L’Agenzia delle Entrate con la risposta ad interpello n. 407 del 2021 torna ad approfondire il tema dei lavoratori impatriati in Italia ex art. 16 del D.Lgs. n. 147/15 e ss.mm. La risposta fornita dall’Amministrazione finanziaria è particolarmente importante in quanto considera “abuso del diritto” la fattispecie connessa alla costituzione di una SRL unipersonale con attribuzione di un compenso amministratore da parte del lavoratore impatriato in Italia (socio unico).
Il caso analizzato dall’Agenzia delle Entrate è una situazione sicuramente “particolare“. Un soggetto non residente intende impatriare in Italia per costituire una SRL a socio unico, in cui la sua figura è quella del socio (unico) e amministratore. Costui intende fatturare alla SRL compensi di consulenza per una somma che varia tra l’80% ed il 90% degli utili della società. In relazione al compenso amministratore l’istante intende applicare l’agevolazione per i lavoratori impatriati di cui all’art. 16 del D.Lgs. n. 147/15 e ss.mm. In relazione a questo aspetto il soggetto chiede all’Amministrazione finanziaria se vi possano essere ipotesi di abuso del diritto ex art. 10-bis della Legge n. 212/00.
SRL con compenso variabile considerata abuso se volta all’utilizzo dell’agevolazione impatriati
La risposta dell’Agenzia delle Entrate è stata negativa, in quanto individua ipotesi di abuso del diritto nel comportamento indicato dal contribuente istante. La risposta dell’Amministrazione finanziaria è basata sui seguenti assunti:
- Aleatorietà del compenso amministratore così come prospettato dall’istante – Il compenso individuato dall’istante come l’85% degli utili della società appare aleatorio e variabile, in quanto dipendente esclusivamente dai risultati economici della SRL. Sostanzialmente, non ci sono le basi giuridiche per sostenere che il compenso variabile possa essere inquadrato nella categoria del lavoro dipendente. Inoltre, il compenso è determinato in assenza di un vincolo di subordinazione dell’amministratore unico in quanto non vi può essere assoggettamento ad altrui potere direttivo;
- La “trasformazione” del reddito di capitale in reddito da lavoro dipendente – Secondo l’Agenzia il socio unico non vede remunerato il capitale investito nella società sotto forma di partecipazione agli utili, ma tali utili vengono “trasformati” in compenso amministratore. Questa trasformazione del reddito appare del tutto volta all’ottenimento di un vantaggio fiscale altrimenti indebito, ovvero la possibilità di usufruire dell’agevolazione legata ai lavoratori impatriati che agevola, appunto, il reddito da lavoro dipendente (e non il reddito di capitale). Tale tassazione ridotta si trasforma in un vantaggio fiscale, derivante dall’abbattimento dell’imponibile fiscale su cui applicare le aliquote IRPEF (abbattimento del 70%, nel caso). Questo, rispetto all’applicazione della ritenuta a titolo di imposta del 26% applicata sui redditi di capitale.
Considerazioni sull’abuso del diritto
A prima vista, come già sottolineato anche in altri contributi sul tema, l’interpello presentato appare sicuramente “azzardato” in relazione soprattutto alle modalità di determinazione del compenso amministratore. La mancanza di una valida ragione economica dell’operazione, ovvero la costituzione della SRL, per l’esercizio dell’attività (esplicata dalla sola possibilità di sfruttare la responsabilità limitata), ma soprattutto il preordinato costituirsi delle condizioni di accesso al regime dei lavoratori impatriati appaiono sicuramente elementi che hanno indotto alla risposta negativa delle Entrate. Oltre a questo, la determinazione in misura variabile del compenso amministratore parametrato agli utili della società appare non tanto una scelta “libera“, ma piuttosto veicolata alla trasformazione del reddito di capitale (spettante al socio), rispetto al lavoro dipendente agevolato.
In relazione a questi aspetti mi viene da chiedere se qualora, in diverse condizioni, l’Agenzia avrebbe potuto esprimere un giudizio positivo sul caso. Ad esempio, qualora la SRL fosse stata costituita per l’aggregazione di più soggetti in relazione all’esercizio dell’attività di impresa e qualora vi fosse stato un consiglio di amministrazione al quale fosse stato attribuito un compenso amministratore in misura fissa, le condizioni di abuso potrebbero, probabilmente, considerarsi superate? Non lo sappiamo, ma sono sicuramente aspetti su cui è opportuno riflettere, anche perché in assenza di interpello probatorio, i rischi legati a contestazioni sull’agevolazione impatriati sono sempre dietro l’angolo.
Testo della risposta ad interpello n. 407 del 2021
Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.
Commenti:
Considerata l’elevata quantità di commenti che ci arrivano ogni giorno è opportuno effettuare alcune precisazioni. Saranno pubblicati soltanto commenti che arricchiscono il testo dell’articolo con particolari situazioni, utili anche per altri lettori. Se non trovi il tuo commento pubblicato significa che abbiamo già fornito risposta al quesito e che, quindi, la risposta si trova nel testo dell’articolo o in altri commenti. Se comunque desideri una risposta o l’analisi della tua situazione personale, puoi contattarci attraverso il servizio di consulenza fiscale.
Avviso importante:
Fiscomania.com ha raccolto, con ragionevole cura, le informazioni contenute in questo sito. Il materiale offerto è destinato ai lettori, solo a scopo informativo. Quanto letto non può in nessun caso sostituire una adeguata consulenza o parere professionale che rimane indispensabile. Si prega di leggere i nostri Termini e condizioni e l’informativa sulla privacy prima di utilizzare il sito. Tutto il materiale è soggetto alle leggi sul copyright. Fiscomania.com non accetta alcuna responsabilità in relazione all’utilizzo di tale pubblicazione senza la collaborazione dei suoi professionisti.