L’Assegno sociale è un contributo economico di un ammontare pari a 503,27 euro per il 2023, di natura assistenziale erogato dall’INPS per 13 mensilità in favore di coloro che si trovano in condizioni economiche disagiate. L’Assegno sociale è concesso ai cittadini italiani o stranieri residenti in Italia, con almeno 67 anni di età e di precisi limiti reddituali. Il limite di reddito è di 6.542,51 euro annui, che sale a 13.085,02 euro se il richiedente è sposato.


L’assegno sociale è una misura che viene erogata dall’INPS per garantire un sostegno sociale a chi si trova in una situazione economica svantaggiata, e non ha copertura contributiva sufficiente per accedere alle misure di pensionamento garantite normalmente dall’ente previdenziale. Dal 1996, l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale.

Si tratta di una prestazione economica, erogata su domanda, dedicata ai cittadini in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. La prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.

L’assegno sociale INPS può essere richiesto da chi si trova in una situazione economica svantaggiata, quindi presentando un valore di reddito basso, e che ha compiuto 67 anni di età. Per poter richiedere questo sostegno è necessario rientrare in alcuni requisiti, tra cui la cittadinanza italiana, e il requisito di soggiorno nel paese per almeno dieci anni. Questa misura può essere rivolta sia ai cittadini coniugati che a quelli non coniugati, entro alcune soglie specifiche di reddito. Nell’articolo tutti i dettagli sull’assegno sociale e sugli importi per il 2022.

Assegno sociale 2023: di cosa si tratta

L’assegno sociale è una misura di carattere provvisorio, e comporta una erogazione economica da parte dell’ente previdenziale INPS ai beneficiari che soddisfano i requisiti di reddito, cittadinanza e età anagrafica.

L’assegno sociale è una prestazione economica, erogata su domanda, dedicata ai cittadini in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. La prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.

L’assegno sociale può essere richiesto da tutti i cittadini coniugati e non coniugati che hanno compiuto i 67 anni di età e che hanno redditi non superiori alle soglie annualmente previste dalla legge.

Questa misura va a sostituire la vecchia pensione sociale, e interviene unicamente per chi risiede all’interno dello stato italiano.

Il pagamento dell’assegno inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Il beneficio ha carattere provvisorio.

La verifica del possesso dei requisiti avviene annualmente, pertanto si può perdere il diritto al beneficio nel caso in cui la situazione reddituale dell’interessato cambi. Va ricordato che l’assegno sociale non è un reddito soggetto all’IRPEF, l’imposta sui redditi delle persone fisiche.

Questo sostegno è legato in particolare alla residenza all’interno del paese, che è una condizione necessaria per richiederlo, per cui può essere sospeso nel caso in cui il cittadino si trasferisca all’estero, anche per un breve periodo, superiore a 29 giorni.

L’Assegno sociale è una delle poche prestazioni assistenziali per le quali non è richiesta la presentazione di ISEE. Tutto ciò che occorre avere per presentare la domanda è la situazione reddituale. Tuttavia, una volta che l’Assegno viene riconosciuto fa reddito ai fini del calcolo dell’ISEE.

Chi può beneficiarne?

L’assegno sociale è garantito a tutti i soggetti che ne fanno richiesta e che rientrano nei requisiti previsti nel 2023 che riguardano in primo luogo la cittadinanza:

  • Essere cittadini italiani, oppure cittadini dell’Unione Europea, regolarmente iscritti all’anagrafe del Comune di residenza;
  • Essere cittadini della Repubblica di San Marino;
  • Essere cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria e rispettivi coniugi ricongiunti oppure essere cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • Essere cittadini svizzeri e dello Spazio Economico Europeo;
  • Essere residenti stabili in Italia da almeno 10 anni, con residenza documentata dal Comune.

