Quando si parla di attività d’impresa, emergono spesso figure che operano “dietro le quinte“, evitando di essere formalmente riconosciute come parte integrante della società o dell’attività imprenditoriale. Il socio occulto e l’imprenditore occulto sono esempi emblematici di queste realtà. Comprendere chi sono e come agiscono è fondamentale per evitare problemi legali e fiscali e per gestire al meglio la struttura aziendale. In questo articolo, esploreremo chi sono queste figure, le motivazioni per cui operano nell’ombra e le implicazioni legali che ne conseguono.
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Chi è il socio occulto?
Il socio occulto è il soggetto partecipante ad una società che opera esclusivamente nei rapporti interni alla società mentre non si manifesta nei rapporti verso l’esterno. Si tratta di un socio che non si palesa nei rapporti esterni alla società.
Si tratta di una figura che partecipa all’attività di una società senza essere ufficialmente menzionato nei documenti societari, come l’atto costitutivo o lo statuto. In altre parole, è un investitore o un collaboratore nascosto che contribuisce al capitale, alle risorse o all’esperienza, ma non appare tra i soci formali. Questo individuo o un’entità, pur non essendo formalmente riconosciuto come socio, esercita un’influenza significativa o controllo su una società.
La figura del socio occulto è spesso associata a situazioni in cui un individuo o un’entità desidera mantenere un certo grado di anonimato o riservatezza riguardo al proprio coinvolgimento in una società. Un socio occulto può essere coinvolto in una varietà di attività, tra cui la fornitura di capitale, la consulenza strategica o la partecipazione a decisioni chiave, ma la sua identità rimane nascosta al pubblico e spesso anche ad altri membri della società.
Questo può essere fatto per una serie di ragioni, tra cui la protezione della privacy, la gestione del rischio o per questioni legali o fiscali complesse. Tuttavia, la figura del socio occulto può presentare una serie di complessità legali e fiscali. Ad esempio, se la sua identità viene rivelata, può essere ritenuto responsabile per le obbligazioni della società. Inoltre, la sua partecipazione può avere implicazioni fiscali significative, sia per il socio occulto che per la società.
Perché un socio sceglie di rimanere occulto?
In una società possono presentarsi diverse situazioni che esulano dalla normale organizzazione aziendale aperta all’esterno, e per cui non sussistono norme a riguardo. Da un lato infatti esiste la società occulta, ovvero completamente nascosta dall’esterno, e dall’altro lato è anche possibile che sussista un socio occulto in una società regolarmente costituita. Si tratta in entrambi i casi di situazioni non regolamentate e illecite. Anche se in entrambi i casi non si tratta di situazioni previste dalla legge, tuttavia le norme italiane prevedono di ammettere l’esistenza di società occulte o soci occulti nel caso della disciplina fallimentare, ovvero in corrispondenza del fallimento delle società, per cui è importante verificare la sussistenza di soci occulti.
Nel caso del socio occulto, non vi è una società completamente nascosta come nel caso della società occulta, ma c’è un soggetto partecipante aggiuntivo nella società, che opera nei rapporti interni della stessa, senza che dall’esterno si sappia della sua presenza. La responsabilità illimitata di ogni socio verso terzi riguarda anche il socio occulto, nonostante non sia previsto dalla legge. Questa interpretazione prende parte della legge fallimentare. L’art. 147 della legge fallimentare prevede, infatti, il fallimento dei soci occulti di una società dichiarata fallita.
Come si individua il socio occulto?
Per l’individuazione del socio occulto è possibile fare uso di criteri che permettano di individuare l’esistenza della volontà di essere soci in una società. Tra questi, quelli che consentono di effettuare questo tipo di associazione riguardano i casi in cui il soggetto finanzia la società, interviene nelle decisioni aziendali, rappresenta o tratta affari per conto della società. Pertanto, possiamo dire che siamo di fronte a questa fattispecie tutte le volte in cui è possibile individuare indizi gravi, precisi e concordanti legati alla volontà di essere soci di una società, di gestirla, di dividerne gli utili, al fine del raggiungimento di un obiettivo.
Responsabilità del socio occulto
Il socio occulto, pur non essendo formalmente riconosciuto come tale, può essere ritenuto responsabile per le obbligazioni della società. Questa responsabilità può essere attivata se la sua identità viene rivelata. In particolare, l’articolo 147 della legge fallimentare italiana prevede il fallimento dei soci occulti di una società dichiarata fallita. Questo significa che, in caso di fallimento, i creditori possono rivendicare i loro crediti non solo nei confronti della società, ma anche del socio occulto.
Come abbiamo anticipato, la società occulta e il socio occulto non sono previsti dall’ordinamento italiano, ovvero non vi sono norme a riguardo. Tuttavia sono presi in considerazione anche i soci occulti e le società occulte in materia fallimentare, ovvero per situazioni che riguardano da vicino il fallimento di impresa. Come detto, a trattare il socio occulto è il comma 4 dell’articolo 147 della legge fallimentare.
