Pensioni 2026: l’età sale dal 2027 (ecco di quanto e per chi)

HomeNewsPensioni 2026: l'età sale dal 2027 (ecco di quanto e per chi)
Pensioni 2026: dal prossimo anno cambia tutto (età, requisiti, misure abolite).

La legge di bilancio 2026 ha confermato quello che molti temevano: dal 2027 l’età per andare in pensione aumenterà. Ma c’è una doppia notizia: la buona è che l’aumento non scatterà subito, la cattiva è che quando arriverà colpirà praticamente tutti, tranne una ristretta platea di lavoratori. E con una novità che cambia le carte in tavola: Quota 103 e Opzione Donna spariscono definitivamente dal 2026, lasciando solo l’Ape Sociale come unica via di flessibilità. Vediamo nel dettaglio cosa cambia davvero per chi sta programmando il proprio pensionamento.

Il vero nodo della legge di bilancio: l’aumento dell’età

La prima cosa da chiarire è che l’aumento dell’età pensionabile non è una decisione discrezionale del governo Meloni, ma un meccanismo automatico previsto dalla legge. Ogni due anni, l’Istat certifica la variazione della speranza di vita dei 65enni e, se questa aumenta, si allungano proporzionalmente anche i requisiti per andare in pensione. È la logica del sistema: se viviamo più a lungo, lavoriamo più a lungo.

Adeguamento all’aspettativa di vita: come funziona il calcolo

Il meccanismo di adeguamento biennale alla speranza di vita è stato introdotto dalla riforma Monti-Fornero e prevede che i requisiti pensionistici vengano rivisti ogni due anni in base ai dati Istat. Per il biennio 2027-2028, l’Istat ha certificato un aumento della speranza di vita pari a tre mesi. Questo aumento, però, arriva dopo tre bienni consecutivi (2021-2022, 2023-2024 e 2025-2026) in cui l’adeguamento è stato nullo o negativo, complici gli effetti della pandemia Covid-19.

Il decreto del Ministero dell’Economia del 18 luglio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 ottobre 2023, ha confermato che per il biennio 2025-2026 non ci saranno variazioni dei requisiti pensionistici. L’età per la pensione di vecchiaia resta quindi ferma a 67 anni fino al 31 dicembre 2026.

Pensioni di vecchiaia: il nuovo requisito anagrafico nel 2026 e 2027

Ecco lo scenario preciso:

  • Nel 2026: età pensionabile confermata a 67 anni (invariata rispetto al 2025);
  • Dal 1° gennaio 2027: età pensionabile a 67 anni e 1 mese;
  • Dal 1° gennaio 2028: età pensionabile a 67 anni e 3 mesi.

I tre mesi di adeguamento previsti dall’Istat sono stati quindi “spalmati” su due anni: un mese nel 2027 e due mesi nel 2028. La manovra destina 3,6 miliardi nel triennio 2026-2028 alle misure previdenziali: 500 milioni per il 2026, 1,9 miliardi per il 2027 e 1,2 per il 2028.

AnnoEtà per la pensione di vecchiaiaFonte
202567 anniDecreto MEF 18/07/2023
202667 anniConfermato (nessun adeguamento in vigore per quest’anno)
202767 anni e 1 meseProiezione basata su Legge di Bilancio 2026 e adeguamento speranza di vita
202867 anni e 3 mesiProiezione basata su Legge di Bilancio 2026 e adeguamento speranza di vita

Blocco o rallentamento? La scelta del governo

Il governo ha scelto di rallentare l’adeguamento automatico dell’aspettativa di vita di tre mesi, distribuendolo in un mese nel 2027 e due mesi nel 2028, solo per alcune categorie. Non si tratta quindi di un vero “blocco“, ma di una dilazione che attenua l’impatto immediato sui lavoratori. La scelta nasce dalla necessità di bilanciare sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale e tutela dei lavoratori più esposti.

Pensioni anticipate: quanto (e chi) deve lavorare di più?

L’adeguamento dell’età non colpisce solo la pensione di vecchiaia, ma anche i requisiti contributivi per chi vuole uscire prima attraverso la pensione anticipata ordinaria (la cosiddetta “Fornero”).

