Regime impatriati: come accedere all’agevolazione senza laurea

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L’Agenzia delle Entrate, con le risposte ad interpello n. 71 e 74 del 2025 apre le porte del regime fiscale agevolato ai professionisti con esperienza qualificata, anche senza titolo di studio universitario.

Non è più necessaria la laurea (almeno triennale) per accedere al regime fiscale degli impatriati (ex art. 5 D.Lgs. n. 209/23). L’Agenzia delle Entrate, con le risposte a interpello 71/2025 e 74/2025 pubblicate a marzo 2025, ha rivoluzionato l’accesso alle agevolazioni fiscali previste per chi rientra in Italia dall’estero.

Il nuovo regime per i lavoratori impatriati consente l’agevolazione anche a soggetti senza laurea purché in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione come definiti dal diritto vigente, con redditi agevolabili al 50% entro € 600.000 annui se sussistono tutte le condizioni richieste dalla norma.

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate (risposte a interpello n. 71 e 74 del 2025) hanno confermato l’alternatività dei requisiti tecnici e l’ammissibilità di percorsi basati su professioni regolamentate o su esperienza professionale documentata, nonché altri profili operativi per la corretta applicazione del regime.

Perché è possibile senza laurea

La lettera d) dell’art. 5, comma 1, D.Lgs. n. 209/2023 richiede il possesso dei requisiti di “elevata qualificazione o specializzazione” rinviando alle definizioni dei D.Lgs. n. 108/2012 e n. 206/2007 (integrati nel 2023 dal D.Lgs. n. 152/2023 che ha aggiornato l’art. 27‑quater T.U.I. – Carta Blu UE), senza porre il titolo universitario come condizione esclusiva o necessaria. Le risposte ad interpello n. 71/E/2025 e n. 74/E/2025 hanno ribadito l’alternatività dei percorsi abilitanti ai requisiti richiesti, ammettendo in concreto l’accesso anche per profili non laureati in presenza di professione regolamentata o esperienza equipollente comprovata.

Il D.Lgs. n. 108/2012 attua la disciplina del lavoro altamente qualificato e, per effetto degli aggiornamenti all’art. 27‑quater T.U.I., consente di soddisfare il requisito anche tramite “qualifica professionale superiore” attestata da esperienza senza necessità di laurea, nei termini previsti. Il D.Lgs. n. 206/2007 definisce e disciplina l’esercizio delle professioni regolamentate e il riconoscimento delle qualifiche professionali UE, costituendo un canale alternativo per dimostrare l’elevata qualificazione/specializzazione.

I 3 percorsi per dimostrare la qualifica professionale

La nuova interpretazione dell’articolo 5 del D.Lgs. n. 209/2023 riconosce quattro modalità alternative per attestare l’elevata qualificazione richiesta (quindi, il soddisfacimento del requisito richiesto):

1. Percorso accademico tradizionale

Resta valido il possesso di un titolo di studio terziario di almeno 3 anni o una qualifica post-secondaria equivalente al livello 6 del Quadro Nazionale delle Qualificazioni. Ma non è più l’unica strada.

2. Professioni regolamentate

I professionisti iscritti ad albi o collegi (commercialisti, ingegneri, architetti, avvocati, medici, etc.) soddisfano automaticamente il requisito attraverso l’iscrizione professionale, indipendentemente dal titolo di studio (ex D.Lgs. n. 206/2007).

3. Esperienza professionale documentata quinquennale

Il requisito può essere soddisfatto anche dimostrando almeno cinque anni di esperienza professionale documentata in ruoli qualificati. L’esperienza deve essere:

  • Continuativa nel tempo e verificabile documentalmente, magari attraverso documentazione rilasciata dal datore di lavoro;
  • Pertinente al ruolo che si andrà a svolgere in Italia. Deve esserci rispondenza tra esperienza maturata e ruolo che si andrà a svolgere, indicato nel contratto o nella proposta vincolante;
  • Di livello superiore (dirigenti, quadri, specialisti). Solo questo tipo di inquadramenti sono ammessi;
  • Documentata con contratti, buste paga, referenze. La documentazione è fondamentale per dimostrare la presenza del requisito in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Fast track ICT: solo 3 anni

Per dirigenti e specialisti ICT è sufficiente dimostrare 3 anni di esperienza negli ultimi 7, riconoscendo la carenza di talenti tech e la rapidità di evoluzione del settore. Anche in questo caso è fondamentale la verifica documentale dell’esperienza maturata nel settore e la rispondenza con il ruolo che si andrà a svolgere in Italia (art. 27‑quater T.U.I.).

