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Tax Ruling: cos’è e vantaggi fiscali

Fiscalità InternazionaleTax Ruling: cos'è e vantaggi fiscali

Si tratta di accordi preventivi tra le autorità fiscali di un Paese e le imprese multinazionali, mirati a garantire certezza sulle conseguenze fiscali nel caso di operazioni complesse.

Il termine tax ruling si riferisce a una pratica utilizzata dalle autorità fiscali di un Paese per fornire a un’impresa una valutazione anticipata e vincolante riguardo il trattamento fiscale di specifiche operazioni. Tale strumento è particolarmente utile per le multinazionali, che devono affrontare le difficoltà inerenti la fiscalità internazionale e necessitano di maggiore certezza sul trattamento delle transazioni transfrontaliere.

Tali accordi preventivi possono includere la determinazione dei prezzi di trasferimento, il trattamento dei redditi derivanti da attività all’estero, o l’applicazione di esenzioni e deduzioni specifiche. La loro funzione principale è quella di ridurre l’incertezza fiscale, permettendo alle imprese di pianificare le proprie strategie con maggiore sicurezza e prevedibilità.

I tax ruling non solo garantiscono la conformità alle normative fiscali locali, ma anche una maggiore stabilità e prevedibilità nel lungo termine. Tuttavia, possono anche sollevare problematiche legate alla concorrenza sleale e all’elusione fiscale, soprattutto quando vengono concessi vantaggi fiscali selettivi che potrebbero essere percepiti come aiuti di Stato.

Cos’è un tax ruling?

Si tratta di un accordo anticipato tra un contribuente, tipicamente una multinazionale, e un’autorità fiscale, in cui viene determinato in anticipo il trattamento fiscale di specifiche operazioni o situazioni. Questo accordo può riguardare vari aspetti, tra cui la determinazione dei prezzi di trasferimento, l’allocazione dei profitti tra filiali internazionali, o la modalità di applicazione delle esenzioni fiscali.

Legalmente, l’accordo è vincolante per l’autorità fiscale, garantendo al contribuente una certa sicurezza riguardo le proprie obbligazioni fiscali. Ad esempio, se un’azienda ottiene un tax ruling su un metodo specifico per calcolare i prezzi di trasferimento, essa potrà applicare tale metodo senza il timore di future contestazioni da parte delle autorità.

Da un punto di vista storico, questo tipo di accordo preventivo ha radici profonde nel diritto tributario, emergendo come strumento per gestire la crescente complessità fiscale derivante dalla globalizzazione e dall’aumento delle operazioni transfrontaliere delle multinazionali. Tale sistema, trae ispirazione dagli accordi preventivi di natura giuridica che venivano stipulati già in contesti nazionali per garantire certezza legale e fiscale.

Differenze con altri accordi fiscali

Tali accordi sono spesso confusi con altri strumenti di pianificazione fiscale, come gli APA (Advanced Pricing Agreements) e i ruling preventivi generali. Tuttavia, mentre gli accordi in commento si concentrano su accordi specifici tra un’impresa e l’autorità fiscale di un singolo Stato, gli APA riguardano accordi sui prezzi di trasferimento tra diverse giurisdizioni e possono essere bilaterali o multilaterali, coinvolgendo quindi più Stati.

Inoltre, i ruling preventivi generali offrono chiarimenti su come verranno interpretate e applicate le leggi fiscali a una categoria più ampia di contribuenti, piuttosto che a una singola entità. In altre parole, gli APA e i ruling preventivi generali offrono linee guida più ampie che possono essere applicate a una pluralità di situazioni.

Tipologie e caratteristiche

Gli accordi preventivi tra autorità fiscale e imprese possono essere suddivisi principalmente in due principali categorie. I ruling generali forniscono linee guida generali su come verranno applicate le leggi fiscali a determinati tipi di operazioni o categorie di contribuenti. Questi strumenti non sono personalizzati per un singolo contribuente, ma piuttosto per gruppi omogenei di contribuenti o per determinate transazioni comuni. Ad esempio, un ruling generale potrebbe indicare come verranno tassate le royalties in un determinato settore industriale.