Requisiti contributivi uomini e donne: la rincorsa alla pensione anticipata

La norma introdotta dal decreto legge n. 4/2019 ha stabilito la sospensione degli adeguamenti della speranza di vita dal 1° gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2026. Di conseguenza:

Fino al 31 dicembre 2026:

  • Uomini: 42 anni e 10 mesi di contributi
  • Donne: 41 anni e 10 mesi di contributi

Dal 1° gennaio 2027:

  • Uomini: 42 anni e 11 mesi di contributi
  • Donne: 41 anni e 11 mesi di contributi

Dal 1° gennaio 2028:

  • Uomini: 43 anni e 1 mese di contributi
  • Donne: 42 anni e 1 mese di contributi

Questi requisiti si applicano indipendentemente dall’età anagrafica, ma con una penalizzazione importante: la finestra mobile.

La finestra mobile: i tempi di attesa post-maturazione

I lavoratori e le lavoratrici conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla maturazione del requisito contributivo (cosiddetta “finestra“). In pratica, anche dopo aver raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi, un lavoratore dovrà attendere altri tre mesi prima di ricevere il primo assegno. Per i dipendenti pubblici del comparto scuola e AFAM, le decorrenze sono ancora più rigide (1° settembre o 1° novembre).

AnnoUomini (contributi minimi)Donne (contributi minimi)Note
Fino al 31/12/202642 anni e 10 mesi41 anni e 10 mesi+ Finestra di attesa di 3 mesi
Dal 01/01/202742 anni e 11 mesi41 anni e 11 mesi+ Finestra di attesa di 3 mesi
Dal 01/01/202843 anni e 1 mese42 anni e 1 mese+ Finestra di attesa di 3 mesi

I lavori gravosi: le categorie esenti dall’aumento

La manovra 2026 prevede un’eccezione per una platea ristretta di lavoratori gravosi e usuranti (circa il 2% dei nuovi pensionati), per i quali l’aumento dei requisiti viene congelato fino al 2028.

Rientrano in questa categoria:

  • Operai dell’edilizia e dell’industria estrattiva;
  • Conduttori di gru, macchinari mobili e mezzi pesanti;
  • Conduttori di linee di montaggio automatizzate;
  • Infermieri e ostetriche ospedalieri;
  • Insegnanti della scuola dell’infanzia e degli asili nido;
  • Addetti alla cura e assistenza personale;
  • Operatori ecologici e della nettezza urbana.

Per accedere al beneficio servono almeno 30 anni di contributi e aver svolto l’attività gravosa per almeno 6 anni negli ultimi 7 (o 7 negli ultimi 10).

Le misure flessibili scomparse (Quota 103, Opzione Donna)

La vera sorpresa della legge di bilancio 2026 è l’assenza di due misure che negli ultimi anni hanno rappresentato canali alternativi di uscita anticipata dal lavoro.

Quota 103: ultimo treno o rinnovo?

Il governo ha scelto di eliminare definitivamente Quota 103, lasciando migliaia di lavoratori senza la possibilità di uscita anticipata programmata. Quota 103, introdotta nel 2023 come evoluzione di Quota 100 e Quota 102, consentiva il pensionamento con 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma con pesanti penalizzazioni:

  • Ricalcolo interamente contributivo dell’assegno (con perdite stimate tra il 5% e il 20%);
  • Finestra mobile di 7 mesi per i privati, 9 per i pubblici;
  • Tetto massimo all’importo erogabile (circa 2.818 euro mensili lordi nel 2024).

La misura introdotta nel 2023 non ha ottenuto il successo sperato a causa del tetto all’importo erogabile, delle finestre mobili di attesa e del ricalcolo contributivo dell’assegno. Il governo ha quindi deciso di non prorogarla, considerando anche che sarebbe comunque scaduta a fine 2025.

Opzione Donna: addio definitivo o possibile salvezza

Contestualmente viene confermato l’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, mentre vige la cristallizzazione del diritto per le lavoratrici che hanno maturato i requisiti di Opzione Donna entro il 31 dicembre 2024.

Opzione Donna è uno strumento pensato per consentire la pensione anticipata alle lavoratrici, a fronte di requisiti più favorevoli: 35 anni di contributi e un’età minima variabile negli anni (58-60 anni a seconda delle disposizioni e della situazione lavorativa). In cambio, l’importo dell’assegno viene interamente calcolato con il metodo contributivo, comportando spesso riduzioni significative rispetto al sistema misto.