Documentazione

La dimostrazione avviene tramite evidenze documentali e attestazioni idonee, secondo indirizzi operativi indicati anche nella circolare congiunta Interno‑Lavoro del 28.03.2024 relativa alle procedure Carta Blu UE, utile come best practice probatoria.

Tabella: canali di accesso ai requisiti senza laurea

CanaleCosa dimostrareRiferimentoNote pratiche
Professione regolamentataIscrizione/riconoscimento per esercizio in Italiad.lgs. 206/2007 (G.U., Normattiva) Valido anche per cittadini UE con iter di riconoscimento titolo 
Esperienza 5 anniQualifica professionale superiore con 5 anni esperienza pertinenteArt. 27‑quater T.U.I. (Normattiva) Attestazione datore e documenti probatori coerenti col ruolo 
ICT/Dirigenti 3 su 73 anni esperienza su 7 anni precedenti per ruoli ICT/dirigentiArt. 27‑quater T.U.I. (Normattiva) Richiamo a ISCO‑08 n. 133 e 25 nei materiali esplicativi 
Laurea (alternativa)Titolo terziario ≥ triennale o livello 6 QNQArt. 27‑quater T.U.I. (Normattiva) Non necessario se sussiste uno degli altri canali 

Attestazioni e controlli: come muoversi in pratica

L’Agenzia ha evidenziato che la verifica dei requisiti tecnico‑professionali non è oggetto di interpello interpretativo, richiedendo attestazioni e valutazioni tecniche in capo ai soggetti competenti, tipicamente il datore e le amministrazioni coinvolte. La circolare congiunta Interno‑Lavoro del 28.03.2024 fornisce un modello operativo per attestare qualifiche tramite esperienza (Carta Blu UE) utile anche a fini probatori per il regime impatriati.

Casi concreti risolti dall’Agenzia delle Entrate

Vediamo, di seguito, i casi concreti risolti dall’Agenzia delle Entrate sulla casistica.

Project manager senza laurea

Nella risposta ad interpello n. 71 del 2025 il caso analizzato è quello di un project manager con anni di esperienza ma privo di laurea può accedere al regime. L’Agenzia conferma che “il titolo di istruzione superiore è alternativo al possesso di una qualifica professionale attestata dall’esperienza“.

Specialista informatico non laureato

Nella risposta ad interpello n. 74 del 2025 il caso analizzato è quello di uno sviluppatore software con oltre 3 anni di esperienza (classificazione ISCO-08 n. 133 e 25) accede al regime anche senza diploma universitario.

Primo ingresso di stranieri

Sempre con la risposta ad interpello n. 70 l’Agenzia delle Entrate ha ammesso il fatto che cittadini stranieri che non sono mai stati residenti in Italia possono beneficiare del regime al primo trasferimento, sfatando dubbi interpretativi residui. Sul punto, vedi anche: Regime impatriati per consulenti stranieri: guida.

Come dimostrare l’esperienza professionale per il regime impatriati

Per dimostrare l’esperienza professionale occorre fare riferimento alla circolare congiunta dei Ministeri dell’Interno e del Lavoro del 28 marzo 2024. Sebbene emanata per disciplinare il rilascio della Carta Blu UE ai lavoratori stranieri altamente qualificati, questa circolare fornisce un modello probatorio concreto applicabile anche al regime degli impatriati.

L’Agenzia delle Entrate, richiamando espressamente l’articolo 27-quater del TU Immigrazione nelle risposte 71 e 74 del 2025, ha di fatto adottato gli stessi parametri valutativi della Carta Blu UE per verificare la sussistenza della “qualifica professionale superiore” richiesta dal regime impatriati.

La circolare stabilisce criteri oggettivi e modalità documentali precise per attestare che un professionista, pur privo di laurea, possieda le competenze necessarie per essere considerato “altamente qualificato“. La circolare Interno-Lavoro identifica tre elementi fondamentali che devono essere documentati congiuntamente per validare l’esperienza professionale:

Durata temporale verificabile

Il primo requisito riguarda la continuità temporale dell’esperienza, che deve essere:

  • Minimo 5 anni per le professioni generali (60 mesi effettivi);
  • Minimo 3 anni negli ultimi 7 per specialisti ICT;
  • Documentata mese per mese senza interruzioni significative;
  • Coerente tra i vari documenti presentati.

La circolare specifica che periodi di formazione on-the-job possono essere computati se certificati dal datore di lavoro, mentre stage e tirocini vanno valutati caso per caso in base all’effettivo contenuto professionale.

