Con il recente Decreto Antifrode (D.L. n. 147/2021) e il ritorno dei bonus per l’edilizia per il 2022, arriva l’obbligo per tutte le agevolazioni fiscali per le spese edili di presentare un visto di conformità. Questo obbligo comporta la presentazione dell’accessibilità ai bonus per il rispetto dei criteri per cui si può accedere alle agevolazioni, con la conferma che le spese sono congrue ai bonus.

Tale obbligo, tuttavia, sussiste solo laddove si decida di optare, in luogo della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Questo si riferisce, quindi, ad esempio al bonus ristrutturazione, all’ecobonus ordinario, al bonus facciate, al sismabonus ordinario, etc.

Il ritorno del Superbonus 110% e dei bonus per l’edilizia renderà necessario per il 2022 quindi effettuare nuovi controlli sugli accessi ai bonus, tramite ad esempio il Visto di Conformità. Molti si chiedono se saranno detraibili tutte le spese per il Visto di Conformità o per l’asseverazione, la risposta è in parte affermativa. Vediamo nell’articolo le ultime novità a proposito del Visto di Conformità e delle detrazioni fiscali.

Lavori fino a 10.000 euro senza obbligo di visto di conformità

Un emendamento alla Legge di bilancio 2022, prevede che vi possa essere un esonero dall’applicazione del visto di conformità, qualora si tratti di piccoli lavori edili, qualificando come tali quelli al di sotto dei 10.000 euro. Rientrerebbero, pertanto, nell’esenzione visto di conformità ed asseverazione interventi, ad esempio, come la sostituzione della caldaia, l’installazione della stufa pellet, la pulitura e tinteggiatura della facciata, trattandosi di lavori che, in genere, riescono a realizzarsi con una spesa che si mantiene al di sotto della citata soglia di 10.000 euro. Tuttavia, occorre attendere la definitiva approvazione della legge di stabilità per avere certezza di questo esonero parziale sotto la soglia di spesa di 10.000 euro.

Visto di Conformità: di cosa si tratta

Il Visto di Conformità è di fatto un obbligo che è stato introdotto come soluzione alla nuova necessità di controllo delle erogazioni delle agevolazioni fiscali ai cittadini. Secondo il Decreto Antifrode infatti sarà necessario, per accedere al Superbonus 110%, ma anche alle altre agevolazioni per l’edilizia, presentare un Visto di Conformità specifico per i lavoratori svolti.

Il Visto di Conformità è un documento che attesta che il soggetto che sta richiedendo il bonus specifico per l’edilizia abbia effettivamente applicato tutta una serie di lavori congrui al bonus specifico richiesto. Si tratta di una sorta di certificazione che attesta che effettivamente i lavori svolti, con le spese sostenute, sono validi per poter ricevere l’agevolazione.

Questo documento non va confuso con l’asseverazione, poiché il primo documento è rilasciato da un professionista commercialista, o da un CAF abilitato, mentre l’asseverazione è un documento che certifica la congruità delle spese per il lavoro, ed è confermata da un tecnico abilitato come un architetto, un ingegnere o un geometra, specificatamente per i lavori svolti.

Il Visto di Conformità è stato introdotto come obbligo dal Decreto Antifrode perché, come ha anche spiegato Mario Draghi nell’ultima conferenza stampa, le agevolazioni fiscali rivolte ai cittadini hanno nel 2021 provocato come conseguenza indesiderata l’insorgere di illeciti e frodi di diverso tipo. Per tutelare lo stato e i cittadini da queste frodi sono state introdotte misure specifiche come il Visto di Conformità e il prezzario unico valido per tutta Italia.

Visto di Conformità: chi è obbligato a presentarlo

Dal 2022 molti soggetti saranno di fatto obbligati alla presentazione del Visto di Conformità. Questa certificazione sarà obbligatoria per diversi soggetti a partire dal 2022: per tutti i cittadini che vogliono accedere al Superbonus 110%, in tutti i casi.

Questo significa che il visto di conformità sarà necessario sia quando il cittadino procede a chiedere una cessione del credito o uno sconto in fattura, sia quando la detrazione fiscale viene ricevuta in un arco temporale di 10 anni tramite dichiarazione dei redditi. Per quanto riguarda tutti gli altri bonus edilizi il visto di conformità sarà obbligatorio nel momento in cui cittadino chiede la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Queste decisioni sono state prese per limitare il proliferare di illeciti compiuti soprattutto tramite le richieste di accesso allo sconto in fattura o alla cessione del credito. Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate è stata autorizzata a bloccare qualsiasi erogazione dello sconto in fattura e della cessione del credito, nel momento in cui vengono rilevati degli illeciti compiuti da situazioni potenzialmente a rischio. Questo visto di conformità quindi si estende a tutti i diversi bonus che saranno disponibili nuovamente dal prossimo anno, come l’Ecobonus, i Bonus ristrutturazioni, il Sismabonus e il Bonus Facciate, oltre al Superbonus 110%.

