al 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare;
  • in base al numero dei componenti del nucleo familiare;
  • tramite una scala crescente stabilita dalla legge. 

La scala di equivalenza crescente è questa:

  • il valore del primo componente del nucleo familiare è pari a uno;
  • quello del 2° familiare è pari a 0,57;
  • quello associato al primo figlio è 0,47 e così via, fino a 5 componenti.

Il nuovo coefficiente familiare, invece, funziona diversamente e l’assegno unico dovrebbe essere rimodulato a favore dei nuclei familiari più numerosi, esattamente come per il calcolo delle tasse da pagare.

 Tenendo in considerazione la composizione del nucleo familiare, il quoziente familiare prevede maggiorazioni di: 

  • 0,35 per ogni ulteriore componente; 
  • 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
  • 0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli, 
  • 0,35 in caso di quattro figli, 
  • 0,5 in caso di almeno cinque figli, in maniera progressiva. 

Quindi se intendi richiedere l’assegno unico familiare anziché tenere conto dell’ISEE il tuo quoziente familiare indicherà:

  • se ci sono figli a carico, 0,5;
  • 1 in caso di due figli o altri familiare a carico;
  • 2 in caso di tre o più familiari a carico.

In tal modo si crea una sorta di “reddito familiare” utile per richiedere il sussidio sociale o altri bonus fiscali di tuo interesse.

In conclusione, il quoziente familiare favorirebbe le famiglie più numerose ma non per forza quelle a basso reddito. Per questo ha suscitato perplessità e polemiche ancora prima di essere attuato.

Se vuoi rimanere aggiornato sul quoziente familiare e le news correlate, seguici sui canali Facebook e Linkedin.

Lascia una Risposta