I ruling specifici, al contrario, sono personalizzati e indirizzati a un singolo contribuente o a una specifica operazione. Questi regolamenti fiscali offrono una valutazione vincolante sul trattamento di una transazione particolare, garantendo al contribuente la certezza su come verrà tassata una specifica operazione. Un esempio è quello concesso a una multinazionale che richiede chiarezza su come verranno trattati i suoi prezzi di trasferimento per una particolare transazione transfrontaliera.

Inoltre, gli accordi preventivi possono anche essere classificati in base al numero di giurisdizioni coinvolte. I ruling unilaterali sono accordi tra un’impresa e l’autorità fiscale di un solo Paese. Questo strumento è utile per ottenere certezza su come verrà trattata una transazione in quella specifica giurisdizione, ma non offre garanzie riguardo la compatibilità con le leggi fiscali di altri Paesi coinvolti nella transazione.

Invece, gli accordi bilaterali coinvolgono l’autorità fiscale di due Paesi, solitamente tramite un accordo preventivo sui prezzi di trasferimento (APA). Sono particolarmente utili per le multinazionali, in quanto forniscono certezza fiscale in entrambe le giurisdizioni coinvolte, riducendo il rischio di doppia imposizione o di contestazioni. Infine, i ruling multilaterali coinvolgono più di due giurisdizioni e sono i più complessi da negoziare e implementare. Sono spesso utilizzati in transazioni complesse che coinvolgono diverse entità di una multinazionale operante in numerosi Paesi.

Vantaggi Fiscali

Uno dei principali vantaggi è la certezza fiscale che offrono alle imprese. In tal modo, un’azienda può conoscere in anticipo il trattamento fiscale che sarà applicato a specifiche operazioni o transazioni. In particolare, è utile per le multinazionali che operano in più giurisdizioni e devono gestire normative fiscali complesse e talvolta contraddittorie, non ultimo anche per evitare costosi contenziosi e sanzioni.

Ottimizzazione del carico fiscale

Un altro vantaggio degli accordi preventivi è facilitare l’ottimizzazione del carico fiscale di un’impresa, permettendo di ridurre legalmente l’imposizione fiscale attraverso l’applicazione di normative specifiche o accordi bilaterali/multilaterali. Questi accordi, spesso basati su trattati fiscali internazionali, possono includere riduzioni delle aliquote, esenzioni su determinate transazioni, o chiarimenti.

Riduzione del rischio di doppia imposizione

La doppia imposizione è quel fenomeno per il quale lo stesso reddito può essere tassato in due giurisdizioni diverse. I tax ruling possono aiutare a prevenire questo fenomeno garantendo un coordinamento tra le autorità fiscali di diversi Paesi. In particolare, attraverso gli Advanced Pricing Agreements (APA), le aziende possono ottenere accordi bilaterali o multilaterali che stabiliscono come verranno attribuiti i redditi e le spese tra le entità di un gruppo multinazionale operanti in diverse giurisdizioni.

Il Caso Amazon in Lussemburg

Nel 2003, Amazon ha ottenuto un tax ruling dal Lussemburgo che ha permesso alla società di ridurre significativamente il suo carico fiscale su gran parte dei profitti generati dalle sue vendite europee. Questo accordo ha autorizzato Amazon a spostare gran parte dei profitti dalle vendite europee a una holding lussemburghese, la Amazon Europe Holding Technologies SCS, che non era soggetta a imposte sulle società in Lussemburgo. Questa struttura ha permesso a Amazon di pagare un’aliquota fiscale effettiva molto bassa sui suoi profitti europei. Tuttavia, nel 2017 la Commissione Europea ha concluso che questo trattamento costituiva un aiuto di Stato illegittimo, ordinando al Lussemburgo di recuperare circa 250 milioni di euro in tasse non pagate. La sentenza ha sottolineato come l’accordo non fosse conforme al principio dell’arm’s length, che richiede che le transazioni tra società dello stesso gruppo siano effettuate a condizioni di mercato.