Spese detraibili per il Visto di Conformità

Sul Visto di Conformità ci sono alcune novità specifiche che riguardano la possibilità di detrarre le spese con la Legge di Bilancio 2022. Secondo gli ultimi provvedimenti infatti è possibile detrarre, per l’accesso ai bonus edilizi, tutte le spese sostenute per il rilascio del Visto di Conformità oppure dell’attestazione che dimostra la congruità delle spese.

Si tratta di una possibilità anche per tutti i bonus che sono diversi dal Superbonus 110%. Va ricordato anche che alcune attività di ristrutturazione sono escluse dall’obbligo di Visto di Conformità: si tratta di tutti quei lavori di edilizia libera e di interventi con importo inferiore a 10.000 euro (tranne il bonus facciate).

Secondo questo provvedimento sarà quindi possibile detrarre fiscalmente le spese per ricevere l’attestazione del Visto di Conformità e l’asseverazione.

Risulta particolarmente importante uno dei più recenti emendamenti per la Legge di Bilancio 2022 del governo che prevede che l’obbligo di presentare un Visto di Conformità sussista solo per tutti quei lavori che superano la cifra di 10.000 euro.

Questa misura ha parecchie ripercussioni per quanto riguarda l’applicabilità delle nuove norme, perché per piccoli lavori (come quello di sostituzione di una caldaia) non sarà obbligatorio disporre di un Visto di Conformità e di una relazione riguardante i prezzi.

Asseverazioni e prezzario

Sempre in merito alle nuove norme sul Decreto Antifrode viene anche disposto l’utilizzo di un prezzario che va a regolare tutti i prezzi relativi ai lavori di ristrutturazione o di lavori specifici su parti di immobili.

Una particolare eventualità che si è presentata è quella dell’utilizzo dei prezzari DEI, che tuttavia sono esclusi per tutti i bonus edilizi al di fuori dell’Ecobonus 110%. Al momento si attende che la Legge di Bilancio 2022 includa anche questo tipo di prezzario all’interno della normativa, tuttavia si tratta di una misura importante che va a limitare notevolmente gli illeciti ai danni dei cittadini.

Quello che è stato riscontrato infatti è che in concomitanza con l’arrivo delle agevolazioni fiscali per il 2021 i prezzi per i lavori nell’edilizia sono aumentati notevolmente, a discapito dei cittadini che richiedono i lavori stessi.

Se da un lato infatti i bonus fiscali hanno dato una spinta in più al settore dell’edilizia, dall’altro lato hanno fatto sorgere nuove problematiche come appunto la proliferazione di illeciti. Il Visto di Conformità e l’asseverazione sono considerati i principali strumenti per limitare queste situazioni.

Articolo precedentePatent box: cos’è e quali sono le ultime novità
Prossimo ArticoloMerito creditizio e rapporto banca impresa: il rating
Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

5 COMMENTI

  1. Buongiorno per quanto riguarda il visto di conformità e asseverazione per spese fino a 10000 euro nn serve! Ma 10000 euro per tipologia o in totale??
    Esempio: ho fatto già sconto in fattura nel mese di ottobre per 7000 euro cioè ho versato 3500 euro, in questo caso posso fare altre 3000 euro di fattura pagando 1500 euro totale 10000 euro, sempre della stessa tipologia lavori di edilizia.
    O posso spendere altri 10000 euro per sconto in fattura??
    Non si sommano con altre spese? Esempio posso spendere con sconto in fattura 5000 Mattonelle 5000 porte 3000 caldaia….10000 è inteso per tipologia? O totale …edilizia elettricità idraulico….

  2. La spesa del v isto di conformità, già sostenuta a dicembre 2021 per.bonus facciate, posso portarla in detrazione, con successiva vendita del credito ad istituto bancario entro marzo 2022?

  3. Buongiorno, vorrei sapere se si portano tutte le spese in detrazione in 10 anni serviranno i visti di conformità e asseverazione? Grazie

  4. Buongiorno nel 2021 ho cambiato la caldaia nel mio appartamento (condensazione + termostato + valvole termostatiche sui radiatori) pagato con bonifico parlante e spesa totale inferiore a 10000. Sono quindi titolare del 65% a titolo credito imposta che intendo cedere alle Poste Italiane senza obbligo di visto conformità e asseverazione tecnica. La piattaforma web Entrate non aggiornata non mi consente in autonomia di comunicare la mia cessione e finalizzare il mio contratto di cessione alle poste. Cosa debbo fare? Aspettare che le Entrate aggiornino il sito? Rivolgermi comunque ad un CAAF per far inserire la mia comunicazione? Quando è il mio ultimo termine per presentare la domanda di cessione? Grazie per l’aiuto

Lascia una Risposta