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Operazioni straordinarie nelle società semplici: aspetti fiscali

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Le società semplici rappresentano una soluzione privilegiata per la gestione patrimoniale familiare, fungendo spesso da holding o "cassaforte" per i nuclei familiari che desiderano amministrare e valorizzare il proprio patrimonio senza svolgere attività commerciale. Tuttavia, queste strutture societarie si trovano frequentemente ad affrontare sfide significative quando si rendono necessarie operazioni di riorganizzazione aziendale. Mutamenti nella compagine sociale dovuti a passaggi generazionali, cambiamenti negli obiettivi strategici o esigenze di razionalizzazione patrimoniale possono richiedere interventi straordinari come fusioni o scissioni.
La difficoltà principale risiede nell'incertezza del regime fiscale applicabile a tali operazioni, poiché l'Agenzia delle Entrate ha espresso posizioni controverse riguardo all'applicabilità degli articoli 172 e 173 del TUIR alle società semplici nelle operazioni straordinarie.
La natura giuridica della società semplice
La società semplice rappresenta la forma più elementare di società nel nostro sistema giuridico. A differenza delle altre tipologie societarie, essa si caratterizza per l'impossibilità di svolgere attività commerciale, limitandosi invece all'esercizio di attività economiche non commerciali. Questo particolare aspetto la rende particolarmente adatta come veicolo per la gestione e valorizzazione di patrimoni familiari.
Le società semplici vengono ampiamente utilizzate quali società holding o "cassaforti" di famiglia proprio per la loro capacità di gestire patrimoni senza incorrere nelle complessità normative e negli oneri tipici delle società commerciali. La loro struttura flessibile permette una gestione efficiente di beni immobili, partecipazioni societarie e altri asset patrimoniali.
Prima della riforma del diritto societario del 2003, non era unanimemente riconosciuta la possibilità per le società semplici di accedere agli istituti della fusione e della scissione. Questi dubbi sono stati definitivamente superati con l'introduzione di specifiche disposizioni normative che hanno esplicitamente incluso le società semplici tra quelle che possono partecipare a operazioni di fusione e scissione.
Il quadro normativo delle operazioni straordinarie nelle società semplici
L'articolo 2502 bis del Codice civile, che disciplina l'obbligo di deposito per l'iscrizione della decisione di fusione nel Registro delle Imprese, richiama espressamente le società di cui al Capo II del Libro V, Titolo V del Codice civile, ovvero le società semplici.
Questa disposizione chiarisce che è legittima la fusione alla quale partecipi una società semplice, e sono possibili anche fusioni che interessino esclusivamente società di tale tipologia. Il medesimo principio si applica alle scissioni, in virtù del richiamo operato dall'articolo 2506 ter, comma 5, alle disposizioni dell'articolo 2502 bis del Codice civile.
È quindi ormai pacifica dal punto di vista civilistico la possibilità di realizzare operazioni di fusione ...

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