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Transizione green, bonus 5.0 utilizzabile dalle imprese entro il 2025

Nell'ambito della transizione green si inserisce il bonus 5.0, un credito d'imposta rivolto alle imprese che investiranno nelle annualità 2024 e 2025 in interventi volti a ridurre i consumi energetici e a mettere in atto tecnologie ad elevata sostenibilità ambientale. Il beneficio non sarà corrisposto con le stesse modalità del piano 4.0.

Sono 6,3 miliardi di euro le risorse stanziate dal Governo con il Piano Transizione 5.0 nell’ambito dei fondi PNRR, a cui si aggiungono i 6,4 miliardi rimasti dal Piano 4.0 fino al 2025. In totale per la transizione green sono stati dunque messi a disposizione 13 miliardi. Alle imprese che negli anni 2024 e 2025 effettueranno nuovi investimenti in strutture produttive nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici verrà corrisposto quello che è stato definito ‘bonus 5.0’, sottoforma di credito d’imposta.

Il bonus 5.0 viene concesso a condizione che tramite gli investimenti agevolabili si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Vediamo di seguito i dettagli.

Come funziona il bonus 5.0

Il governo punta sempre più a promuovere l’innovazione, la sostenibilità e l’efficienza energetica delle imprese. Rispetto però al precedente Piano 4.0 le modalità di fruizione del bonus 5.0 saranno diverse.

Come previsto infatti dall’art. 38 del dl 19/2024 l’accesso al credito d’imposta del 45% della spesa fino a 50 milioni di euro per investimenti ammissibili da realizzare nel 2024 e 2025 non sarà ‘automatico’. Non sarà quindi possibile gestire l’agevolazione 5.0 da parte dell’impresa come avviene per gli incentivi automatici compensandoli in ‘autonomia’ nel modello F24. 

Il bonus sarà fruibile nel rispetto di determinati parametri e solo se verrà rispettata una precisa procedura burocratica che prevede la comunicazione preventiva del progetto di investimento al Gse (Gestore servizi energetici), il quale procederà poi a determinare il credito d’imposta utilizzabile fino al 31 dicembre 2025, con il coinvolgimento del ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit) e dell’Agenzia delle entrate. Per ottenere il riconoscimento del bonus 5.0 l’impresa dovrà far asseverare da esperti il risparmio energetico raggiunto (rispetto al periodo precedente l’avvio dell’investimento agevolato), di almeno il 3% della struttura produttiva o in alternativa di almeno il 5% dei processi produttivi interessati dall’agevolazione.

Limitazioni stringenti sono previste anche per le agevolazioni in materia di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e di formazione del personale finalizzata all’utilizzo delle nuove tecnologie. Per completare il mosaico della normativa di sostegno alla transizione green delle imprese mancano peraltro ancora i decreti attuativi per la piena operatività del bonus, molto attesa dagli operatori.

Quali spese rientrano nel bonus 5.0

Nell’ambito del bonus 5.0 saranno agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali di cui agli allegati A e B annessi alla legge 232/2016 . Tra questi ultimi rientrano anche i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata o introducono meccanismi di efficienza energetica. Rientrano inoltre i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme suindicate.

Le spese contemplate dal bonus 5.0 contemplano infine quelle del personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione; i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti connessi al progetto, le spese di viaggio, i materiali e le forniture attinenti al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota riferita al progetto, i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione.

Nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici sono poi agevolabili anche gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.

Con riferimento in particolare ai moduli fotovoltaici, sono considerati ammissibili esclusivamente i seguenti prodotti:

  1. Moduli fotovoltaici prodotti nell’Ue con un’efficienza a livello di modulo di almeno il 21,5%;
  2. Moduli fotovoltaici con celle prodotti nell’Ue con un’efficienza a livello di cella di almeno il 23,5%;
  3. Moduli prodotti nell’Ue composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem con un’efficienza di cella di almeno il 24,0%.

Sostanzialmente i beni inclusi nel bonus 5.0 sono gli stessi che erano previsti nel piano 4.0.

Le percentuali del credito d’imposta

Il credito d’imposta è riconosciuto con queste percentuali: 35% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 15% del costo per investimenti oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro; 5% del costo per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

La riduzione dei consumi, riproporzionata su base annuale, dovrà essere calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti agevolabili, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sui consumi stessi. Per le imprese di nuova costituzione il risparmio energetico conseguito va calcolato rispetto ai consumi energetici medi annui i cui parametri saranno individuati con apposito decreto attuativo.

Va poi precisato che il credito d’imposta è utilizzabile fino al 31 dicembre 2025 esclusivamente in compensazione decorsi 5 giorni dalla regolare trasmissione, da parte di Gse, all’Agenzia delle entrate dell’elenco dei beneficiari. L’ammontare non ancora utilizzato al 31 dicembre 2025 va riportato in avanti ed è utilizzabile in 5 quote annuali di pari importo. Il credito d’imposta non può formare oggetto di cessione o trasferimento neanche all’interno del consolidato fiscale.

Conclusioni

Il bonus 5.0 si inserisce nell’ambito del piano transizione 5.0, prosecuzione del precedente piano 4.0. Le risorse messe a disposizione ammontano a 13 miliardi di euro, con cui alle imprese che investiranno in interventi ‘green’ nel 2024 e nel 2025 verrà corrisposto un rimborso a titolo di credito d’imposta.

Le risorse saranno usufruibili fino al 31 dicembre 2025 da qualsiasi impresa a prescindere dalla forma giuridica ricoperta.

Con questo piano il governo punta sempre più a promuovere l’innovazione, la sostenibilità e l’efficienza energetica imprenditoriale, in un’ottica di una progressiva riduzione dei consumi energetici e di basso impatto ambientale.

Sabrina Maestri
Sabrina Maestri
Classe 1986, vogherese, aspirante consulente del lavoro. Appassionata di giornalismo, scrivo da anni per portali di informazione e testate giornalistiche online occupandomi di temi legati al mondo del lavoro, al fisco e bonus fiscali.

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