La legge aggiunge quindi che il socio occulto è al pari responsabile nel caso di fallimento della società, e nel caso di fallimento del socio unico alle cui spalle sussisteva una società occulta, anch’essa viene definita come fallita, nonostante possa detenere utili dagli altri soci nascosti.
La legge fallimentare prevede quindi un’estensione del fallimento a tutti i partecipanti, anche se nascosti. Trattandosi di una possibilità non prevista dalla legge, la disciplina del socio occulto di fatto non sussiste, tuttavia in ambito fallimentare viene preso anch’egli in considerazione. In ogni caso, la responsabilità del socio occulto è un argomento delicato che richiede una gestione attenta. Le imprese che coinvolgono soci occulti dovrebbero essere consapevoli dei potenziali rischi legali e finanziari e cercare un consiglio legale adeguato.
Imputazione al socio occulto di utili extracontabili
La possibile qualificazione di socio occulto di una società di capitali può rappresentare il presupposto per la responsabilità tributaria dei soci delle società di capitali a ristretta partecipazione sociale. Si tratta del principio in base al quale vi è una presunzione che i maggiori utili accertati in capo alla società siano stati distribuiti ai soci. L’Amministrazione finanziaria, in caso di società di capitali a ristretta base proprietaria ha la possibilità di emettere, dopo l’accertamento sulla società, un secondo accertamento a carico dei soci, attribuendo agli stessi, i maggiori utili della società, pro quota. Il tutto, naturalmente, salvo che venga fornita prova contraria da parte dei soci stessi.
Questa modalità operativa pare poter operare anche nei confronti di quel soggetto che l’Amministrazione finanziaria ritiene potersi qualificare come socio occulto. Tuttavia, su questo aspetto vi sono profili di incertezza in quanto si tratterebbe di una presunzione (quella di distribuzione dei maggiori utili) che deriva da una prima presunzione (quella di socio occulto).
Socio occulto e prestanome
Come può un socio diventare occulto, anche per un periodo di tempo considerevole? Generalmente ci si avvale di quello che è definito come un prestanome, ovvero di un altro soggetto che trattiene i rapporti con l’esterno per conto anche dei soci non dichiarati, e ne segue gli interessi.
Il prestanome è un soggetto che di fatto non ha nessun potere per l’impresa, ma la rappresenta quando sono presenti soci occulti, facendone gli interessi. Il prestanome può infatti essere riconosciuto all’esterno come titolare dell’impresa, anche se in realtà non lo è. Si può immaginare facilmente quali sono le conseguenze rischiose del soggetto prestanome, non tanto nel momento in cui l’attività produce utili e procede in positivo, ma soprattutto in momenti di perdita economica o fallimento.
La legge fallimentare è intervenuta proprio per quanto riguarda il prestanome: ovvero in caso di fallimento ad essere responsabili sono anche i soci occulti. La responsabilità va quindi anche a chi ha agito senza prestare il proprio nome, per conto di altri soggetti.
Ma in caso di fallimento, un prestanome può difendersi dalla società occulta o dal socio occulto? Di fatto secondo la legge la responsabilità dell’impresa (con tutte le conseguenze giuridiche) è affidata a chi nel cui nome l’attività è stata condotta. Di fatto quindi, se il socio occulto non viene palesato, è il prestanome a rispondere verso soggetti terzi, tuttavia può decidere di rivalersi sulla società occulta se rimane segreta. Se invece la società occulta si manifesta, il prestanome può agire direttamente verso la società che inizialmente era occulta. Lo stesso vale nel caso in cui il prestanome agisca per conto di un socio occulto.
Debiti del prestanome
Un’altra eventualità da considerare è quella per cui a cumulare debiti sia il soggetto prestanome, non il socio occulto. In questo caso si parla dell’eventualità per cui il soggetto prestanome contragga debiti verso terzi, i quali non sono a conoscenza del socio occulto. Trattandosi solamente di un prestanome, dovrebbe essere la società, secondo le norma italiana, a rispondere ai suoi debiti, tuttavia la normativa è intervenuta anche su questo aspetto, nel caso dell’esistenza del socio occulto, per due ragioni:
- Motivo di giustizia: di fatto i creditori, non sapendo dell’esistenza del socio occulto, hanno fatto riferimento solamente ai beni posseduti dal socio apparente;
- Motivo giuridico: si applica la norma in materia di mandato senza rappresentanza, ovvero i creditori del mandatario non si possono rivalere sui beni del mandante.
La Corte di Cassazione in diversi casi ha deciso tuttavia che l’imprenditore occulto non risponde direttamente dei debiti contratti dal prestanome. In queste casistiche si può parlare di diverse teorie interpretative, in quanto non esiste una vera e propria normativa per le società occulte e per i soci occulti, poiché non sono previsti dalla legge.
Chi è l’imprenditore occulto?