Pertinenza e rilevanza settoriale

Il secondo pilastro richiede che l’esperienza sia strettamente pertinente al ruolo che si andrà a svolgere in Italia. La circolare introduce il concetto di “coerenza funzionale progressiva“: non è necessario aver svolto esattamente le stesse mansioni per 5 anni, ma dimostrare un percorso professionale coerente nel settore di riferimento.

La pertinenza viene valutata attraverso:

  • Corrispondenza con i codici ISCO-08 (International Standard Classification of Occupations);
  • Allineamento con la classificazione ISTAT CP2021 delle professioni;
  • Coerenza del percorso di crescita professionale;
  • Specializzazione progressiva nel settore.

3. Livello qualitativo superior

Il terzo elemento, spesso il più critico, riguarda la dimostrazione del livello “superiore della qualifica. La circolare chiarisce che non basta aver lavorato 5 anni in un settore, ma occorre dimostrare:

  • Ruoli di responsabilità crescente;
  • Gestione di progetti complessi o team;
  • Competenze specialistiche non facilmente reperibili;
  • Contributi innovativi al settore.

Documentazione probatoria specifica

La circolare fornisce un elenco tassativo dei documenti considerati probatori, distinguendo tra documenti primari (obbligatori) e secondari (integrativi).

Documenti primari obbligatori

Contratti di lavoro dettagliati Devono contenere: inquadramento, livello, mansioni specifiche, periodo esatto di impiego. I contratti generici o incompleti non sono considerati sufficienti.

Certificati di servizio su carta intestata Rilasciati dai datori di lavoro precedenti, devono specificare:

  • Date esatte di inizio e fine rapporto
  • Ruolo ricoperto e evoluzione nel tempo
  • Principali responsabilità e achievement
  • Firma e contatti HR verificabili

Buste paga continuative Almeno una busta paga ogni 3 mesi per dimostrare continuità. Le buste paga attestano anche il livello retributivo, indicatore indiretto della qualifica.

Dichiarazione sostitutiva del datore attuale Per l’ultimo impiego, dichiarazione dettagliata che confermi ruolo, responsabilità e competenze acquisite.

Documenti secondari integrativi

Portfolio progetti Documentazione di progetti gestiti con evidenza del ruolo ricoperto, budget gestiti, risultati ottenuti. Particolarmente rilevante per consulenti e project manager.

Certificazioni professionali Anche se non obbligatorie, certificazioni come PMP, PRINCE2, AWS, Microsoft, Google rafforzano significativamente il dossier.

Lettere di referenza circostanziate Da clienti, colleghi senior o partner commerciali che attestino competenze specifiche e contributi professionali.

Evidenze di formazione continua Attestati di corsi di aggiornamento, workshop, conferenze che dimostrano investimento nella crescita professionale.

Consulenza fiscale regime impatriati

La possibilità di verificare il requisito di elevata specializzazione professionale, per quanto chiarito dall’Amministrazione finanziaria, non appare semplice. La possibilità di dimostrare comprovata esperienza professionale comprovata dalla documentazione che il lavoratore deve produrre può comportare problematiche quando tale esperienza si è formata all’estero. Inoltre, non avere la possibilità di far verificare preventivamente all’Amministrazione finanziaria la propria posizione esperienziale, comporta ulteriori rischi a carico del lavoratore che devono essere attentamente valutati in sede di valutazione dell’agevolazione stessa.

Per un inquadramento solido e difendibile è opportuno valutare il profilo personale, la storia occupazionale e la documentazione congiuntamente a HR e fiscale, alla luce dei rinvii extratributari e della prassi 2025. È disponibile una consulenza online per analizzare i requisiti, strutturare le attestazioni e pianificare l’accesso al regime impatriati senza laurea con criteri di risk management e tax planning avanzato.

Riferimenti normativi

  • D.Lgs. 209/2023, articolo 5
  • D.Lgs. 108/2012 e 206/2007
  • D.Lgs. 286/98, art. 27-quater
  • Risposte AdE nn. 70-71-72-74/2025
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Federico Migliorini
Federico Migliorinihttps://fiscomania.com/federico-migliorini/
Dottore Commercialista, Tax Advisor, Revisore Legale. Aiuto imprenditori e professionisti nella pianificazione fiscale. La Fiscalità internazionale le convenzioni internazionali e l'internazionalizzazione di impresa sono la mia quotidianità. Continuo a studiare perché nella vita non si finisce mai di imparare. Se hai un dubbio o una questione da risolvere, contattami, troverò le risposte. Richiedi una consulenza personalizzata con me.
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