Oltre a possedere questi requisiti inerenti alla cittadinanza, i cittadini interessati a richiedere il sostegno economico dell’INPS con l’assegno sociale devono anche trovarsi in queste condizioni:

  • Aver compiuto 67 anni di età;
  • Essere in una condizione di bisogno economico;
  • Avere cittadinanza italiana o equiparate, come visto sopra;
  • Risiedere effettivamente in Italia: il beneficio decade dopo 29 giorni di residenza in un paese estero;
  • Essere residenti in un Comune italiano da almeno 10 anni;
  • Non superare il reddito personale, o per coniugati, stabilito per il 2023.

Per avere accesso al beneficio tali cittadini devono percepire un reddito al di sotto delle soglie stabilite annualmente dalla Legge. Per il 2022 i limiti reddituali sono 6.097,32 euro di reddito personale e 12.194,65 euro di reddito coniugale. Per il 2023 i limiti reddituali sono 6.542,51 euro di reddito personale e 13.085,02 euro di reddito coniugale.

Pertanto possono accedere all’assegno sociale nel 2023 coloro che non sono sposati e hanno un reddito inferiore a 6.542,51 euro e coloro che sono sposati e hanno un reddito familiare inferiore a 13.085,02 euro.

Calcolo del reddito

Per poter ricevere l’assegno sociale, i cittadini interessati devono confermare di rientrare tra i beneficiari in base al reddito effettivo cumulato annualmente. In particolare, vanno considerati i redditi qui elencati che riguardano sia il soggetto richiedente che il coniuge:

  • Redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto fiscale e contributivo;
  • Redditi esenti da imposta;
  • Redditi con ritenuta alla fonte a titolo di imposta (sono incluse qui anche le vincite di concorsi a premi);
  • Redditi soggetti ad una imposta sostitutiva, come gli interessi bancari e postali, titoli di stato e obbligazioni;
  • Redditi derivati da terreni e fabbricati;
  • Pensioni di guerra;
  • Rendite vitalizie dall’INAIL;
  • Pensioni dirette erogate dagli stati esteri;
  • Pensioni e assegni corrisposti a invalidi civili, ciechi civili e sordi;
  • Assegni alimentari;

Non vengono invece conteggiati nel reddito dei richiedenti, e dei coniugi, i seguenti redditi:

  • Trattamenti di fine rapporto e anticipazioni;
  • Il reddito della casa di abitazione;
  • Competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • Indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili, indennità di comunicazione per i sordi;
  • Assegno vitalizio agli ex combattenti di guerra.

Limiti di reddito e importi dell’assegno sociale

L’importo dell’assegno sociale, per il 2023, è pari a 503,27 euro mensili, per 13 mensilità. In presenza di redditi, può essere concesso in misura ridotta fino a concorrenza dei limiti di reddito stabiliti.

L’importo dell’assegno sociale è ridotto del 50%, in caso di ricovero del titolare presso istituti a totale carico di enti pubblici. La riduzione è del 25% se la retta per il ricovero è a parziale carico del pensionato o dei suoi familiari, ovvero è in misura inferiore al 50% dell’importo dell’assegno sociale. Non opera nessuna riduzione se il concorso alla retta da parte del pensionato o dei suoi familiari è superiore al 50% dell’importo dell’assegno sociale.

Maggiorazione dell’Assegno sociale

Dal 2001, l’importo dell’assegno è stato maggiorato da una quota fissa non soggetta a perequazione di 12,91 euro mensili per coloro che hanno un età superiore a 75 anni, di 20,66 euro mensili per coloro che hanno un’età superiore a 75 anni.

Dal 2002, con la Legge di Bilancio 2002 al compimento dei 70 anni di età, il titolare di assegno sociale può richiedere il cosiddetto “incremento al milione”. Possono beneficiarne coloro che hanno 70 anni di età. L’età viene ridotta di un anno per ogni 5 anni di contribuzione (fino ad un massimo di 5 anni). E’ presa in considerazione tutta la contribuzione (figurativa, volontaria e da riscatto), a condizione che non abbia dato luogo a un trattamento pensionistico. Il riconoscimento dell’incremento è concesso d’ufficio e decorre dal mese successivo al perfezionamento dei requisiti ed è soggetto a perequazione.

