Bonus infissi 2026: come cambiano le agevolazioni fiscali?

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Bonus infissi 2025-2027: detrazioni per la sostituzione degli infissi tramite Ecobonus o Bonus ristrutturazioni, 50% (36% seconde case) in 10 anni senza sconto in fattura/cessione del credito; massimali 120.000/96.000 €, requisiti e invio ENEA. Dal 2026 aliquote ridotte al 36% e 30%.

La Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207) ha apportato, come nel caso di ogni legge di bilancio, varie modifiche al regime delle agevolazioni. Per quanto riguarda più specificamente le detrazioni fiscali relative alla sostituzione di infissi e serramenti ci sono novità che vale la pena di conoscere e che riguardano in particolare il triennio 2025-2027.

Per quanto riguarda l’anno in corso, è opportuno specificare che il Bonus infissi 2025 è una detrazione che rientra nell’Ecobonus oppure nel Bonus ristrutturazioni. È anche importante sottolineare che per ottenere l’agevolazione non c’è la necessità di effettuare altri lavori in casa.

Per quanto riguarda il 2026, si potrà sempre usufruire di detrazioni fiscali per la sostituzione di infissi e serramenti, ma le aliquote saranno inferiori.

Bonus infissi 2025: come funziona?

Come accennato in precedenza, il bonus infissi 2025 può essere richiesto nell’ambito dell’Ecobonus (interventi di riqualificazione energetica, art. 1 commi da 344 a 347, Legge n. 296/2002 e Art. 14, D.L. n. 63/2013) o con il Bonus ristrutturazioni (noto anche come Bonus casa, artt. 16-bis TUIR e 16, D.L. n. 63/2013).

A prescindere da quale agevolazione si sfrutti, la detrazione massima di cui si può usufruire è del 50% per quanto riguarda l’abitazione principale e del 36% per quanto riguarda la seconda casa. Stiamo quindi parlando di agevolazioni significative, che permettono un notevole risparmio.

La detrazione fiscale deve essere utilizzata in dichiarazione dei redditi (sotto forma di detrazione IRPEF) in 10 rate annuali di pari importo. Non è possibile per i Bonus infissi 2025 o 2026 ottenere il rimborso tramite sconto in fattura o con cessione del credito.

Possono accedere all’agevolazione: proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, inquilini, comodatari, familiari conviventi e conviventi di fatto che sostengono la spesa; condomìni per parti comuni. Gli immobili devono essere accatastati (o con richiesta in corso), in regola con i tributi locali. Per Ecobonus è necessario un impianto termico nell’ambiente ove si sostituiscono gli infissi.

Tra gli interventi ammessi si segnalano:

  • Sostituzione di infissi e serramenti esistenti con nuovi a migliori prestazioni (finestre, portefinestre, eventualmente i cassonetti se parte integrante del serramento);
  • Non sono agevolabili nuove aperture o ampliamenti di vani luce;
  • Requisiti di prestazione: rispetto dei valori di trasmittanza termica U in funzione della zona climatica; per Ecobonus serve asseverazione della conformità dei prodotti installati e della posa;
  • Posa in opera corretta e materiali conformi alle schede tecniche del produttore.

Le spese accessorie sono ammissibili: progettazione, fornitura, posa, smontaggio e smaltimento dei vecchi infissi, opere accessorie strettamente funzionali, IVA.

Dal 2025 è stato introdotto un elemento di attenzione per i redditi elevati: il plafond familiare limita le detrazioni fiscali per redditi superiori a € 75.000. Questa misura può influenzare la pianificazione degli interventi per le famiglie ad alto reddito.

Ecobonus

L’Ecobonus è un’agevolazione fiscale volta a incentivare interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione. Per ottenerlo è quindi necessario scegliere infissi che hanno prestazioni energetiche superiori rispetto a quelli sostituiti. La legge prevede anche che nella stanza dove si svolgono i lavori sia presente un impianto di riscaldamento fisso e funzionante. La detrazione è possibile sia su edifici residenziali che non residenziali. Il limite massimo di spesa per l’Ecobonus è 120.000 euro.

Bonus ristrutturazioni

Se si devono sostituire infissi in un ambiente non riscaldato (per esempio un garage), l’agevolazione da richiedere è il Bonus ristrutturazioni. Questa agevolazione può essere richiesta solo su edifici residenziali ed è pensata per lavori di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione vera e propria.

Il limite massimo di spesa per il Bonus ristrutturazioni è di 96.000 euro, sia nel caso di prima che di seconda casa.

Bonus infissi 2026: le percentuali di detrazione

Le aliquote relative al Bonus infissi 2026 sono più basse rispetto a quelle del Bonus infissi 2025. L’aliquota per la prima casa scenderà infatti al 36%, mentre quella per la seconda casa passerà al 30%.

Quindi, se la spesa sostenuta nel 2025 per la sostituzione degli infissi nella prima casa è di 20.000 euro, il recupero massimo è di 10.000 euro. Se l’intervento di sostituzione viene effettuato nel 2026, invece, il recupero massimo sarà di 7.200 euro.

Documentazione necessaria

Per richiedere le agevolazioni sugli infissi, in fase di dichiarazione dei redditi, è necessario presentare la fattura intestata al beneficiario della detrazione e la copia della ricevuta del pagamento effettuato tramite bonifico parlante. Questo deve riportare come descrizione: “Bonus ristrutturazione L. 296/2006” o “Ecobonus DL 63/2013” e deve riportare il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il codice fiscale o partita IVA del soggetto che esegue i lavori. Nel caso di Ecobonus è necessario effettuare anche l’invio della comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Il 2026 rappresenta una fase intermedia verso un sistema più selettivo e focalizzato sull’efficienza energetica effettiva.

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