Il caso Apple in Irlanda

Un altro esempio significativo è quello di Apple in Irlanda. Per diversi anni, Apple ha beneficiato di una serie di tax ruling concessi dalle autorità fiscali irlandesi, che le hanno permesso di canalizzare gran parte dei suoi profitti europei attraverso l’Irlanda, pagando aliquote fiscali estremamente basse. Attraverso un complesso sistema di strutture aziendali, Apple è riuscita a ridurre la sua imposizione fiscale a meno dell’1% su alcuni dei suoi profitti europei. Questo trattamento fiscale privilegiato è stato oggetto di un’indagine approfondita da parte della Commissione Europea, che nel 2016 ha stabilito che l’Irlanda aveva concesso ad Apple un aiuto di Stato illegittimo, ordinando al governo irlandese di recuperare circa 13 miliardi di euro in tasse non pagate.

Quali sono le conseguenze sulla concorrenza?

Gli accordi preventivi tra autorità fiscali e imprese permettono ai singoli Paesi di attrarre investimenti esteri offrendo condizioni fiscali vantaggiose a specifiche imprese, spesso in cambio di posti di lavoro o investimenti infrastrutturali. Tuttavia, questo tipo di concorrenza fiscale può creare squilibri tra le economie, poiché le multinazionali tendono a stabilirsi in giurisdizioni con le condizioni fiscali più favorevoli, talvolta a scapito dei Paesi con regimi fiscali meno competitivi.

Questo fenomeno può portare a una “corsa al ribasso” dove gli Stati competono per offrire le aliquote fiscali più basse, con potenziali conseguenze negative sui bilanci pubblici e la capacità degli Stati di finanziare servizi pubblici essenziali.

In questo senso, la Commissione Europea svolge un ruolo di grande importanza nel monitorare e regolare l’uso nell’Unione Europea. La Commissione ha il compito di garantire che le concessioni dagli Stati membri siano conformi alle normative europee in materia di aiuti di Stato. Inoltre le multinazionali sono sempre più soggette a obblighi di trasparenza al fine di contrastare le pratiche di elusione fiscale. Tale maggiore trasparenza, come il Country-by-Country Reporting (CbCR), obbligano le grandi imprese a fornire report dettagliati sui profitti, le tasse pagate e altre informazioni finanziarie chiave per ciascun Paese in cui operano.

Conclusione

I tax ruling sono una componente importante della fiscalità internazionale moderna, ma il loro utilizzo deve essere gestito con attenzione per evitare abusi, sanzioni e per evitare distorsioni della concorrenza. Le autorità fiscali e le multinazionali devono assicurare che siano utilizzati in modo trasparente e in conformità con le normative internazionali.

La crescente regolamentazione e l’introduzione di obblighi di trasparenza, stanno già trasformando il modo in cui questi strumenti vengono utilizzati e monitorati. È necessaria una maggiore armonizzazione delle normative fiscali unitamente al bilanciamento dell’esigenza di attrarre investimenti con la necessità di mantenere l’equità fiscale e di evitare distorsioni nel mercato globale.

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    Giorgia Dumitrascu
    Giorgia Dumitrascu
    Laureata in Giurisprudenza presso l’Universitá "La Sapienza" di Roma con tesi specialistica in diritto processuale penale, si è perfezionata presso il medesimo Ateneo nella Scuola di Specializzazione per Professioni Legali (SSPL), conseguendo il Diploma di Specializzazione equipollente al Dottorato di Ricerca. Avvocato, abilitata a 28 anni, presso la Corte d'Appello di Roma, è titolare del proprio Studio professionale. Svolge attività professionale nell'ambito del diritto civile e del diritto di famiglia mettendo al centro del proprio lavoro, l’ascolto del cliente.
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