Per il diritto alla maggiorazione:

  • Il pensionato solo non deve possedere redditi pari o superiori all’importo annuo dell’assegno sociale e della maggiorazione stessa;
  • Il pensionato coniugato, oltre al requisito reddituale di cui al punto a), non deve possedere redditi cumulati con quelli del coniuge, pari o superiori alla somma del limite di cui al punto a) e dell’importo annuo del trattamento minimo del Fpld.

Sono influenti:

  • Redditi di qualsiasi natura assoggettabili all’Irpef al netto dell’imposizione fiscale relativamente ai redditi influenti per la verifica reddituale;
  • Redditi esenti da imposte quali prestazioni assistenziali erogate dallo Stato;
  • Redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva;
  • Assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile;
  • Importo dell’assegno sociale eventualmente corrisposto al coniuge.

Non si considerano i redditi derivanti da:

  • Importo del proprio assegno sociale (è valutato quello del coniuge);
  • Reddito della casa di abitazione e relative pertinenze;
  • Trattamenti di famiglia;
  • 1/3 dell’importo della pensione liquidata esclusivamente con il sistema contributivo;
  • Indennità di accompagnamento di ogni tipo;
  • Indennità di comunicazione per i sordomuti;
  • Pensione di guerra;
  • Indennizzo risarcitorio per i danni subiti da trasfusioni e vaccinazioni di cui alla legge 210/92.

Come fare domanda per beneficiare dell’assegno sociale?

La domanda per l’assegno sociale può essere inoltrata a partire dal mese in cui si perfeziona il requisito anagrafico dell’età previsto dalla legge. Non è consentita la presentazione della domanda prima di tale mese.

Per poter accedere alla misura dell’assegno sociale INPS è necessario presentare domanda apposita all’ente previdenziale INPS, comunicando tutte le informazioni che provano la sussistenza dei requisiti per l’accesso alla misura.

Vanno quindi dichiarati sia lo stato di residenza che i redditi percepiti durante l’anno per poter accedere alla misura. Ci si può rivolgere all’INPS tramite piattaforma online ufficiale, accedendo con credenziali digitali SPID, CIE oppure CNS, oppure rivolgendosi ad un patronato, o chiamando direttamente l’ente previdenziale tramite numero verde.

L’accesso all’assegno sociale si perde se viene cambiata la residenza all’estero, o con permanenza in un altro paese per più di 29 giorni consecutivi, oppure si perde quando non vengono comunicate correttamente le informazioni aggiornate in base al reddito.

Casi di riduzione dell’assegno sociale

Nel caso in cui la persona beneficiaria dell’Assegno sociale sia ricoverata in un istituto con rette a carico dello Stato o di Enti pubblici, l’importo dell’assegno è ridotto:

  • Se la retta è a totale carico dello Stato la riduzione è del 50%;
  • Se la riduzione è pari al 25% quando la retta versata dall’interessato o dai familiari è di un importo inferiore alla metà dell’assegno sociale;
  • Se la retta comporta una spesa superiore al 50% dell’assegno stesso, questo non subisce diminuzioni.

Occorre produrre idonea documentazione, rilasciata dall’istituto o comunità presso cui è ricoverato, che attesti l’esistenza e l’entità del contributo a carico di enti pubblici e di quello eventualmente a carico dell’interessato o dei suoi familiari. Attraverso il modello ACCAS/PS disponibile sul sito INPS, è necessario accertare lo stato di eventuale ricovero e i requisiti di residenza effettiva in Italia.

Revoca

L’Assegno sociale INPS viene sottoposto a controlli annuali in quanto è una misura provvisoria. L’erogazione viene sospesa se il titolare soggiorna all’estero per più di 29 giorni. Trascorso un anno dalla sospensione, la prestazione è revocata.

Il diritto all’erogazione dell’Assegno sociale può venir meno anche nel caso di perdita dei requisiti previsti dalla legge. Ad esempio possono essere delle variazioni della situazione reddituale che devono essere comunicate ogni anno all’INPS tramite l’invio del modello RED. Se il beneficiario omette di comunicare i dati aggiornati, l’assegno viene prima sospeso e poi interrotto definitivamente dopo 60 giorni. 

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