La misura, già ristretta negli ultimi anni a sole tre categorie (caregiver, lavoratrici invalide, dipendenti di aziende in crisi), non compare nel testo della legge di bilancio 2026. Chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2024 mantiene il diritto di accedere al pensionamento anticipato grazie al principio della “cristallizzazione del diritto”, ma per tutte le altre è addio definitivo.

Tabella riepilogativa

MisuraRequisitiRequisiti 2026 (previsti)Requisiti 2027 (previsione Istat)
Pensione di vecchiaia67 anni67 anni67 anni e 1 mese
Pensione anticipata (uomini)42 anni e 10 mesi42 anni e 10 mesi42 anni e 11 mesi
Pensione anticipata (donne)41 anni e 10 mesi41 anni e 10 mesi41 anni e 11 mesi
Quota 103Attiva (62 anni + 41 anni di contributi)ABOLITA
Opzione DonnaAttiva (categorie ristrette)ABOLITA
Ape socialeAttiva (63 anni e 5 mesi)CONFERMATADa definire
Trattamento minimo603,40 €611,84 € (Aumento per rivalutazione)
Minima con maggiorazione616,67 €619,79 € (Per over 75, da confermare)

Cosa aspettarsi per il futuro

La manovra 2026 segna una svolta netta nella politica previdenziale: fine delle sperimentazioni sulla flessibilità in uscita, ritorno al rispetto degli automatismi legati all’aspettativa di vita (seppur rallentati), tutela selettiva solo per categorie fragili o con lavori particolarmente gravosi.

Per chi è vicino al pensionamento, le scelte da fare sono chiare: verificare subito se si rientra nelle categorie protette (lavori gravosi, Ape Sociale), considerare se conviene ancora sfruttare la finestra 2026 con i requisiti attuali, valutare attentamente il rapporto tra anticipo e perdita economica nel caso di misure con ricalcolo contributivo ancora accessibili.

Il 2027 segnerà l’inizio di una nuova fase, con requisiti più stringenti che accompagneranno i lavoratori italiani verso un progressivo allungamento della vita lavorativa. Una dinamica che, secondo le proiezioni demografiche, è destinata a proseguire nei prossimi decenni.

I più letti della settimana

Abbonati a Fiscomania

Oltre 1.000, tra studi, professionisti e imprese che hanno scelto di abbonarsi per non perdere i contenuti riservati e beneficiare dei vantaggi. Abbonati anche tu a Fiscomania.com oppure Accedi con il tuo account.

I nostri tools

 

Andrea Baldini
Andrea Baldinihttps://fiscomania.com/
Laurea in Economia Aziendale nel 2014 presso l'Università degli Studi di Firenze. Collabora stabilmente nella redazione di Fiscomania nel ambito fiscale. Appassionato da sempre di Start-up, ha il sogno di diventare business angel per il momento opera come consulente azienda nel mondo delle Start up. andreabaldini@fiscomania.com
Leggi anche

Manovra 2026: le principali misure per le imprese

Il Governo con la Manovra 2026 prevede anche una serie di misure mirate a sostenere la competitività delle imprese...

Bonus ISEE 2026: la lista completa

Lista aggiornata bonus Isee 2026: da assegno unico a bollette, tutte le agevolazioni per soglia di reddito. Novità prima...

IMU 2025 al 16 dicembre: controlli su 4 milioni di immobili fantasma

Entro il 16 dicembre deve essere versato il saldo IMU 2025: quest'anno sono attivi controlli su immobili non censiti...

Le 7 novità fiscali della manovra 2026 che devi conoscere subito

La Legge di Bilancio 2026 introduce importanti novità fiscali: dal taglio IRPEF alla Rottamazione quinquies, dalle flat tax per...

Nuova IRPEF 2026: quanto aumenta davvero la busta paga

Dal 2026 lo scaglione 28–50 mila euro scende dal 35% al 33%, ma oltre 200 mila il vantaggio scompare:...

Bonus bollette 2026: come riceverlo e quando arriva?

Il bonus bollette 2026 ti permetterà di beneficiare fino a 1.226 euro di sconto su gas, luce e acqua...