Certificazione parità di genere: scadenza 30 aprile per domande di esonero contributivo

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Ultimi giorni per i datori di lavoro privati per inviare l'istanza all'INPS e beneficiare dello sgravio fino a 50.000 euro annui per le certificazioni ottenute entro il 2024. Le domande vanno presentate utilizzando il modulo "SGRAVIO PAR_GEN" presente alla sezione "Portale delle Agevolazioni".

Si avvicina rapidamente la scadenza del 30 aprile 2025, termine ultimo per i datori di lavoro privati in possesso della certificazione della parità di genere conseguita entro il 31 dicembre 2024 per presentare la domanda di esonero contributivo all’INPS. Questo beneficio mira a incentivare le politiche aziendali a favore dell’equità di genere nel mondo del lavoro.

Chi può richiedere l’esonero e l’entità del beneficio

Possono presentare domanda i datori di lavoro del settore privato che abbiano ottenuto la certificazione di parità di genere, come definita dall’articolo 46-bis del D.Lgs. n. 198/2006, entro e non oltre il 31 dicembre 2024. L’esonero, previsto dall’articolo 5 della Legge n. 162/2021, consiste in una riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro pari all’1% della contribuzione complessiva dovuta. Esiste un tetto massimo annuo di 50.000 euro per azienda (identificata da codice fiscale), che corrisponde a un limite mensile di 4.166,66 euro. Il beneficio è applicato su base mensile per i periodi di validità della certificazione.

Condizioni e modalità di presentazione della domanda

Per accedere allo sgravio è necessario rispettare le condizioni specificate dall’INPS nella circolare n. 137/2022, che dettaglia anche quali contributi sono esclusi dall’esonero (ad esempio, i premi INAIL). Inoltre, il diritto alla fruizione dell’esonero in parola è necessario:

  • Essere in regola con gli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC);
  • Non aver violato norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;
  • Rispettare gli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Come comunicato dall’INPS con il messaggio n. 4479/2024, le domande per le certificazioni ottenute nel 2024 devono essere inviate esclusivamente in via telematica entro il 30 aprile 2025. La procedura richiede l’utilizzo del modulo “SGRAVIO PAR_GEN“, disponibile sul sito dell’Istituto nella sezione “Portale delle Agevolazioni” (precedentemente noto come DiResCo).

Compilazione dell’istanza e gestione delle risorse

La domanda telematica di autorizzazione all’esonero contiene le seguenti informazioni:

  • I dati identificativi del datore di lavoro (matricola e codice fiscale);
  • La retribuzione media mensile globale stimata relativa al periodo di validità della “Certificazione della parità di genere”;
  • L’aliquota datoriale media stimata relativa al periodo di validità della “Certificazione della parità di genere” di cui al citato art. 46-bis del Codice per le pari opportunità;
  • La forza aziendale media stimata relativa al periodo di validità della Certificazione;
  • La dichiarazione sostitutiva, rilasciata ai sensi del DPR n. 445/2000, di essere in possesso della “Certificazione della parità di genere”, l’identificativo alfanumerico del certificato della parità di genere, nonché la denominazione dell’Organismo di certificazione accreditato che lo ha rilasciato in conformità alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, ai sensi del DM 29 aprile 2022;
  • La data di emissione della suddetta certificazione, nonché il periodo di validità della stessa.

Durante la compilazione, è fondamentale indicare la retribuzione media mensile globale stimata per il periodo di validità della certificazione, includendo le retribuzioni di tutti i lavoratori in forza. Ad esempio, un’azienda con 50 dipendenti e una retribuzione media di 2.000 euro ciascuno dovrà indicare un valore di 100.000 euro. Le domande verranno elaborate dall’INPS dopo la scadenza del 30 aprile e l’esito sarà comunicato direttamente sul portale. Il budget stanziato per questa misura è di 50 milioni di euro annui. Qualora le richieste ammissibili superassero le risorse disponibili, l’esonero verrà ridotto proporzionalmente per tutti i beneficiari.

Nota per chi ha già ottenuto l’esonero

È importante sottolineare che i datori di lavoro la cui domanda di esonero sia stata accolta in passato e la cui certificazione di parità di genere sia ancora valida non devono presentare una nuova istanza. L’esonero contributivo viene riconosciuto automaticamente per l’intera durata di 36 mesi della validità della certificazione già approvata.

Sono obbligate, quindi, a presentare domanda al fine di ottenere il riconoscimento dello sgravio soltanto le aziende che abbiano ottenuto la certificazione (nuova o per la prima volta) entro il 31 dicembre 2024.

Cosa succede dopo? E per le certificazioni più recenti?

Una volta presentata la domanda entro il 30 aprile, le aziende dovranno attendere l’esito delle elaborazioni massive da parte dell’INPS. Al termine dell’elaborazione delle istanze, alle posizioni contributive per le quali sarà possibile procedere al riconoscimento dell’esonero verrà attribuito il codice di autorizzazione “4R”. In caso di rinuncia o revoca della certificazione, il datore di lavoro provvederà a darne tempestiva comunicazione all’Istituto tramite la funzionalità “Contatti” del cassetto previdenziale del contribuente, nonché tramite Pec all’indirizzo pariopportunita@mailbox.governo.it

Per le aziende che otterranno la certificazione della parità di genere successivamente al 31 dicembre 2024, al momento non è ancora possibile presentare domanda di esonero. Si attendono infatti specifiche istruzioni operative da parte dell’INPS per le annualità future.

Valore strategico della certificazione

Ottenere la certificazione e il conseguente esonero non rappresenta solo un vantaggio economico, ma anche un importante segnale dell’impegno dell’azienda verso la responsabilità sociale d’impresa (CSR) e la creazione di un ambiente di lavoro più equo e inclusivo. Questo può tradursi in benefici reputazionali, maggiore attrattività nei confronti di talenti sensibili a queste tematiche e un potenziale vantaggio competitivo anche nell’accesso a bandi o finanziamenti pubblici che valorizzano la parità di genere.

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