L’imprenditore occulto è colui che, pur non figurando ufficialmente come imprenditore, gestisce di fatto l’attività imprenditoriale. In altre parole, l’imprenditore occulto esercita il controllo e la direzione dell’impresa, utilizzando una terza persona come prestanome, spesso denominata “testa di legno“. Questa figura occulta si assume tutte le decisioni strategiche e operative, pur evitando di essere formalmente associata all’impresa, generalmente per evitare responsabilità dirette o implicazioni legali. In molti casi, l’imprenditore occulto si occupa direttamente delle questioni finanziarie, delle strategie di mercato e della gestione del personale, mentre la testa di legno appare come il volto ufficiale della società.
Motivazioni dell’imprenditore occulto
Le ragioni che spingono qualcuno a operare come imprenditore occulto sono molteplici e possono derivare da contesti personali, legali o economici:
- Evitare procedure fallimentari: Chi ha già subito fallimenti o è soggetto a restrizioni potrebbe voler continuare l’attività imprenditoriale senza essere ufficialmente coinvolto. Questo è particolarmente comune tra coloro che hanno avuto esperienze pregresse negative e che desiderano evitare ulteriori ripercussioni legali o patrimoniali.
- Eludere il fisco: L’imprenditore occulto potrebbe voler evitare controlli fiscali o limitare la propria esposizione in caso di verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate. Operare nell’ombra riduce il rischio di accertamenti e di sanzioni fiscali pesanti, permettendo di gestire il patrimonio con maggiore flessibilità.
- Proseguire attività non consentite: In alcuni casi, l’imprenditore occulto potrebbe operare in settori in cui non è più autorizzato a farlo, ad esempio per una revoca di licenze o per motivi giudiziari. Questo comportamento consente a individui sanzionati o interdetti di continuare a influenzare il mercato senza esporsi direttamente alle conseguenze giuridiche.
- Gestione di conflitti di interesse: Alcuni imprenditori scelgono di restare occulti per evitare conflitti di interesse. Questo avviene in settori dove la trasparenza è fondamentale, ma dove potrebbero esserci vantaggi economici considerevoli nel mantenere una posizione non dichiarata.
Conseguenze legali per l’imprenditore occulto
L’imprenditore occulto è esposto a gravi rischi legali, che aumentano considerevolmente se la sua posizione viene scoperta. In tal caso, può essere ritenuto responsabile delle obbligazioni dell’impresa, comprese quelle di natura finanziaria e patrimoniale. Se l’impresa entra in crisi e fallisce, l’imprenditore occulto potrebbe essere coinvolto direttamente nelle procedure fallimentari, subendo conseguenze patrimoniali significative.
Oltre ai rischi legati alle obbligazioni societarie, l’imprenditore occulto potrebbe affrontare sanzioni penali, soprattutto se la sua posizione occulta è stata utilizzata per commettere frodi o per eludere il fisco. Le sanzioni possono includere multe sostanziose e, nei casi più gravi, condanne detentive. L’imprenditore occulto corre inoltre il rischio di vedere i propri beni sequestrati, qualora si dimostri che ha utilizzato risorse personali per operazioni illecite legate alla gestione dell’impresa.
La scoperta della figura dell’imprenditore occulto può avvenire attraverso varie modalità, come ad esempio accertamenti fiscali, denunce anonime, o la collaborazione di ex dipendenti e partner commerciali che potrebbero fornire informazioni alle autorità competenti. In caso di procedura fallimentare, il curatore fallimentare ha il potere di indagare a fondo per verificare la reale gestione dell’impresa, al fine di garantire la massima trasparenza e responsabilità.
In definitiva, mentre l’imprenditore occulto potrebbe ritenere vantaggioso operare “dietro le quinte“, le conseguenze di una possibile scoperta possono essere devastanti, sia dal punto di vista economico che personale. Operare con trasparenza e rispettare le normative vigenti è l’unica via sicura per evitare sanzioni e per garantire la sostenibilità dell’attività imprenditoriale.
Differenze tra socio occulto e imprenditore occulto
Aspetto | Socio Occulto | Imprenditore Occulto |
---|---|---|
Ruolo | Partecipazione al capitale senza apparenza ufficiale | Controllo e gestione dell’impresa senza figura ufficiale |
Motivazioni | Conflitti di interesse, riduzione rischio | Evasione fiscale, restrizioni personali |
Responsabilità | Responsabilità in solido per debiti societari | Responsabilità completa sulle obbligazioni e possibile coinvolgimento fallimentare |
Conclusioni
Il mondo dei soci occulti e degli imprenditori occulti è costellato di insidie e rischi che possono mettere in pericolo non solo la sostenibilità economica dell’impresa, ma anche la libertà personale di chi si trova coinvolto. Capire le differenze tra queste due figure è fondamentale per chiunque si trovi a operare nel contesto imprenditoriale. Evitare la partecipazione occulta e puntare sulla trasparenza è la chiave per costruire un’attività solida e priva di rischi legali. Se hai dubbi sulla tua situazione societaria o desideri una consulenza fiscale per evitare rischi legali, contattaci oggi stesso: un nostro esperto sarà lieto di aiutarti.